capitolo 16 che cliché Titanic, ci stavano in due

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Fare l'amore è come morire e rinascere in un respiro, è un battito di due cuori che diventano uno, è un calore che si irradia fino all'anima soffocandola.
Questo è quello che Camilla ha letto in migliaia di libri, una sensazione che non ha mai conosciuto perché non ha mai fatto l'amore.

Lei fa sesso, scopa, senza amore o altri sentimenti, semplicemente appaga le sue voglie e desideri carnali lasciando che l'anima se ne stia tranquilla nel suo antro.
E le va più che bene, almeno per ora, e Alessandro è bravo in questo, o meglio era bravo?

Sbuffa mentalmente, Alex è un bellissimo ragazzo e ci sa fare a letto, il problema forse è suo si dice Camilla mentre cerca di fingere piacere.
La verità è che il suo difetto più grande è che si annoia facilmente, per questo non si è mai data alla monogamia e il fatto che ora stia pensando a tutt'altro è la dimostrazione che avrebbe dovuto rimanere sulla vecchia via.

La bellezza è oggettiva, se uno è bello è bello punto, ma nonostante Alex ci sappia fare rimane quella bottiglia di spumante che è nel frigo da tre settimane ed è ormai sgasata e dal retro gusto troppo dolce.
Così, lui si muove convinto sopra di lei, pavoneggiandosi a grande amatore di donne mentre lei inizia a pensare alla tesi che deve consegnare domani, ai compiti di matematica e a una macchiolina fastidiosa sul soffitto della camera di lui.
E quasi tentata di chiedergli come abbia fatto a fare quella macchina, ma anche la sua cattiveria ha un limite.
E poi, Alessandro è un permaloso, non sopporterebbe il suo malumore tre giorni come è successo qualche settimana fa quando lei gli ha chiesto di farla venire dato che lui aveva già finito.
Mai toccare l'onore sessuale a un uomo e come dire a una donna che ha abbastanza scarpe e borse.

Forse tutte le colpe non sono sue, si dice Camilla, infondo anche lui potrebbe provare una posizione diversa dal missionario, insomma un po di brio.
E invece niente, lui viene nel preservativo mentre lei si appunta mentalmente di passare in lavanderia più tardi.

Come sempre lei si alza dal letto, vestendosi in fretta mentre lui rimane sdraiato scomposto sul letto con l'affanno di chi ha appena corso una maratona.
Tesoro, al traguardo non ti ci sei avvicinato nemmeno per sbaglio.

"Ti è piaciuto."

Ah, l'ego maschile, non solo si è dovuta subire frasi di circostanza come "Ti piace baby, ti piace" a cui ha risposto semplicemente annuendo troppo presa a ripassare mentalmente filosofia.
Ora deve anche dargli la pacca sulla spalla come si fa a un cane quando la fa fuori casa e non sul divano.
Davvero tutto troppo noioso.

"Splendido come sempre."

Gli manda un bacio con la mano e se ne va, sapendo benissimo dov'è l'uscita di casa.
Potrebbe lasciarlo dato che non lo ama e nemmeno la soddisfa a letto, ma poi dovrebbe trovare un'altra con cui wfogare almeno un po le sue voglie e ha decisamente troppe cose a cui pensare per tornare a caccia.
E poi, non bisogna essere ipocriti, a Alex piace scopare come piace a lei e anche lui non ha dimostrato grandi sentimenti verso di lei.
Perciò si usano a vicenda, niente danno e niente affanno.

Come segnato, passa in lavanderia, ritira il vestito che il fratello le ha macchiato con il rum e cola e guardando l'ora si rende conto che sono solo le tre.
Questo sabato pomeriggio sta andando decisamente troppo lentamente, sperava che con Alex avrebbe un po ucciso il tempo, invece l'unica cosa morta e la sua amica la sotto.

Il telefono le squilla e in genere non risponde mai quando sta guidando, ma quando sul display della radio legge "my harley", si accosta velocemente fregandosene della macchina dietro di lei che starnazza come una oca.

"Harley...
Tutti bene?"

E scioccata, da settimane non la sente neppure via messaggio ed ora questa chiamata la disarma.
La sente singhiozzare, tirare su il naso e subito pensa al peggio.

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