Fiori

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Angolo Ice:

Questa storia prende spunto da uno dei racconti della raccolta di: A volte ritornano, di Stephen King il cui titolo è: L'uomo che amava i fiori.

Buona lettura.


«Venga signore, non faccia il timido.» disse un uomo sulla sessantina davanti al suo negozio di fiori.

Era vecchio d'aspetto e la sua voce gioviale stonava con le rughe profonde che gli contornavano gli occhi sorridenti.

Indossava un cappello pesante nonostante fosse un caldo pomeriggio di aprile e il maglione infeltrito di un marrone così smunto da parere grigio faceva sembrare le guance paffute del vecchio di una tonalità quasi troppo rosea per una persona in salute, come se fosse sotto i fumi dell'alcool.

Il sorriso da cui spuntavano i denti perfettamente bianchi, richiamava a sé i clienti con la speranza di trovare ancora qualche bel fiore.

I fiori da lui esposti erano i più belli di Shibuya e le belle signore d'alto borgo, facevano a fila per prenderne dei mazzi con cui abbellire le loro ricche dimore o i negozi in cui lavoravano.

Ma il vecchio signore teneva sempre da parte i più belli per le occasioni speciali, come quella che gli si stava parando davanti in quel momento.

Un bel giovane dagli occhi verdi come i suoi capelli si era fermato al suo richiamo e stava rispondendo al suo sorriso con uno altrettanto smagliante.

«Venga a dare un'occhiata signore, abbiamo i fiori più belli del circondario.» disse il vecchio con un ampio movimento della mano e mostrando le calendole e i narcisi che risplendevano alla luce tenue che il sole ancora riusciva a trasmettere, il sole ormai stava calando. «So che c'è qualcuno in particolare a cui vorrebbe regalarne un mazzo.»

E al ragazzo passò subito per la mente il volto del suo amato e il sorriso gli si fece più dolce al solo pensiero di andare da lui con un mazzo di fiori e vederne il volto stupito.

«Quanto costa un mazzo di questi.» e indicò un mazzetto di fiori di campo da cui spuntava un singolo girasole.

«Oh, signore, quelli non vanno bene se sono per una persona speciale.» disse il vecchio scuotendo la testa e i capelli grigi che con ricci perfetti gli incorniciavano il volto, seguirono il lento oscillare del capo, «Se vuole portarli alla mamma vanno più che bene, dopotutto non verrà mai a protestare sul fatto che avrà speso troppo per questo mazzetto da pochi Yen.»

E il ragazzo con gli occhi verdi pensò che se veramente avesse voluto regalare qualcosa al suo amato avrebbe dovuto osare di più, sapeva perfettamente il carattere burbero del suo compagno e che si aspettava sempre grandi cose.

«Cosa mi propone allora?» domandò afferrandosi il mento tra le dita e guardando i fiori che in alcuni casi erano già raggruppati in bouquet colorati e di varie dimensioni.

«Se veramente è per una persona speciale le propongo le rose.» e si avvicinò ad un vaso che conteneva almeno una cinquantina di rose multicolore, «Pensi a come sarà contenta la sua persona speciale appena lei gliele porterà.» ed estrasse una rosa di un rosso così intenso che pareva quasi nero.

«Sono splendide, ma quanto mi verrebbero a costare queste?» e ne rimirò la bellezza sotto un raggio di sole che ancora risplendeva nel negozio.

«Oh, sono molto costose, mille Yen l'una, ma per lei posso fare un prezzo di favore, seimila Yen e le faccio un bouquet completo, con tanto di gypsophila e qualche felce per riempire il tutto, cosa ne pare?» chiese tutto felice facendo vedere i vari componenti che avrebbero composto il mazzo.

Il ragazzo che amava i fioriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora