"Grazie per avermi concesso di parlarti" esclama Seokjin mentre passeggiamo per un sentiero del boschetto dietro casa mia. Io e lui ci siamo lasciati da pochi mesi, é stato molto difficile, stavamo assieme da anni. Era stata la relazione più importante per me, ma piano piano quella relazione mi stava consumando.
"Dai Namjoon, togli la maglia, non vuoi che lo faccia io vero?"
"Namjoon non farmi venire lì, sai che poi é peggio"
I piatti contro le pareti, le urla esasperate e il sangue che scorreva dai suoi polsi.
"Jin, metti giù quella lametta" urlo avvicinandomi a lui "Jin amore mio, lascia giù quell'affare"Mi ha fatto soffrire tanto, per poi darmi la colpa di ogni cosa, mi ha distrutto totalmente
"é tutta colpa tua Namjoon, sei un mostro!"
"Namjoon mi fai schifo, non voglio vederti mai più"
Per poi tornare da me chiedendo perdono
"Namjoon mi dispiace, non volevo ferirti"
"Namjoon tu sei il più importante per me, senza di te non posso vivere"
Per poi ricominciare a farmi male
"Namjoon sei proprio bello stasera"
"Jinnie non ho voglia, davvero"
"Namjoon non m'importa se hai voglia o no"
E poi il dolore, le sue mani che mi accarezzavano e che io volevo lontane da me, la sua voce che mi diceva di continuare mentre io volevo solo scappare. Chiudevo gli occhi mentre mi obbligava a farlo, speravo di riaprire gli occhi e di svegliarmi lontano da lì."Seokjin, voglio fare in fretta, ho della roba da fare" gli dico, mentre lui continua a giocherellare con qualcosa dentro alle sue tasche "tranquillo, non ci metteremo più di dieci minuti" sospiro mentre ci dirigiamo dentro una piccola casetta d'osservazione vicino ad una specie di palude. Ci andavano sempre quando stavamo assieme, passavamo ore a osservare gli animali, quei dolci ricordi mi invadono la mente e mi salgono le lacrime.
"Namjoon, Namjoon guardami" dice ad un tratto lui, sorride.
Tira fuori qualcosa dalle tasche, quella cosa luccica nella luce del sole, sembra un oggetto appuntito.
Lui avvicina la lametta al suo polso, mi guarda sorridendo, ho paura. Molta, troppa paura. Una paura matta che mi congela al mio posto, mentre miliardi di brividi mi scorrono lungo la spina dorsale.
La preme sulla carne, appoggiando la lama di lato, la solleva.
"Namjoon, guarda, guarda quanto ti amo" e si fa un taglio profondo, sorridendo mentre l'ultima traccia d'umanità scompare, un altro taglio "guarda Namjoon quanto mi manchi" un terzo taglio seguito da "ti ricordi Namjoon quanto stavamo bene?" Avvicina la lama sporca sul palmo della mano mentre il sole tramonta.
"Guarda Namjoon, guarda quanto ti voglio ancora" fa un taglio profondo lungo il palmo della sua mano e mi accarezza con la mano sanguinante.
"Namjoon torna con me" sussurra "Namjoon torniamo felici" si lamenta
"Namjoon torniamo assieme" geme mentre perde i sensi.