Fuochi D'artificio

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Non smettevo di guardarla.
Seguii ogni suo movimento neanche fossi stato un segugio. Il modo in cui si sistemò la scollatura, come pettinò i capelli con le dita delle mani e lo sguardo che mi regalò alzando di qualche millimetro le autoreggenti. Io, fermo, e addossato alla porta della camera, facevo il nodo alla cravatta beandomi di quella visione celestiale. Avrei fermato il tempo se solo ne avessi avuto il dono. Per godermi ogni secondo e ogni attimo con lei. Sorrisi come un idiota prendendo la giacca che avevo poggiato sulla scrivania rosa antico. Nella mia mente solo lei e il suo corpo sul mio, nient'altro. 

« Amore, a che pensi? », scrollò un'ultima volta i capelli dandogli il giusto volume prima di poggiare entrambe le.mani sul mio torace.

« Non posso dirtelo. Altrimenti non usciamo più da questa stanza. Anche se devo dire, che l'ho apprezzata tanto. Anche Nick. », risi abbassando il capo e prendendo le sue mani tra le mie.

« Sai, ho anche io una copia di chiavi della villa. Magari, dato che hai apprezzato così tanto, potremmo venire a fare un secondo sopralluogo. »

« Sarebbe fantastico. »

« Adesso che ne dici se tornassimo giù? È quasi mezzanotte. »

« Ci tieni davvero così tanto a fare gli auguri a tutti? », la presi tra le mie braccia stringendola a me.

« No, è che il padre di Claudia, ha chiamato una ditta  specializzata per i fuochi d'artificio. E non voglio perdermi lo spettacolo. »

« Quest'anno ci ha stupito tutti. L'anno scorso con quella banda folkloristica aveva toppato alla grande. »

« Ma toppato non direi. Zia Orietta, tra il nostro siparietto e quei balli senza freni, ha passato davvero un bel Natale. », ridacchiò accarezzandomi i capelli.

« Beh, quest'anno si è persa lo spettacolo. E credo che il prossimo anno non ci sarà la replica. »

« Ah no? E come mai? »

« Perché avremo il nostro bambino. »

« Dario… »

« Lo so. Avevamo detto di non parlarne. Ma io sento che arriverà presto. Lo sento dentro al mio cuore. »

« Lo sento anch'io. », i suoi occhi si accesero investendo i miei. « Lo sento. », poi poggio la mia mano destra sul suo cuore facendomi emozionare all'istante.

Il suo cuore batteva forte. Proprio come il mio.

« Se abbiamo i cuori in subbuglio, un motivo ci sarà, non credi? », sorrise felice, stringendo più forte la mia mano sul suo petto.

« Lo credo anch'io. », sospirai prima di baciarla a fior di labbra soffermandomi più del dovuto.

Non avevo proprio voglia di scendere giù. Volevo passare quei minuti prima della mezzanotte solo con lei.

« Io direi che è meglio scendere… », tornò sul discorso Anita, scostandosi da me con lentezza.

« Ok… », sbuffai accarezzandole l'ultima volta la guancia.

Allungai la mano destra verso la chiave e poi la maniglia, tenendo la sinistra accorata sul suo viso.

Non appena fummo fuori, e chiusi la porta dietro di lei, mi lanciai nuovamente sulle sue labbra baciandola con più foga di prima. Lei accettò quel bacio senza esitazione intrappolando le sue mani sulla mia nuca. La sua lingua lottava con la sua in un mix di sensazioni e gemiti.

Non volevo andarmene.

« Restiamo. », la supplicai poggiando la mia fronte sulla sua.

« Dario… »

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