Il mio segreto

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Voglio raccontarvi una cosa, è delicata come storia, per me lo è. È una storia breve ma intensa, con pieni di significati e fatti. Forse per poche persone diranno che non lo sarà però fra il dire e parteciparlo sono due cose diverse.
È un mio segreto che ho tenuto dentro di me troppo tempo forse quattro o cinque anni, non lo sa praticamente nessuno, beh forse una o due persone, i miei genitori non sanno nulla. Per la paura che loro si mettessero in mezzo o dicendo che non era nulla di grave.

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Avevo diciott'anni, ero appena diventata maggiorenne, ero al compleanno del mio migliore amico a festeggiare i suoi diciotto, io a breve avrei compiuto diciannove anni, ad agosto.
Al compleanno del mio migliore amico c'erano tutti i suoi amici che all'inizio non conoscevo molto bene ma erano super buoni, pazzi ma buoni. Appena mi avevano visto erano felici di vedermi, mi avevano abbracciata e parlato subito. Mi avevano anche fatto un regalo ma questo poco ci importa.

Ah giusto, ovviamente al compleanno c'erano anche delle ragazze e la mia amica che le avevo chiesto di accompagnarmi -dio ringrazio di averla chiamata-

Anche lei fece amicizia con loro e io stavo bene. La festa era iniziata e alcune persone avevano già bevuto.

Aspettate, ho dimenticato un pezzo, io gli amici del mio amico li ho conosciuti a pasquetta, soprattutto un ragazzo...che quel ragazzo era presente anche al compleanno.

La festa era iniziata, tutti bevevano e mangiavano, alcuni parlavano fra di loro e io continuavo a fare amicizia.

Cosa succede quando mi confido troppo con le persone o quando faccio quella faccia da scema innocente? Male, ecco come va finire.

Alla festa non avevo bevuto, ceh si, ma tipo birra rubata da qualcuno. Quindi nulla. Massimo resistenza di alcool con la birra, tre bottiglie.

Era luglio, faceva caldo, era estate e stare dentro era impossibile. Alcuni ragazzi erano fuori a parlare fra di loro mentre guardavano il cielo bello stellato, un tappetino vuoto lì vicino io ovviamente mi ci sono sdraiata sopra. parlavo con loro, quando un ragazzo decise di sdraiarsi dietro di me, all'inizio non capivo chi era poi quando aveva parlato era lui, e mi sono sentita solleva.

Sollevata un cazzo se lo avessi saputo prima.

Lui era dietro di me e mi toccava, oddio toccare nel senso strisciava la mano sul mio braccio per sentire il mio tremolio di freddo, lui cosa fece? Si avvicinò e mi abbracciò, ma il freddo c'era lo stesso. Io non ci feci caso, continuavo a parlare con loro come nulla fosse, sentendo poi che si era addormentato. Ero diventata il suo cuscino e per fortuna dietro e non davanti.

Si che di seno non porto granché però, un minimo di contegno eh.

Dopo un attimo ci alzammo per decidere di andare a dormire, ore l'una qualcosa, mettemmo quei puzzle enormi per dormire per terra, errore mio, è stato un errore dormire lì.

Per prima cosa il dilemma è stata, ma il reggiseno si tiene? La mia amica l'ha tolto, io l'ho tenuto.

E devo dire -menomale-

Lei era davanti a me, io dietro ovviamente, e indovinate chi c'era dietro? Esatto lui.

Sembra fatta apposta vero? Sembrano coincidenze del cazzo che questa cosa cosa sembra una barzelletta.

Ero metà felice e metà preoccupata, ma perché tutti avevano bevuto e l'unici sobri eravamo noi quelli fuori, no, il tipo che era dietro di me, era ubriaco.

Di notte io sono una che si gira molto spesso e tendo quasi attaccarmi alle persone per sentirmi al sicuro.

Qui penso che non userò più la prima persona del passato, per la mia comodità userò come se stesse succedendo adesso.

Il ragazzo dietro di me mi toccò i capelli per lisciarli, come se volesse richiamarmi io non ci feci caso all'inizio, ero stanca e volevo solo dormire.

Mi sono girata per cambiare posizione, finendo molto vicino a lui, soprattutto con il viso. Lui non ci pensò un attimo che mi bacio e io, cazzo, dormivo non capivo e ho ricambiato, mi ha presa per mettermi sopra di lui, senza staccarsi da me, dopo che ho sentito e visto dov'ero mi sono staccata all'improvviso e sono scesa subito girandomi dall'altra parte per non vederlo in faccia, lui si avvicinò di nuovo per accarezzarmi per la seconda volta i capelli. Mi dava fastidio, era appiccicoso, snervante; così mi alzai da terra per andare in bagno.

Anche lì, che testa di cazzo sono, fra tutti i posti proprio il bagno.

Iniziai muovere la mano per il caldo, camminando avanti e indietro come una cretina quando sentì la porta aprirsi, bom, era lui, davanti a me per chiedermi se stavo bene e prendermi in braccio per portarmi dentro la cabina del bagno. Si siede sopra al gambinetti, con me sopra le sue gambe che continuava a baciarmi, le sue mani percorrevano lungo i fianchi per arrivare leggermente sopra al mio reggiseno. Ho provato staccarmi con qualche difficoltà; volevo alzarmi da lui e gridare, cosa che non feci per paura. Riuscì a togliermi da lui e uscire dalla cabina tutta confusa, e lui quasi soddisfatto.

Non per dire, il suo coso della zona sud si stava alzando.

Sono restata in bagno ancora un po' quando decisi di andare di là, tempo di uscire che trovai la mia amica che mi prese per il polso e portarmi dentro alla cabina di prima per farmi un discorsetto; e non erano quelli da ma tu cosa provi per lui o bla bla, no il suo discorso è stato ma sei fuori, non puoi fare queste cose, soprattutto con lui, perché lui, aveva ventisei anni. Aveva continuato, io ero in crisi e mi sono messa a piangere, non capivo un cazzo in quel momento e lei mi aveva detto di dirlo al mio amico.

Ma sai com'è, chi si ubriaca non aiuta, così mi sono arrangiata da sola.

Tornate dal bagno ci siamo accorti che lui non c'era, era uscito per dormire fuori ma prima voleva parlarmi per sta cosa, io avevo paura ma sono riuscita stare calma. Mi aveva detto che gli piacevo, se potevamo iniziare diciamo una storia. Cosa gli ho risposto? "No scusami ma mi piace già una persona e poi tu sei più grande di me" Gli ho detto quello entrando nel posto per dormire.

Ho dormito? No, sono restata sveglia fino alle sette per sta cosa.

È finita che poi lui mi aveva scritto su facebook, su instagram ma poi l'ho bloccato. Stessa cosa con whatsapp.

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Può sembrare una cazzata come storia, o sembrare tutto inventato ma purtroppo non è così, sono stati giorni che non volevo più avere contatto con nessuno, nemmeno con i miei genitori.
La mia amica non ha mai smesso di dirmi che dovevo stare tranquilla perché lui non sarebbe più tornato e posso dare conferma per il mio amico, perchè ogni volta quando organizza qualcosa chiedo sempre chi c'è.

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