Stavo tranquillamente sistemando il letto di una camera e canticchiavo una canzone dei miei cantanti preferiti, mi dissero che sarebbe dovuto venire un cliente molto importante e che la stanza sarebbe dovuta essere impeccabile,perfetta.
Avevo quasi finito il mio turno, decisi che dopo tutto quel lavoro sarei andata al mare a rilassarmi.
Fu proprio così, dopo un turno lungo a sistemare, lavare, pulire, portare,potevo finalmente rilassarmi.
Guidai e passeggiai godendomi il panorama e arrivai fino alla stessa spiaggia di ieri, sperai con tutto il cuore di non trovare di nuovo calciatori stronzi e scorbutici.
Arrivai alla spiaggia e diventai felice nel notare che non si fosse nessuno nei paraggi. Mi sistemai come l'altro giorno e mi sdraiai sull'asciugamano e nel giro di qualche secondo mi addormentai, ero molto stanca.
<AIAH!
Mi svegliai di soprassalto confusa, qualcosa mi aveva colpito la testa, guardai subito accanto a me notando un pallone da calcio.P: Ops scusami- non l'ho fatto apposta
Sentii una voce dall'accento strano e una figura avvicinarsi a me che riconobbi subito.
< Ammettilo che lo hai fatto apposta invece.
Lo guardai abbastanza scocciata da non notare il suo fisico in costume. Okay si forse lo avevo notato...
P: Me la potresti ridare?
Indicò la palla, sorridendo con un sorriso strafottente.
Lo guardai ancora più scocciata.
Presi la palla e mi alzai.
Notai che la sua ragazza modella non era con lui ed era da solo.< E la tua ragazza? Ti ha già mollato?
P: Mi spiace per te ma ho ancora la ragazza, sta nello yacht a prendere il sole.
Alzó le spalle guardandomi con la sua faccia leggermente corrucciata per via del fastidio del sole.
Ignorai le sue parole di provocazione.
< Vuoi rimandarmi via dalla spiaggia? Non c'è bisogno di colpirmi-
P: in realtà stavi russando.
CHE COSA?!
< Oh no no, io non russo.
Come si permetteva di dirmi una cosa del genere? Quando la finisce di fare quei sorrisetti fastidiosi poi.
Mi prese la palla dalle mani e iniziò a passarsela da una mano all'altra.
P: Oh si che lo stavi facendo...
Iniziò a palleggiare da solo con le ginocchia e i piedi.
P: Russavi talmente forte da sconcentrarmi mentre facevo i palleggi.
Rifermò la palla con le mani per guardarmi e io incrociai le braccia facendo finta di nulla, pensai che quello che stesse blaterando fosse vero e iniziai a morire dentro per la vergogna.
< Anche se fosse vero non c'è bisogno di colpirmi.
P: Come sei seria, prenditela sul ridere, stavo scherzando.
Si avvicinò a me e iniziò per mettere la mano sulla mia testa.
Gliela scostai violentemente prima che potesse toccarmi.<Che fai?! Stammi lontano.
P: Volevo vedere se ti avessi fatto male. Ma a quanto pare hai confermato quanto sei stronza e antipatica.
Mise a terra la palla e la calciò via andandoci dietro.
Lo guardai sorpresa, ma incazzata.
<Tu sei solo un ragazzino viziato!!
Gli urlai contro e per la seconda volta me ne andai via.
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𝑵𝑶𝑵 𝑷𝑨𝑹𝑳𝑶 𝑺𝑷𝑨𝑮𝑵𝑶𝑳𝑶!
RomanceP: "Vuoi un autografo?" S: "Ma chi ti conosce??" ------- Silvia incontra uno dei giocatori giovani più promettenti del calcio che se la tira un po' troppo, nascerà qualcosa? O questo incontro è destinato ad essere dimenticato? Avvertenza: Questa sto...