Capitolo XIX : Io sono sola

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A George quasi non sembrava vero di essere ad un matrimonio con Alyssa. Appena arrivati a Sofia lui, lei, suo fratello e Angelina erano stati invitati da Erin a casa sua. Voleva che Alyssa fosse la sua testimone e la voleva al suo fianco nei giorni prima del matrimonio.

-A cosa pensi?- chiese Alyssa prendendo George sottobraccio indicando la sua migliore amica che iniziava il primo ballo con suo marito. Erano entrambi così giovani.

-Che sono felice di essere qui a vedere qualcosa di bello- rispose. In effetti non si poteva dire che per loro le cose fossero facili dopo il ritorno del Signore Oscuro. Probabilmente Alyssa al Ministero vedeva molto più di quanto lui potesse immaginare.

-Sono così contenta per lei- disse lei osservando Erin e Stefan stretti l'uno tra le braccia dell'altra.

George la osservò per qualche istante, pensando a tutte le occasioni che aveva sprecato con lei, da quel primo bacio la notte del Ballo del Ceppo fino a quando se n'era andato senza dirle nulla al termine dell'ultimo anno. Probabilmente tra loro non era destino, forse era meglio che rimanessero solamente amici e non complicassero le cose un' altra volta. Non erano capaci di stare insieme, finivano sempre per scappare l'uno dall'altra.

-Tutto bene?- gli chiese lei, osservandolo con attenzione e George cercò di sorridere, non voleva che si preoccupasse di nulla.

-Certo. Voglio solo ballare- disse, porgendole la mano e lei rise, stringendola e seguendolo in pista. George la prese fra le braccia e si unirono alle altre coppie e per qualche istante ci furono solo loro due, il ragazzo vedeva solo più lei. Era una delle persone più importanti della sua vita e avrebbe fatto di tutto per rimanere per sempre al suo fianco. Promise a se stesso che sarebbe stato l'amico migliore che potesse desiderare perchè lei meritava di essere felice. Alyssa era speciale, era una ragazza stupenda e George avrebbe ringraziato ogni giorno di averla nella sua vita. Lo rendeva migliore di quanto avrebbe mai potuto essere senza di lei e per nessun motivo l'avrebbe persa di nuovo. 

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-Nonna sono io!- esclamò Alyssa entrando in casa. Era tornata appena il giorno prima dalla Bulgaria ed era andata a trovare sua nonna. Dopo che aveva iniziato a lavorare al Ministero e ad uscire con William aveva preferito prendersi una casa sua ma andava quasi ogni giorno a trovarla. Sua nonna l'aveva cresciuta dopo la morte dei suoi genitori ed era come una madre per lei, era tutta la sua famiglia.

Alyssa posò la borsa su una sedia e tolse la giacca, poi andò verso la camera da letto, magari stava riposando.

Entrò nella stanza e trovò effettivamente sua nonna nel letto sotto le coperte.

-Nonna?- la chiamò avvicinandosi, ma lei non si mosse, così andò a sedersi affianco a lei sul letto e le prese una mano tra le sue. Trasalì. Era così fredda.

-Nonna?- chiamò di nuovo, scuotendola per una spalla, ma lei non si svegliò.

-Nonna?-

...

La nonna non si svegliò più. Alyssa pianse per ore prima di riuscire a riprendersi abbastanza da chiamare qualcuno.

Quando George entrò nella stanza era ancora inginocchiata sul pavimento di fianco al letto, non si era mossa di un millimetro dopo che aveva scritto con mano tremante una lettera bagnandola di lacrime e l'aveva spedita a casa Weasley.

Ricordava George andare verso di lei per prenderla tra le braccia e stringerla forte a sé, mentre i signori Weasley si occupavano di sua nonna. Il resto fu un susseguirsi di momenti e immagini senza senso, a cui non riusciva nemmeno a pensare. La nonna era tutto quello che le rimaneva della sua famiglia e adesso non aveva più nemmeno lei. Adesso era davvero sola.

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