Erano le 8:30 del mattino, come ogni mattina mi alzo, lavo i denti, mi vesto e mi faccio la coda; mi diriggo verso le stanze dei fratelli Kamisato per svegliarli. Mi fermo davanti la porta della signorina Ayaka e busso <<Signorina Ayaka, si svegli fra poco é pronta la colazione>> dopo due minuti di silenzio la sognorina mi rispose con la voce impastata dal sonno e aprì la porta <<Buongiorno Thoma...>> disse con gli occhi ancora socchiusi <<Buongiorno Signorina Ayaka, Vai in cucina io tra poco arrivo>> <Mhmh...Ma prima faccio una sosta al bagno>> ridacchiai e andai a svegliare suo fratello maggiore e bussai a sua volta alla porta <<Signorino Ayato, si svegli tra poco é pro->> vidi la porta spalancarsi e vedere il signorino Ayato uscire dalla stanza a petto nudo <<Buongiorno Thoma>> non feci caso a ciò che mi disse rimasi impalato ad ammirare i suoi pettorali...Cristo quant'era bello..Nonono aspetta. Cosa sto pensando? Non posso prendermi una cotta per Ayato....Però...NONO. Thoma torna in te!

Sentì qualcosa toccarmi il viso
<<Thoma ci sei?>>

Quel tocco e quella frase mi riportarono alla realtà, fissai Ayato arrossendo <<S-Si! Sc-scusami! Uhm...Tra cinque minuti é pronta la colazione...Ah e buongiorno signorino Ayato..>> Mi girai e mi allontanai di corsa verso la cucina. Preparai la colazione alla sognorina Ayaka e al signorino Ayato per poi mettere tutto su un vassoio e portarlo in sala da pranzo. <<Signorina Ayaka si svegli, il tavolo non é un posto dove dormire>> dissi ridacchiando Appoggiando il vassoio sul tavolo e scuotendo la signorina <<Uh?...Ah Buongiorno Thoma..Do nuovo->> disse imbarazzata e mettendosi dritta <<Buongiorno, di nuovo>> Aggiunsi ridacchiando. <<Pensi di finire tardi sta sera?>> domandai <<Sta sera non so, ma so che per pranzo non ci sono>> <<D'accordo>> subito dopo arrivo il signorino Ayato salutando la sorella e sedersi sua volta al tavolo da pranzo <<Buongiorno Fratellone!>> <<Buongiorno Sorellina>> rospose sorridendo, Cristo quant'era carino quando sorrideva...<<Thoma, perché guardi Ayato in quel modo?>> disse tutto d'un tratto Ayaka con un ghigno sulla faccia mentre finiva la sua colazione <<In Quale modo?>> domandai  arrossendo leggermente <<M'ha...Non lo so, lo guardi quasi con gli occhi a cuoricino>> <<Non guardo tuo fratello con gli occhi a cuoricino!>> ribattei <<Infatti ho risposto quasi>> Mi levò le parole di bocca. il signorino Ayato stava ridacchiando mentre la signorina Ayaka continuava a guardarmi con quel sorrisetto <<Posso associrati che non lo stavo per guardare con gli occhi a cuoricino>> risposi <<Certo certo, per me qualcuno é gay ma non lo vuole ammettere>> Rispose tutta fiera, mi avvicinai al tavolo verso la signorina Ayaka <<Non sono gay>>  <<Certo certo, non ci credi nemmeno tu>> aggiunse ampiando il suo sorrisetto. Presi la tazza della signorina Ayaka prima che potesse bere il suo caffè, iniziando a sparecchiare la sua postazione <<HEY!>> esclamò <<Muoviti o farai tardi a lavoro, signorina Ayaka>> dissi ribattendo <<Ohoh, questa me la paghi Thoma>> <<Vedremo, vedremo>> risposi; Ayaka di andò a cambiare mentre Ayato scoppiò in una risata. <<Vale pure per te signorino Ayato>> <<Okok>> Finì di fare colazione e si alzò a vestirsi quindi s parecchiai anche per lui, lavai i piatti e iniziai a fare le fascende domenstiche mentre i due andarono a lavoro.

All'ora di pranzo tornò solo Ayato, siccome Ayaka aveva già detto che non si sarebbe fermata a pranzo <<Hey Thoma, sono tornato>> <<Hey signorino Ayato>> uscì dalla cucina e vidi il signorino Ayato mettersi la giacca e metterla sull'attacca panni <<Cristo Thoma, te l'avró detto un miliardo di volte! Puoi chiamarmi semplicemente Ayato e dammi del Tu per favore>> rispose in tutta calma sorridendomi <<Ok, scus->> <<Non ti scusare>> <<Va bene, scusa>> mi accorsi di aver detto di nuovo "scusa"... sono un coglione.

<<Thoma...>>

<<Se dici un'altra volta " Scusa" ti salto addosso.>>

<<...>> feci un attimo di silenzio e poi risposi

<<Scusa>> Sta volta lo avevo fatto apposta.

Come aveva detto si lanciò su di me e cademmo a terra e iniziò a farmi il solletico, scoppiai a ridere e lo pregai di smettere. Sapeva benissimo che soffrivo TANTO il solletico. <<Ah no! Questa é la tua punizione.>> continuò a farmi il solletico per poi fermarsi esattamente su di me. Arrossí all'impatto e guardai negli occhi Ayato che stava assumendo un'espressione seria..Deglutí appena notai che le  sue labbra si stavano avvicinando alle mie, appena tra le nostre labbra rimasero pochi centimetri di distanza tornò la sognorina Ayaka nella sala da pranzo.

𝓐𝓰𝓪𝓲𝓷𝓼𝓽 𝓮𝓿𝓮𝓻𝔂𝓸𝓷𝓮 𝓪𝓷𝓭 𝓮𝓿𝓮𝓻𝔂𝓻𝓱𝓲𝓷𝓰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora