Sto guardando le stelle, come ogni sera, distesa nel giardino di casa, accarezzando distrattamente il pelo folto e morbido di Wolf, mentre i miei pensieri viaggiano più veloci di un auto da corsa.
Penso a Micheal, ai miei figli, e poi.. a Dylan.
La sua lettera giace accanto a me, lasciata lì dopo l'ennesima rilettura angosciante. È una presenza subdola, dolorosa. È inanimata, eppure riesce comunque a disturbarmi, a derubarmi dei miei stessi pensieri.
Sopra l'erba, sembra poterla schiacciare da quanto la sua presenza sia pesante nell'ambiente circostante.
Il silenzio regna attorno a me, ma la pace che domina adesso il mondo esterno, non riflette il mio caos e conflitto interiore.
Continuo a guardare le stelle, e penso che nonostante a prima vista siano un mucchio di pallini lucenti nel blu della notte, se le si osserva si può trovare pur sempre l'ordine.E che magari può essere così anche per me.
Poi, l'eco di passi umani riempie il silenzio, e anche se ho l'istinto di far scattare la testa per guardare nella direzione da cui provengono, rimango bloccata.
Provo a muovere una qualsiasi altra parte del mio corpo, ma niente. Anche Wolf sembra essersi dissipato nel nulla. Il mio respiro accelera, e ogni secondo in più il mio panico aumenta.
È come se il mio corpo fosse morto, senza vita, e che sia solo la mia anima ad essere ancora attiva dentro di esso. È terrificante.
I passi aumentano la velocità, sempre più vicini, sempre più arrabbiati. Un'ombra incombe su di me, e si abbassa. Non riconosco la faccia, è solo una figura incappucciata con la faccia occultata dalle tenebre.
La figura afferra la lettera, e io vorrei solo detrarla dalle sue mani, e ucciderlo anche solo per averla toccata. La esamina attentamente, poi la leva per guardarmi negli occhi.
L'attimo dopo, comincia a strapparla furiosamente, facendo cadere uno dopo l'altro i brandelli sopra il mio torace immobile. Vorrei urlare, piangere, maledirlo in tutte le lingue che conosco, ma sono bloccata, e rimango ferma, immobile.
Successivamente, una mano si stringe attorno al mio collo, tanto da bloccarmi la circolazione. Sento gli effetti del soffocamento, ma il mio corpo continua a non muoversi.
Poi il volto della figura si avvicina al mio, ed è la faccia di Micheal che sto guardando, piena di rabbia cieca e furia omicida.
«Ti sei divertita con lui, eh? Puttana che non sei altro» parla, e poi uno schiaffo potente collide con la mia guancia. Provo a gridare ma è tutto inutile.
«Ti sei fatta scopare per bene, puttana?» un'altro schiaffo, mentre la sua voce cresce di intensità.«Ti ho dato tutto ed è così che mi ripaghi, eh? Rispondi!» altri due schiaffi ancora più forti dei primi mi colpiscono. La sua voce è cambiata, adesso sembra quasi come alterata, mostruosa. E io sono completamente terrorizzata.
«Adesso stai zitta, troia?» continua «Oh, ma te ne pentirai. Ti pentirai di essere tornata con quel pezzo di merda, ritornerai da me strisciando e poi ti ripagherò il doppio di tutto il male che mi hai fatto» stringe ancora di più la presa attorno al mio collo, e dopo mi sputa in faccia.
«Sei una puttana, ecco cosa sei» mi insulta nuovamente «Sei una puttana e quando ritornerai da me supplicandomi, ti tratterò come tale» continua a denigrarmi e a picchiarmi. E io non posso far altro che subire.
«Ti rinchiuderò in cantina, ti farò cosa mi pare e piace ogni volta che vorrò, magari facendo assisterà anche quei bastardi dei tuoi figli. Magari toglierò loro anche l'innocenza, se mi va. Si, li stuprerò sotto i tuoi occhi, e viceversa. E quando avrò finito e di voi non rimarrà che un involucro vuoto, vi spedirò tutti e tre dentro una scatola da quel pezzo di merda di O'Brien»
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||There is a caos inside us||
RomansaSequel di "There is a caos inside me" Amore. Il sentimento bramato da tutti, quello che è considerato la soluzione per ogni problema. Ma esso è un'arma a doppio taglio. Ti può far stare bene, ma il secondo dopo può distruggerti, consumarti ogni sing...