𝐒𝐄𝐑𝐈𝐄𝐒:
𝐈 𝐠𝐨𝐭 𝐢𝐭 𝐟𝐫𝐨𝐦 𝐦𝐲 𝐬𝐮𝐠𝐚𝐫 𝐝𝐚𝐝𝐝𝐲
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ᴡᴇᴀʟᴛʜ ᴀɴᴅ ᴘᴏᴡᴇʀI vetri di Valentino erano immensi, dal terzo piano si riusciva a vedere tranquillamente il via vai di macchine lussuose e i bipedi brillare con i solitari incastonati sulle dita. Jimin guardava la strada assorto, gli occhi zigzagavano sperduti sui tettucci scintillanti mentre indugiava, ormai da troppo tempo, sul display illuminato del cellulare tra le sue mani.
Emise uno sbuffo ansioso, si era lasciato alle spalle la tazzina di caffè ormai vuota e un paio di commesse che provavano a passare inosservate mentre gli guardavano il culo. Chinò la testa e si mise il cellulare all'orecchio.
«Papà, dimmi» socchiuse gli occhi in attesa, la voce arrochita del padre non tardò ad arrivare. «Mi hanno detto che non sarai reperibile per tutta la giornata, fino a domani mattina. Posso sapere il perché di questa decisione?»
«Affari» guardò in basso, oltre il vetro. Il CEO stette zitto fino a tradirsi con del sarcasmo: «Affari? Gli affari si risolvono in sede, se ovviamente fanno parte del lavoro. Ma dubito che questi affari siano così importanti»
«Non gira tutto intorno alla Solter, papà» rispose aspro, mortalmente toccato dall'aver definito — implicitamente —, il suo tempo con Moon non importante, «Ho semplicemente altro da fare, perciò limitati a questa informazione»
«Ah, Jimin-ah, continui a fare lo sciocco anche a trent'anni, mi sarei aspettato più maturità da te con tutte le responsabilità che possiedi ora» Jimin imprecò a bassa voce, consapevole che il suo vecchio non potesse sentirlo. «Taglia corto e dimmi che cosa avevi bisogno. Tanto non ci credo che ti sei scomodato a chiamarmi per questa sciocchezza»
«Infatti non ti ho chiamato solo per la tua irreperibilità sconsiderata, ma anche per discutere di quella cosa»
«Sii più specifico, vecchio. Fai tanti drammi ed é difficile tenerne il conto» serpeggiò. Il CEO aggrottò le sopracciglia dall'altro capo del telefono. «Modera i termini»
«No, tu devi moderare i termini papà. Non sono nella condizione giusta per parlare di qualsiasi cosa tu pretenda ora e, a essere sincero, credo che mai ne avrò voglia. Insisto nel rimarcare che non sono e non sarò raggiungibile, cascasse il mondo, quindi non risponderò più alle tue chiamante» gli animi si stavano scaldando e una delle due commesse si dileguò immediatamente in bagno, lasciando la compagna da sola e alla guardia del piano.
«Razza di ragazzino viziato, avrei dovuto darti più ceffoni quando ancora sbaragliavi al liceo, perché non sembri aver capito ancora bene la lezione,» sibilò pericoloso, «non solo continui a disubbidirmi ma sono sicuro che sei con lei, adesso. Con quella ragazzina. Ma ti rendi conto di quello che stai facendo?! Che é una sciacquetta minorenne?!»
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𝑰 𝑮𝑶𝑻 𝑰𝑻 𝑭𝑹𝑶𝑴 𝑴𝒀 𝗦𝗨𝗚𝗔𝗥 𝑫𝑨𝑫𝑫𝒀//- 𝐏𝐉𝐌
RandomTutti i personaggi di questa storia sono consenzienti e maggiorenni ( nonostante l'età di maggiore età in Corea dei 20/21 anni, sono comunque maggiorenni nella vita reale e con età superiore a 18 anni) 𝑰 𝑮𝑶𝑻 𝑰𝑻 𝑭𝑹𝑶𝑴 𝑴𝒀 𝗦𝗨𝗚𝗔𝗥 𝑫𝑨𝑫...