Erano al buio, stesi sul divano ad abbracciarsi come non mai. Tutte le luci spente, ma Harry riusciva a vedere davanti a se una televisione abbastanza grande posizionata sulla parete, il tutto contornata da una carta parati particolarmente elegante, era piena di ghirigori neri con sfondo bianco. In televisione trasmettevano un horror che nessuno dei due ragazzi, che sedevano su quel bellissimo divano di pelle nera, erano intenzionati a vedere. Louis abbandonato su quel divano era intento a volgere lo sguardo sul suo ragazzo che ad ogni scena terrificante, tremava sul suo corpo. A questo punto Louis iniziava a ridere e Harry arrossato si nascondeva nell'incavo del collo del più grande, i suoi occhi avevano già visto troppo di quel film orribile.
'Lou spegni, per favore' disse con voce tremolante, mentre il bastardo continuava a ridere ancora più forte.
'Se vuoi che me ne vada basta dirlo' continuò con voce dura, iniziando ad alzarsi dal divano.
'Dove credi di andare?' Louis gli rispose subito con sguardo fulminante, poi afferrò il braccio di Harry per farlo ristendere.
'Da qualcuno che seriamente mi voglia, e non mi faccia star ore a guardare film che odio con tutto me stesso. Le persone vengono prima delle cose Louis, se tu hai bisogno di fare prima i comodi tuoi e poi recarmi un minimo di attenzione, posso pure andarmene' era seriamente incazzato ora, spintonò la mano del più grande e si diresse al bagno.
Ma quella casa da dove era uscita? Non ricordava come ci fosse arrivato ed era strano. Era stupenda, tutta bianca e nera. Ogni quadro, di quel corridoio che sembrava non finisse più, raffigurava bambini o donne africane che combattevano contro il loro destino affranti dalla povertà che li circondava. Ogni oggetto era posizionato accuratamente e dopo aver raggiunto il bagno, sente dei passi dietro di se.
Era Louis, ovviamente. Stette un momento in silenzio cercando di approfondire quello sguardo che li metteva a nudo, l'azzurro nel verde fu l'arma che li fece crollare.
'Sono stato un pezzo di merda, non sai quanto tu abbia ragione ma io...'si fermò, abbracciandogli i fianchi e respirando un po di colonia che evidentemente il ragazzo più alto di lui aveva messo.
'Ma volevo che tu restassi abbracciato a me tutta la serata e perciò ho messo il film' continuò Louis con voce triste.
Harry ricambiò finalmente l'abbraccio e sarebbe stato ore così se non avrebbe sentito il bisogno di perdonarlo con un bacio. In fin dei conti del più grande, oltre il corpo e gli occhi, amava il sorriso e in quel momento voleva farlo star bene, o si sarebbe spezzato il cuore da solo. Si allontanò di qualche centimetro e con un gesto affrettato alzò il volto di Louis, azzurro nel verde e si baciarono. Si diedero uno di quei baci premurosi e ricchi di amore. Un amore che veniva raccontato da quelle lingue che si intrecciavano e quelle labbra che sembravano pezzi di puzzle, quell' amore narrato dalle favole, un amore sognato.
Proprio in quell'attimo in cui i due ragazzi si staccarono, dopo quei respiri pesanti , tutto ebbe più senso.Tutto era un sogno, una vita insieme alla sua cotta di tre anni era un sogno.
'Buongiorno Hazza, prendi l'antibiotico che la febbre non vuole proprio lasciarti in pace' proprio in quel momento ne ebbe la conferma.
Louis era sempre stato di qualcun altro, ma quello che nessuno sapeva è che Harry sarebbe sempre stato di Lou, sempre.