Capitolo XVIII : Tu mi hai distrutto

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Alyssa e George tornarono a frequentarsi e lui si impegnò molto per sistemare le cose. Sembrava proprio che non riuscissero a stare senza discutere e allontanarsi, ma poi finivano sempre per ritrovarsi. Lui non le chiese mai di William e la ragazza preferì non dirgli niente, ma più stava con lui più si rendeva conto che durante l'anno aveva semplicemente cercato di rimpiazzare la presenza di George con la sua.

Era andata sul sicuro, sapeva di piacere a William e che non l'avrebbe rifiutata e in un certo senso era stato bello stare con lui, ma c'era un problema e solo adesso se ne rendeva conto. Lui non era George. Non era il ragazzo di cui era innamorata.

-Devo andare adesso, devo vedere William- disse ad un certo punto, mentre passeggiavano per le vie di Diagon Alley. Dopo il lavoro Alyssa era andata a trovare George in negozio per restituire i documenti. Ci aveva messo molto meno tempo di quanto non avesse detto all'inizio a controllare e non li aveva fatti chiudere.

-Vuoi che ti accompagni?- le chiese e Alyssa non riuscì a dirgli di no. Era consapevole di quanto fosse sbagliato, ma non voleva che se ne andasse, non ancora. Iniziarono ad avviarsi verso casa sua in silenzio e la ragazza quasi si pentì di avergli permesso di accompagnarla.

-Allora...- disse lui all'improvviso, -tu e William- e le lanciò un'occhiata interrogativa. Proprio il discorso che lei voleva evitare.

-Stiamo insieme da circa un anno- disse scrollando le spalle, come se fosse una cosa da nulla.

-Perchè?- chiese George, come se proprio non riuscisse a capire la sua scelta.

Perchè? Perchè lui l'aveva abbandonata! Erin l' aveva abbandonata e lei si sentiva terribilmente sola.

-Non vedo perchè no- replicò freddamente.

George si rese conto in quel momento che avrebbe fatto meglio a stare zitto e continuare a farsi i fatti suoi ma non era riuscito a trattenersi. Non riusciva proprio a capire perché Alyssa dovesse stare con uno come William, meritava molto di meglio di così. E giusto per continuare a tirarsi la zappa sui piedi le disse proprio quello.

-E chi andrebbe bene per me, sentiamo?- chiese furibonda, mettendo le mani sui fianchi e guardandolo minacciosa. Pessima, proprio una pessima idea. Ma ormai George non poteva più tornare indietro.

-La sai una cosa George? Io avrei voluto un altro!- esclamò poi furiosa facendo un passo verso di lui.

-Ma quel brutto idiota è sparito per quasi un anno e io sono andata avanti!- gridò, il viso rosso per la rabbia. E di fronte a quelle parole lui non riuscì a dire nulla. Rimase in silenzio, guardandola sconvolto, non si sarebbe aspettato una simile risposta.

-Io ti amavo, e tu mi hai distrutto- aggiunse a denti stretti, dandogli il colpo di grazia. Alyssa poi si ricompose, tornando padrona di sé e facendo un passo indietro.

-E adesso, se non ti dispiace, devo vedere il mio ragazzo. Grazie per avermi accompagnata, ma credo che per oggi sia sufficiente- disse, tornando ad essere fredda come un pezzo di ghiaccio.

-Certo. Vado- riuscì solo a dire, prima di darle le spalle e andare via, cercando di non pensare ai suoi occhi colmi di rabbia e sofferenza.

Quando tornò a casa George non parlò con nessuno e si rifugiò in camera con suo fratello. Al gemello bastò solo un'occhiata.

-Che cosa hai combinato?- chiese, come se fosse ovvio. George ancora non riusciva a credere alle parole di Alyssa.

-Le ho chiesto di William- esordì e Fred gli lanciò un'occhiata stupita e allo stesso tempo accusatoria.

-Ed è stata una buona idea?- domandò il fratello, già immaginando la risposta.

-Proprio pessima- e non c'era altro modo per descrivere la situazione.

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