4- i'm fine

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Harry si svegliò il giorno dopo sentendo una serie di lamenti. Quando aprì gli occhi, puntò lo sguardo verso Louis e lo vide che stava ancora dormendo. I lamenti provenivano dalla sua bocca, mentre il suo corpo di muoveva.

Stava dicendo qualcosa, ma non riusciva a capire cosa. Era inquieto, si muoveva agitato e continuava a scuotere la testa, continuando sempre a dire qualche frase a bassa voce.

Il riccio si avvicinò al ladro e gli mise una mano sulla spalla, scuotendola appena "Tomlinson" lo chiamò, il tono basso. Louis non rispose, continuando a muoversi e lamentarsi. "Tomlinson, svegliati"

"No no" riuscì a capire tra i bisbigli confusi del ragazzo addormentato accanto a lui "basta, lasciami andare"

"Tomlinson" ci riprovò nuovamente, questa volta il tono poco più alto e le scosse alla spalla più forti, ma niente, Louis non si svegliò. Così, "Louis!" Urlò a quel punto Harry.

Louis si svegliò di colpo all'urlo improvviso, spaventandosi quando vide Harry così vicino a lui. "Merda" Esclamò, portandosi le mani agli occhi e strofinandoli, allontanandosi dalla figura dell'agente.

"Stai bene?" Domandò poi il minore.

Louis annuì, levandosi le mani "si, io- la luce mi ha fatto male, tutto qui"

"Non mi riferivo ai tuoi occhi, ma a te. Stai bene?" Louis lo guardò con uno sguardo interrogatorio, così "stavi tremando prima, e stavi bisbigliando delle cose. Credo stessi avendo un incubo"

"Oh, giusto" annuì, guardando verso il basso "non ci pensare, era solo un brutto sogno, non era niente"

"Però tu stai bene?"

"Una meraviglia"

Harry annuì, non del tutto sicuro, ma si disse di non preoccuparsi più di tanto, alla fine, stavano parlando sempre di un criminale.

Guardò il liscio e corrucciò le sopracciglia quando vide il suo cipiglio confuso e concentrato "Cosa?" Chiese quindi incuriosito.

"La vedi pure te o me lo sto immaginando?" Chiese Louis, alzando le braccia ed indicando nella direzione opposta al minore.

Harry si girò e puntò lo sguardo nella direzione indicata dal ladro e si alzò in piedi di scatto quando lo vide "è un'isola?"

"Credo" rispose Louis. Cercò anche lui di alzarsi, ma si ripiegò dal dolore subito dopo, cadendo a terra e tenendosi la pancia con le mani "cazzo"

"Woah, piano" Esclamò di riflesso Harry, avvicinandosi a Louis ed aiutandolo a sedersi. "Alzati la maglietta, vediamo come sta la ferita"

Louis puntò lo sguardo sul riccio per qualche secondo, ma poi annuì sconfitto, ed alzò lentamente i lembi della maglietta un tempo bianca.

Harry guardò il suo petto, spostando la maglietta che aveva legato il giorno prima attorno al suo busto "mh, non sembra bella"

"Che incredibile deduzione"

"Fa tanto male?"

"No, sto- sto bene, avevo solo una fitta, ce la posso fare" tentò Louis, stringendo i denti dal dolore.

Mio Dio, smettila di lamentarti per tutto. Sei un uomo cazzo, non far vedere che sei debole.

"Sto bene, lascia stare"

Harry sbuffò e scosse la testa, contrariato. Stava davvero cercando di fargli credere di stare bene, quando aveva una ferita ancora aperta sul ventre? Quanto stupido poteva essere?

L'agente si alzò e si avvicinò alla borsa, cercandoci dentro. "Ecco" Esclamò, prendendo una garza e una boccetta di disinfettante che aveva precedente visto. "Io- è acqua ossigenata. Mordi qualcosa, farà male e non voglio ti rompa i denti" disse poi ritornando dal maggiore.

Desert Island || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora