18- what a shame

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"In piedi" era la voce fredda e monotona di Harry a svegliarlo quella mattina. "Ti ho detto in piedi, non ci senti per caso?" Louis sospirò e si alzò in piedi, i polsi che gli facevano male più del solito. "Levati la maglietta, veloce"

"C-cosa? Perché?"

"Jack dice che puzzi, e ha ragione, devi lavarti i vestiti, ho riempito la roccia con dell'acqua che userai per lavarli" rispose, lasciando la roccia a terra. "Ora levati la maglietta, e sbrigati, non ho tutto il tempo, non per te"

Louis guardò alla sua destra la figura di Jack, il quale aveva sul viso il suo solito sorriso strafottente. Portò poi lo sguardo poi di nuovo sul riccio e poi alle sue spalle, su un punto non preciso sulla parete.

Chiese gli occhi sospirando ed annuì, levandosi lentamente la maglietta, la quale rimase appesa sulla catenina delle manette. "Polsi" Louis allungò i polsi ed Harry gli levò le manette, facendo uscire subito dopo la pistola dalla tasca e puntandogliela contro. "Pantaloni, veloce"

"Non ho nient'altro sotto i pantaloni"

Harry grugnì, "allora lava solo la maglietta, ma sbrigati. Fai qualcosa che non mi piace e ti sparo"

Louis si accovacciò a terra, vicino all'acqua ed immerse l'intera maglietta, strofinandola su se stessa.

Guardò a destra per qualche secondo e vide con la coda dell'occhio Jack guardargli il petto, più precisamente, gli guardava le cicatrici che lui stesso gli aveva fatto anni prima.

Lo vide mentre prese il coltellino e lo passò sul proprio petto, facendo finta di starsi tagliando, mimando pure una faccia dolorante, ridendo a bassa voce subito dopo. Lo stava prendendo in giro, imitando quello che faceva a Louis anni prima.

Louis abbassò lo sguardo e si coprì il petto e le cicatrici il più possibile, non volendo fargli vedere il dolore che gli aveva portato e dargli la soddisfazione di averlo ferito, anche se, comunque, era esattamente quello che era successo.

Harry guardò il corpo scoperto del maggiore dall'alto e si maledisse quando iniziò a far vagare il suo sguardo in parti del corpo che non doveva guardare.

Doveva smetterla di avere fantasie per un cazzo di criminale.

"Fatto" disse Louis, alzando a stento lo sguardo.

"Ti stendo io la maglietta, te dammi i polsi" Louis chiuse gli occhi, frustrato, ed annuì, alzandosi in piedi ed allungando le braccia nella sua direzione.

Harry fece girare il freddo metallo di quell'oggetto attorno ai suoi polsi, facendo lamentare Louis dal dolore quando le chiese troppo strette "le puoi allargare un po', per favore? Mi fanno male"

Il riccio sbuffò ed annuì, facendo come richiesto "più di così non te le allargo, se ti fanno male non sono un problema mio"

"Harry, io esco un attimo" Sentirono la voce di Jack dire.

Harry si girò verso l'uomo ed annuì, così lui si alzò lentamente dal posto dove era seduto e zoppicò a stento fuori dalla caverna.

Louis sospirò e puntò lo sguardo sull'agente "perché mi tratti così di merda tutt'a un tratto?" Gli chiese con un tono triste.

"Sai perché"

"Perché gli credi?"

"Beh, forse perché ti ho trovato con una fottuta pistola puntata verso di lui, quando eri pronto a sparare? Oppure vogliamo parlare della botta alla testa e dei lividi che gli hai procurato?"

"Se li è fatti da solo, come te lo devo dire?"

"Certo, perché non è mai colpa tua, no? 'Evans non l'ho ucciso io, la mia famiglia non l'ho uccisa io, Jack non l'ho picchiato io', te non fai mai niente, no?"

Desert Island || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora