Katsuki Bakugou, lentamente, era crollato. Le labbra del medico che si muovevano a rallentatore mentre parlava con la madre in lacrime. Tutto attorno a lui era estremamente silenzioso.
Era un silenzio assordante, uno di quelli che ti fa fischiare le orecchie Katsuki aveva visto la sua vita svanire, come fumo che lentamente si dissolveva in aria.
E ora Katsuki. avvolto nelle lenzuola e nel silenzio piú totale, si ritrovó a piangere, per la primissima volta.
La sua vita era chiusa in un bolla di vetro spessissimo e impenetrabile e nessuno, ma proprio nessuno era riuscito a romperla.
Respingeva tutto e tutti ignorandoli o scacciandoli via mostrando la parte peggiore di sé.
Fino a quel momento lui viveva nel buio, non provava piú nulla di concreto e puro. Solo odio e disprezzo verso sé stesso e il mondo.
Aveva paura di dire la verità e di mostrare quello che ne rimaneva di lui, il vero Katsuki.
Si limitava a osservare, negli ultimi tempi non riuscí a far a meno di guardare gli altri e quello che lo circondava, iniziando a notare molte piú cose, che prima, neanche vedeva.
Nessuno provava ad'avvicinarsi a lui targhettandolo immediatamente con l'appellativo di strano.
20/10/2013
Katsuki non era un tipo socievole -non piú- odiava andare a scuola e perdere tempo appresso lezioni che nemmeno riusciva a seguire decentemente.
Già, lui veniva considerato cosí solo per quello che gli altri vedevano fuori.
Ma nessuno si era mai fermato per guardargli dentro.
Si destó dai suoi pensieri quando notó una pallina di carta finire sul suo banco.
Aprì lentamente la carta accartocciata e vi lesse sopra un "il prof ti sta chiamando" con una calligrafia quasi perfetta.
Si voltó verso il professore e guardandogli le labbra aspettó che parlasse.
«hai studiato per oggi Katsuki? O farai scena muta come tutti giorn-»
Si fermó e il professore guardó verso la porta, Katsuki fece lo stesso e da essa sbucó una nuvola verde.
No... Non era una nuovola ma un ragazzo, un tipo mai visto in tutta la sua vita.
«Scusate il ritardo professore, io sono Izuku Midorya il nuovo alunno»
«É un piacere, accomodati pure vicino a Katsuki, il ragazzo biondo»
Il biondino spalancó gli occhi, nessuno si era mai seduto di fianco a lui perché "strano", ma il suo ego era troppo alto per protestare cosí stette in silenzio fin quando il ragazzino non si sedette vicino a lui.
Rimase ancora piú stupito quando gli porse la mano e con un sorriso a trentadue denti gli parlò.
«Sono Izuku Midorya spero che potremo diventare amici... Se ti va ovviamente!»