CAPITOLO 28 - 28.1 Orizzonti di domani

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Dedicato a: I nostri eroi

Taiki era seduto sulla spiaggia a gambe incrociate, rivolto al sole di un pacifico tramonto. La primavera era iniziata da poco e anche se quegli ultimi raggi riuscivano a donargli un piacevole tepore, era un altro il calore che gli scaldava il cuore.

Non mi sembra vero che sia già trascorso più di un anno da quando tutto si è concluso. Il tempo è passato a una velocità sorprendente, eppure ne sono successe di cose.

Innanzitutto, per nostra fortuna, siamo tornati a casa! Gli abitanti del piccolo villaggio montano in cui ci siamo imbattuti, dopo non meno di due ore di cammino dalla vallata in cui abbiamo sconfitto Vark, sono stati davvero gentili. E forse perché la buona sorte ci stava aiutando, Yumiko spiccicava qualche parola nella loro lingua. Eiji aveva quasi ragione: stesso emisfero... diverso continente!

Dopo attente valutazioni, l'idea geniale del saggio del gruppo è stata quella di chiamare l'unico che avrebbe avuto i mezzi per recuperarci. Povero Kawanari: ovviamente pensava fosse tutto uno scherzo, ma dopo aver sentito la voce della sua Cometa Fire si è fatto in quattro per salvarci.

Una volta saliti sul suo aereo privato gli abbiamo raccontato la verità, ed era così entusiasta della storia da dimenticarsi del fatto che l'avessimo svegliato dal riposino di bellezza, delle bugie propinategli nei mesi precedenti e persino del folle amore per la sua eroina in carne e ossa!

Una volta a casa ha detto che tutto quel materiale non poteva andare sprecato e che con il nostro permesso lo avrebbe trasformato nel fumetto che tanto desidera scrivere. Non potevamo negargli questo piccolo favore e non vediamo l'ora di sapere se riuscirà nell'impresa. Per ora è un progetto, ma sappiamo che lo realizzerà.

L'idea di rimanere da solo mi spaventava, perciò ho chiesto agli altri se per i giorni successivi volessero stare da me, e hanno accettato tutti di buon grado. Avere compagnia è stato un toccasana. Con i ragazzi abbiamo parlato di tante cose, ci siamo confrontati sul passato e sul futuro, e ci siamo promessi di tenerci in contatto. La nostra chat è ancora attiva e ora possiamo sul serio dire che siamo i guerrieri più forti del mondo.

Una delle prime cose che ho fatto è stata andare dai Fujita; quando mi hanno visto si sono messi a urlare in mezzo al locale e Maramao... beh, lui ha corso, credo, per la prima volta in vita sua. Ho atteso la chiusura per poter raccontare tutto anche a loro, ma penso che il capo abbia avuto qualche difficoltà a credere che non fosse uno scherzo. Però la stessa sera ha voluto rivedere tutti, ed era così felice che a fine pasto non abbiamo capito se stesse ridendo e piangendo per il vino o per la gioia.

Ma la cosa più assurda è che, vista la necessità da parte mia di declinare l'offerta di tornare a lavorare al ristorante per concludere gli studi, Watanabe si è offerto di prendere il mio posto se ne avessero avuto bisogno. Da allora non se n'è più andato e i clienti sono contentissimi. E non solo loro...

A proposito di incontri e confessioni! Dopo aver salutato Sayuri, Yumiko ed Heiko, che si sono offerti di accompagnare a casa la piccola tigre per discutere con la madre, io ed Eiji abbiamo parlato con Akane. Anche lei meritava di sapere cos'era successo, soprattutto al tempio, e la sua reazione mi ha stupito: invece di preoccuparsi di essere stata posseduta da un mostro, si è detta sollevata di non soffrire di sonnambulismo e felice che le stranezze di Miu fossero i normali comportamenti di un'aliena...

Alla notizia che siamo diventati più che amici ha fatto spallucce, si è detta soddisfatta che si tratti di lei e non di un'altra, perché sa a chi mi ha affidato. Poi ha aggiunto che Miu è a conoscenza di cosa l'aspetta se... ma si è interrotta e ha finito la sua torta parlando dell'idea di diventare un'*Idol. Da quel giorno abbiamo ricominciato a essere gli amici di sempre.

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