NOTA AUTORE: questo è stato per me il capitolo più divertente in assoluto, sia mentre lo immaginavo che mentre lo scrivevo. Spero che vi piaccia leggerlo almeno quanto a me è piaciuto scriverlo. Fatemi sapere che ne pensate...anche solo con un commento piccolo piccolo! A presto :-)
"E' assurdo, devono essere ancora gli ormoni, non riesco a pensare ad altro che a Peter (e a fare sesso con Peter in 41 posizioni). Finirò per strusciarmi sui cuscini come i cani! È mai possibile che da quando è arrivato sia diventato il mio pensiero fisso? Stavo benissimo, cominciavo a superare le mie "dipendenze affettive da uomini sbagliati", e adesso ricomincio a sentire le farfalle nello stomaco e tutti i tipici segnali della cotta da adolescente.
Gli ormoni: non c'è altra spiegazione. Gli ormoni e la primavera in arrivo. Gli ormoni, la primavera in arrivo e Peter che è stupendo... [...] Dio, che situazione seccante. Non è possibile che mi stia innamorando, vero? Fino a due minuti fa piangevo per Edgar e ora comincio quasi a pensare: 'Edgar chi? David come?' non posso permettermi più di fare cazzate o di soffrire ancora, non in questo momento. Okay, farò finta di niente, lo ignorerò, in fondo l'amore è solo una questione chimica, no? Quindi basta non pensarci, e prima o poi l'effetto passerà.
Penserò a lui come una felce. Peter la felce.
Mamma mia, ho i bollori."
(dal romanzo di Federica Bosco, "L'amore mi perseguita")
Era stata una strana domenica per Pansy, ed anche il lunedì successivo non era andato proprio meglio. Aveva passato quei due giorni sotto le coperte a farsi passare la febbre, tanto per cominciare. Beh, era logico che si fosse annoiata, no? E perciò i pensieri andavano per conto loro, era naturale. Solo, non sapeva spiegarsi come mai andassero sempre in direzione di Weasley. Aveva continuato a rigirarsi sul letto per due giorni, cercando una posizione comoda per mettersi a sonnecchiare e cercare di non pensare all'invito alla festa e quant'altro. Ma era perfettamente inutile, perché erano già due notti che sognava lui, il suo sorriso scemo e ben altro, e si svegliava più accaldata di prima e in un bagno di sudore. E ancora più incazzata, ovvio.
Ma quel martedì mattina Madama Chips venne da lei, le misurò la febbre e le disse di stare tranquilla, perché le era scesa e pareva proprio guarita. "Se vuoi, oggi pomeriggio puoi ricominciare con le lezioni. Non ti affaticare, non mi raccomando. Non voglio più vederti qui!"
Già, ma io qui non ci sono certo finita per colpa mia, pensò. Ok, basta pensare a quel ragazzo. Dopotutto, quel giorno sarebbe tornata alla sua vita di sempre e avrebbe avuto ben altro a cui pensare. Ne era sicura.
"Bene, miei cari ragazzi. Prendete il vostro libro ed andate al capitolo 8. Leggetelo. Non ci sarà bisogno di parlare."
E ti pareva, pensò la maggior parte degli studenti. Che noia tremenda, le lezioni della megera in rosa. Pansy, dal suo posto a metà classe, di fianco alla finestra, accanto a Daphne, aprì il libro e cominciò a leggere.
Dunque: "Si tratta di un incantesimo di Difesa piuttosto comune, utilizzato ormai in più contesti. Ma fu inventato dal famoso mago inglese John MacKenzie e fu uno dei suoi motivi che giustificarono la sua erezione a Capo Auror." No, aspetta un momento, com'era possibile? Ah, no, ok, era elezione, aveva letto male. Forse era il caso di andare avanti. "Questo incantesimo si pratica meglio con una spiccata percezione sessuale...no, sensoriale... della realtà circostante, nonché tramite una certa abilità a scopare...no, Schiantare...ma perché oggi mi sbaglio sempre?"
Undici "sbagli" più tardi, Pansy chiuse di scatto il libro. Ok, così non poteva andare. "C'è qualcosa che non va lì in fondo, Parkinson? Per quale motivo non legge più?"
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Il cielo ha una porta sola
Fanfiction"Al bordo di una piccola piscina, su una sedia a sdraio a righe bianche e blu, una ragazza con un caschetto di capelli bruni, un costume vintage e grandi occhiali da sole leggeva con aria svogliata. Pansy Parkinson sbuffava, scorrendo rapida le noti...