Sospesi

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Sovrapposizioni

Qui

Lungo la strada che porta ad un vecchio casolare, in un’ampia distesa accesa di papaveri, si intravedono due figure femminili che avanzano; ampi gesti con le mani, ora aperti ora semichiusi accompagnano le due figure.

-Ale, sbrigati, i clienti aspettano, la signora Adele ha chiesto una teca di Cabernet, contatta la ditta produttrice-.

Ora

Gina: “Ho preparato il tiramisù al pistacchio di Bronte e i profitterol, Adriana ha sfornato un’ottima torta tenerina.

C’erano tutti, persino il parroco, erano le due del mattino e ancora si ballava, si cantava”.

Lara: “Uno di  questi giorni potremmo andare a vedere quella mostra d’arte culinaria, al polo fieristico”.

Gina: “Si, perfetto. A proposito, l’ultimo mio dipinto ha come titolo A spasso con due uova”.

“Alla coque o strapazzate?”, chiese Lara, e chinandosi a raccogliere un papavero, proruppe in una chiassosa risata.

Domani

Alessandro è seduto alla scrivania dello studio, nel retrobottega del negozio che gestisce insieme al padre.

Non ha nessuna voglia di riprendere il lavoro pomeridiano.

È assorto in pensieri complessi, divaganti.

Pone domande, riformula domande.

Si accende una sigaretta, “Chissà dove sarà finito?” “Chi? Andrea, longilineo, viso smunto, sorriso stentato.

Ci incontrammo al porto di Genova un giorno di luglio, tra i container che arrivavano in continuazione.

Bevendo una birra, verso ora di pranzo, in un bar poco distante, mi raccontò di sé.

Era partito da Catania, assecondando un indistinto guizzo di vita.

Mi disse di Gina, rimasta giù al paese dove gestiva una casa di vacanze.

Quasi coetanei, li legava una salda amicizia, sempre attenti alla vita dell’uno e dell’altro.

Spesso Andrea, o forse Lorenzo, le inviava turisti in cerca di amenità.

Raccontò che, mentre un mattino, Gina, stava accogliendo un nuovo ospite…”.

-Ale, Ale, sbrigati la signora Adele sta per arrivare. Ci sono le cassette di sidro da scaricare-.

“Arrivo una telefonata, era l’ufficiale della posta, c’era un pacco da ritirare.

Sistemato l’ospite e sbrigate le procedure, Gina si recò all’ufficio postale.

Era un pacco inaspettato.

Era molto curiosa e allo stesso tempo insospettita.

Tornò a casa, aprì il pacco, vi trovò vecchi indumenti e un libro, si ricordò che quel libro era stato un suo regalo per Andrea.

Frugo nella scatola ma non vi trovò altro poi

cercò al telefono Andrea ma il telefono era staccato, riprovò e niente.

Preoccupata chiamò Lara e la informo dell’accaduto.

Il pacco era senza mittente e proveniva da Genova.

Pochi giorni dopo, in paese si venne a sapere che Andrea aveva lasciato l’appartamento dove aveva vissuto cinque anni, in zona Pegli,

di lui nessuno seppe più niente”.

-Ale, Ale ti vuoi sbrigare?-

Alessandro trasalì, era tutto sudato e aveva freddo.

Ogni tanto gli capitava di immaginare storie ad occhi aperti, senza senso, senza un nesso, sospese nel vuoto della sua esistenza.

Si alzò, bevve un sorso d’acqua e si diresse verso il deposito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 05, 2022 ⏰

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