16. Uno Strano Pranzo

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"Avete la segatura nel cervello! Invitarlo a pranzo! Questa il fulminato me la paga e anche cara!"

"Sembri una pentola a pressione papà io.. sono contento invece, dopo tanto stiamo con mamma. Magari la aiutiamo così, non credi?" Katsuki aveva borbottato tutto il viaggio di ritorno dal parco a casa e si era subito messo ai fornelli, mentre i tre figli correvano lungo la casa per rimuovere ogni foto ritraente la famiglia al completo.

"Papà abbiamo messo tutto in camera tua, abbiamo fatto bene? Ray ha tolto le foto più alte". Il biondo si girò verso la figlia e sorrise nel vederla indossare il vestito preferito di Izuku e lo stesso fece quando vide Tatsuya.
Solo Koray era vestito con una semplice tuta, ma sapeva benissimo che forse quello più agitato era lui; dopotutto aveva passato molto più tempo assieme a loro avendolo avuto in giovane età.
Si avvicinò a loro e si piegò sulle ginocchia osservandoli uno a uno.

"Oi marmocchi, è la nostra missione: far ricordare a quell'idiota chi siamo. Ce la metterete tutta vero?" I bambini alzarono i pugni in alto mentre Koray prese un lungo respiro prima di buttare l'aria fuori dal petto, puntando gli occhi verdi in quelli rossi del padre e annuendo subito dopo.
Il genitore non ebbe bisogno di parlare, si limitò ad alzare un pugno e il giovane sorrise colpendolo con il proprio prima che il campanello di casa suonasse, facendo innervosire tutti i presenti.
Katsuki andò ad aprire ritrovandosi davanti, in evidente imbarazzo, il verdino con una busta di carta tra le braccia.

"Ah? L'altro deficiente dov'è? Il pranzo è quasi pronto"

"Uhm... Denki non è potuto venire alla fine, c-così sono venuto da solo" Riferì Izuku mordicchiandosi il labbro nervoso.
Katsuki lo fece entrare spostandosi di lato e non appena mise piede nella sala un'ondata di profumo di caffè prese possesso delle sue narici, facendolo quasi miagolare dal piacere.

Sono in casa sua con la sua famiglia, che diamine mi prende?

Scosse la testa e consegnò la busta al padrone di casa, il quale la prese osservandone il contenuto.

"Sono dei dolcetti. Spero vi piacciano, non sapendo i gusti vostri e della tua compagna ho preso un po' di- hey io sto parlando!" Katsuki aveva strappato di mano la scatola all'ospite ed era sparito in quella che supponeva fosse la cucina, armeggiando con solo lui sapeva cosa.

"Che maleducato! E' davvero insopportabile"

"Papà è fatto così, non ci far caso ti ci abituerai". I tre figli del biondo gli si presentarono davanti in tutta la loro bellezza, osservandolo quasi con quell'insistenza che sembrava volessero mettere al nudo la persona interessata.

"Ciao piccoli, io sono Deku ma voi immagino lo sappiate già. Adoro i vostri abiti, vi rendono ancora più carini. Vi va di dirmi come vi chiamate?" I gemelli si presero per mano e ma fu solo Tatsuya a parlare.

"I-io sono Tatsuya e lei è Tsukiko mentre il fratellone è Koray. Lui e papà sono Alpha fortissimi e ci proteggono sempre"
Izuku sorrise e scompigliò loro i capelli, avendo capito sin dal primo momento che quei bambini fossero dei teneri Omega come lui.

"Oh ma allora il vostro è proprio un bravo fratello. Koray giusto? Hai un nome bellissimo che rimanda alla luna, non so se lo sapevi."

"Si lo sapevo, l'ha scelto m-mia madre" Un odore acre iniziò ad essere rilasciato nell'aria, così tanto che dalla cucina Katsuki richiamò il figlio invitandolo a dargli una mano.

"Oi tutto bene?"

"S-si papà"

"Il tuo odore non dice lo stesso" Koray sospirò tremando appena e si appoggiò al top della cucina con i palmi delle mani freddi, come se all'interno delle vene non vi scorresse nemmeno un millilitro di sangue.

Shitsuren- Cuore SpezzatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora