THE TRUTH

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-JOSIE'S POV-

Josie quel pomeriggio decise di interrompere lo studio con una pausa al Guitar Center-il music shop più fornito della città- giusto per dare un occhiata e vedere se i dischi da lei ordinati fossero arrivati.
Amava girare per quel negozio, fosse stato per lei ci avrebbe passato le ore intere, ma purtroppo non le era così tanto possibile.
Iniziò a guardarsi attorno prima di posare lo sguardo sulla sezione dei vinili, verso la quale si fiondò subito con la speranza di trovare qualcosa che già non avesse in casa, vista la collezione del padre.
Quel luogo le dava un sensi di pace, non era mai pieno e se lo era vi erano persone con gusti musicali decenti.
Si diresse verso la cassa, accennando poi un sorriso all'uomo dietro al banco prima di proferire.
«Senti scusa, circa due settimane fa ho ordinato dei  dischi degli Anthrax e degli Opeth volevo sapere se è già arrivato qualcosa.»
Gli chiese con fare speranzoso
L'uomo le rivolse un cordiale sorriso.
«Adesso controllo.» le disse iniziando a maneggiare con il computer «Sei Josie, giusto?» le chiese distogliendo per un momento lo sguardo dallo schermo, riportandolo verso di esso dopo aver visto la ragazza fargli un cenno affermativo con la testa. «Allora Persistence of time degli Anthrax è arrivato gli altri sncora no, quindi te lo vado a prendere in magazzino.»
A quella notizia Josie incurvò le labbra verso l'alto in un ampio sorriso non vedendo l'ora di prendere tra le mani quel disco, difatti l'uomo non vi mise molto a tornare e a consegnarglielo.
lo pagò subito, ma prima di uscire fece ancora qualche giro per il negozio.
Girando tra i vari scaffali notò un ragazzo rivolgerle un veloce sguardo prima di riportarlo su ciò che aveva avanti facendo finta di nulla.

-HUNTER'S POV-

Quello era uno dei tanti giorni che passava al guitar center, posto che amava e che trovava come fonte di ispirazione.
come ogni pomeriggio era lì, quella volta però senza la compagnia di Kevin-il suo migliore amico- a cercare dei dischi e degli spartiti.
Non era solito impicciarsi ma quando sentì una voce femminile chiedere dei dischi al proprietario del negozio si incuriosì e guardò verso la cassa,  per vedere chi fosse.
forse rimase per troppo tempo a guardare nella sua direzione o forse non si era affatto nascosto come credeva perché dopo esser tornato alla posizione precedente la ragazza dai capelli corvini in questione gli si palese davanti, aveva un viso familiare ma non ricordava dove l'avesse già vista.
«Mi stavi spiando per caso?» gli chiese portandosi le braccia sotto al senso, incorciandole.
la guardò per qualche istante facendo poi cadere lo sguardo sul disco che custodiva tra le mani.
« Quello è persistence of time?» cambiò discorso indicando il disco guardandola questa volta sul volto.
« Si ma adesso non c'entra, ti ho fatto una domanda.»
la ragazza gli richiese questa volta con tono più insistente al che Hunter sbuffò annuendo.
La ragazza lo guardò assecondando quel silenzio prima di riprendere a parlate.
sembrava non voler stare zitta e pensare che a scuola si era presentata a stento.
«Aspetta ma tu sei per caso quello che sta nel mio corso di dibattito?»
Ecco dove l'aveva vista, era la ragazza nuova, quella con la maglietta degli Slayer.
«Sì»
la ragazza lo guardò prima di fargli un cenno con la mano
«Vabbè, ci si vede, però mi raccomando non fissare le persone»
Ad Hunter quelle parole non piacquero affatto, infatti non vi mise molto a risponderle.
«Tranquilla che non stavo guardando te, ho solo sentito Opeth e Anthrax e volevo vedere chi fosse interessato a loro, di certo non mi metto a spiare le ragazze.»
le rispose leggermente seccato, odiava sentirsi accusato dalle persone. «Ho ben altro a cui pensare.»

-JOSIE'S POV-

Josie inarcò le sopracciglia nel sentire le parole pronunciate da Hunter, avanzando successivamente un passo verso di lui mantenendo comunque il contatto visivo.
«Ah sì?»
gli disse senza distogliere lo sguardo dalla sua figura.
«Sì.»
«Doveco capirlo, sei uno di quelli che spera di sfondare prima dei vent'anni, che si limita a vivere solo ed unicamente per il Metal» disse facendo una piccola pausa «Che denigra chiunqe, che preferisce pensare a come sarebbe la sua vita se diventasse qualcuno di importante, privandosi di ogni cosa e magari evita anche di fare qualche stronzata adolescenziale perché sia mai che qualcosa lo diatragga dal metal»
Una volta pronunciate quelle parole fece un passo indietro rivlgendogli un ultimo sguardo aspettando una sua reazione.
«Fottiti»
quella fu l'unica cosa che uscì dalla bocca di Hunter mentre un espressione vuota si dipingeva sul suo viso un attimo dopo aver serrato la mascella.
Gli rivolse un ultimo sguardo dandogli poi le spalle
«Datti una svegliata o a  quarant'anni continuerai a farti le seghe» gli disse  alzando leggermente la voce  mentre alzava una mano verso l'alto per salutarlo, senza però girarsi e continuando a camminare verso l'uscita.
Forse era stata un po' troppo dura nei confronti del ragazzo, ma era fatta così, quello che pensava lo diceva senza mezze misure e vista la reazione del ragazzo aveva effettivamente colto nel segno.

*spazio autrice*

Lo so, come seconda parte è molto corta ma non avendo fatto avere un incontro nella  prima ad Hunter e Josie ho pensato di farlo così, spero vi piaccia, vi prego non fate caso agli errori.

𝑭𝑹𝑬𝑨𝑲 𝑶𝑵 𝑨 𝑳𝑬𝑨𝑺𝑯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora