WHEN GOD PICKS THE FLOWERS

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Era l'anno 1665 in una Lussemburgo particolarmente tranquilla, in una scuola superiore. Era il 10 settembre per essere precisi e tirava in quei giorni un fresco vento di tramontana che costringeva i ragazzi a vestirsi con dei cappotti pesanti e, probabilmente per la prima volta nella loro vita, a portare i guanti a settembre. Quella mattina c'era una fitta nebbia nella quale tutti avevano difficoltà a vedere ad esclusione di cinque ragazzi : tre ragazze e due ragazzi. Le ragazze erano particolarmente carine ed i ragazzi molto alti per la giovane età; parliamo di ognuno di loro con calma. Partiamo dal ragazzo più alto : il suo nome era Ureshi ed aveva 16 anni, aveva dei capelli ricci di colore marrone e gli occhi rosa, indossava abiti particolarmente eleganti ed era un ragazzo dal cuore d'oro. L'altro ragazzo era l'anima del gruppo : si chiamava Owarai, aveva degli occhiali di forma esagonale a coprire i suoi occhi verdi e sulla testa aveva una massa spettinati di capelli color blu. Indossava degli abiti con colori per niente abbinati tra di loro; era insomma un idiota dal cuore d'oro ed era lui a far sempre sorridere tutti. Passiamo alle due ragazze meglio vestite : queste erano due gemelle di 15 anni di nome Lulucia e Lapis; la prima aveva lunghi capelli arancioni raccolti in due codini ai lati della testa che amava far danzare dondolando la testa e due occhioni violetto nella quale ci si poteva specchiare per quanto lucidi e belli, aveva dei bei vestiti neri addosso; la seconda aveva i capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e due occhi di colore marrone chiaro che illuminavano la via del suo cammino, indossava un abito decorato a fiori che le donava molto. È tempo di parlare dell'ultima ragazza, la più ambiziosa e intelligente del gruppo : si chiamava Noriko ed era molto bella, aveva dei capelli lunghi rosa e i suoi occhioni erano paragonabili a degli smeraldi in fatto di colore e lucentezza; indossava un piumino del medesimo colore dei capelli e portava al collo una sciarpa rossa che gli copriva la bocca e parte del piccolo naso che aveva; aveva 15 anni. Questi cinque potevano vedere attraverso la nebbia grazie ai loro occhi che avevano un genoma simile a quello dei gatti, non so bene come fosse possibile ma so per certo che il motivo per la quale vedevano così bene nella nebbia fosse questo. Non andavano molto a genio al resto dei loro coetanei e disfatto al difuori del loro gruppetto non avevano amici; quel giorno appariva come tutti gli altri ai ragazzi ma non sapevano che quello stesso giorno avrebbero fatto la conoscenza di una nuova persona.
Mentre i ragazzi andavano a scuola il gruppetto di idioti della classe lì derideva riferendosi ai loro occhi in modo dispregiativo.
Idiota : <Se avessi degli occhi così brutti mi taglierei direttamente la testa.> diceva in modo dispregiativo e ad alta voce il capetto degli idioti.
Altro Idiota : <Vi credete chissà chi solo perché vedete nella nebbia ma non siete bravi a far niente.>.
I ragazzi come ormai abitudine ignoravano semplicemente quegli idioti ma dentro di loro grande tristezza aleggiava.
Erano già lontani i ragazzi quando una figura alta camminava in direzione opposta alla loro verso il gruppetto di idioti.
Era un ragazzo molto più alto di Ureshi ,di circa 10 centimetri (Circa 190 centimetri), aveva una corporatura massiccia, capelli lunghi fino a metà del suo collo di colore bianco a macchie viola e due enormi occhi blu che brillavano tra la nebbia; il suo nome era Kakihara ed era originario di un altro luogo ma si era trasferito a Lussemburgo per motivi di lavoro del padre.
Kakihara con tono intimidatorio si rivolse agli idioti : <Non sta bene parlare alle spalle sai? Tu sei Amay Tajiri non è vero?>.
Ah si perdonatemi non vi ho detto che il nome del capocchia di quel gruppo di imbecilli si chiamava Amay Tajiri ed era il tipico bulletto di quartiere tutto fumo e niente arrosto, grasso e non molto alto che rompeva le palle agli altri per il puro gusto di farlo.
Amay si rivolse a Kakihara con tono aggressivo : <Che vuoi tu? Non ti impicciare o ti rimando al tuo continente.>.
Kakihara fece una rigorosa risata e poi continuò a parlare : <Io non ti fermerò in alcun modo : fatti sotto, visto che parli così tanto sarai sicuramente capace di farmi scappare.>.
Amay era sicuro di sé ma... Diciamo che il pugno che stava per tirare a Kakihara non avrebbe sortito l'effetto desiderato; difatti Amay tirò un pugno ma il ragazzo lo fermò con una mano.
Tomei" Non ci siamo proprio Amay : il braccio è troppo girato quindi hai meno potenza nel colpo, il tuo pollice poi così come lo hai messo potrebbe rompersi.>.
Kakihara afferrò il pollice di Amay col l'altra mano e con un singolo movimento glielo ruppe. Al ragazzo non rimase che urlare di dolore continuando però con le sue minacce.
Amay : <Brutto bastardo...avrai la mia vendetta.>.
Kakihara : <Dammi la data così ti spezzerò le braccia e te le staccherò, poi farò lo stesso con le gambe e poi ti staccherò la testa. Al quel punto sarai un cosa senza gambe, senza braccia e senza testa che rotola in giro come uno stronzo fumante al vento. Ti piace come carriera per il futuro?>.
Amay ed il suo gruppetto non ci misero molto a fuggire a gambe levate mentre Kakihara rivolgeva il suo sguardo verso il gruppetto di Noriko. Le sue guance si tinsero di rosso ed iniziò a sentire caldo.
Tomei : <Che bel gruppetto; chissà se riuscirò a farmeli amici.>.
Lo sguardo di Tomei ricadde su Noriko e si poteva sentire il suo cuore iniziare a battere.
Kakihara : <Quella è Noriko? Non pensavo potesse esistere qualcosa di così bello al mondo. Provar non nuoce : fatti coraggio e unisciti a loro.>.
I passi erano leggeri come il vento ma per Kakihara pesavano più di una pietra : l'ansia era la padrona di quel posto ed il gruppo di Noriko che sentiva i passi del ragazzo si girò verso di lui forse curiosi e un po' spaventati per la corporatura del ragazzo.
Noriko : <Tu sei il nuovo ragazzo? Piacere di conoscerti, io sono Noriko.>.
Kakihara iniziava a sentire il suo cuore battere forte e così in fretta che gli sembrava stesse avendo un infarto.
<Tutto bene? Sei molto rosso, hai la febbre?> chiese Lapis.
Kakihara fece un bel respiro e spiccicò le prime parole : <S-si sono io ehehe, m-mi chiamo Ka-Kakihara e vengo da Leningrado. Ho visto che non state molto simpatici agli altri.>.
Owarai sbuffò : <Sono un gruppo di idioti e basta; quelli come come noi non sono visti di buon occhio dalle altre persone.>.
<Come voi?> chiese Kakihara.
Lulucia : <Abbiamo gli occhi della nebbia : abbiamo un genome da gatto che ci da vista migliore.>
<Com'è possibile questa cosa?> chiese ancora Kakihara.
Per la prima volta Ureshi prese la parola e con voce molto bassa e cupa iniziò a spiegare : <Qualche anno fa circa nel 1600 in alcune persone mutò un genoma che rese loro la vista molto simile a quella dei gatti e passarono questo gene fino a noi. Non sono visti di buon occhio i portatatori degli occhi della nebbia perché non si considerano umani.>.
Sorrise Kakihara a sentir quelle parole : <Neanche io sono visto di buon occhio dagli altri : ho diciamo...un qualcosa di speciale.>
Noriko : <Di che si tratta?> chiese Incuriosita la ragazza timidona.
Kakihara : <Ve lo dirò poi : c'è luogo e tempo per tutto.>.
Lapis si rivolse al ragazzo sorridendo : <Vieni con noi? Le lezioni stanno per cominciare.>.
Tomei accettò l'invito senza nemmeno pensarci e per le cinque ore seguenti passò il tempo assieme ai suoi nuovi amici. Passiamo a quando i ragazzi uscirono da scuola.
Owarai : <Un giorno di questi esci con noi Kakihara?>.
Kakihara rispose sorridente : <Con piacere. Quando volete io ci sono.>.
Owari e Ureshi andarono assieme a casa abitando praticamente nella stessa strada.
<Grazie della compagnia Kakihara.> disse Lapis prima di avvicinarsi assieme alla sorella con due guancione rosse a Kakihara, lo baciarono sulle guance e poi anche loro si avviarono verso casa.
Noriko chiese la direzione che Kakihara dovesse prendere e visto che era la medesima i due si avviarono assieme. Fu per strada che iniziò la storia vera e propria : erano in una stradina abbandonata mentre la nebbia si infittiva e il loro cuore iniziava a battere forte.
Kakihara trovò per prima il coraggio di parlare a Noriko : <Allora, tu...hai qualche passione?>.
Noriko che già era rossa iniziò ad andare a fuoco : <B-Bhe e-ecco i-io...>.
<Ehi tranquilla : non giudico mica.> rassicurò il ragazzo.
Noriko fece un profondo respiro e poi continuò a parlare : <Io sono molto appassionata di lettura e storia dell'arte... Diciamo che sono gli ambiti in cui me la cavo meglio ehehe. Tu invece Kakihara?>.
Kakihara rispose con molta tranquillità : <Io? Dipende adoro la biologia, la fisica, la geografia e le lingue. Il tuo nome più di tutti mi incuriosisce : ha qualche significato?>.
Noriko divenne ancora più rossa e stava per rispondere quando difronte ai due ragazzi si parò un enorme lupo che iniziò a ringhiare contro i due.
<Che diavolo ci fa qui un lupo? E per giunta affetto da gigantismo?> esclamò sorpreso Kakihara.
Noriko tremava di paura e a farla calmare ci pensò il ragazzo che le prese la mano facendola a questo punto diventare una palla di fuoco color amaranto.
Kakihara : <Stai dietro di me Noriko.>.
<Non fare pazzie!> urlò Noriko al ragazzo.
Tomei sorrise e con un singolo passo piantato nel terreno scatenò un forte vento.
Il lupo iniziò ad indietreggiare ma all'improvviso si lanciò con un solo balzo su Noriko.
<Ehi, il tuo avversario sono io.> disse Kakihara dopo aver afferrato il lupo per la coda e averlo sbattuto al suolo dalla parte opposta rispetto alla ragazza. Affascinata dalla forza del ragazzo si coprì completamente la faccia con la sciarpa.
Noriko : <Tomei scappiamo non puoi andare avanti ancora a lungo con quel lupo.>.
Kakihara : <Io non me ne andrò da qui fino a quando questo lupo non potrà più farti del male. Non voglio che ti succeda qualcosa.>.
Nell'esatto momento in cui Kakihara si girò a guardare Noriko rosso anche lui come un peperone il lupo lo morse al braccio sinistro.
Noriko : <Kakihara!> -urlò impaurita la ragazza- <per favore non voglio tu ti faccia del male.>.
<Io non sono quel tipo di persona che si ferma perché è ferito : io combatto fino all'ultimo e senza arrendermi.> disse con tono tranquillo il ragazzo.
Noriko : <Evitiamo che capiti adesso allora.> replicò la ragazza.
Kakihara rispose : <Non succederà tranquilla.>.
Noriko insistentemente chiese : <Perché non succederà?>.
Kakihara : <Perché con te io sono invincibile.>; ciò detto con un singolo pugno fece mollare la presa al lupo che però non intendeva arrendersi.
Noriko :<C-con me?>; la forza che scatenò il secondo passo di Tomei creò un tagliente vento che strappò via il piumino di Noriko.
Il lupo ringhiava ma il ruggito di Kakihara simile a quello di un leone convinse il lupo a scappare. Guardò verso l'impaurita Noriko che era rimasta seminuda e con gli occhi pieni di lacrime.
<Oh si è strappato...tieni sentirai meno freddo.> disse Kakihara togliendosi il pesante giubbetto che indossava mettendolo sulle spalle della ragazza e rimanendo vestito solo con una maglietta che permetteva al freddo di passare facilmente.
Noriko : <Grazie; non so veramente come ripagarti : hai perfino una grossa ferita sul braccio.>.
Kakihara sogghignò : <Non c'è bisogno che mi ripaghi, sono io che ti ho rotto il piumino.>.
Fu a quel punto che Noriko si tolse la sciarpa per sorridere e mostrare le sue labbra con un rossetto verde per poi dire sempre ridendo : <Ne ho altri uguali non preoccuparti.>.
Kakihara tentennò un attimo per poi sorridere a sua volta. I due ragazzi ripresero il loro cammino insieme e poco dopo si salutrono per tornare ognuno alla propria mansione. Mentre nel resto di Lussemburgo tutti dormivano i due ragazzi continuavano a pensarsi l'un l'altro.
Casa di Kakihara : una piccola e modesta abitazione con 2 stanze, un salotto con un caminetto, la cucina ed il bagno. Il giovane era nella propria camera e si stava medicando il braccio con delle fasce mediche; intanto pensava tra sé e sé : <Per la prima volta in vita mia non ho combattuto per vincere qualcosa ma per proteggere qualcuno. Quando si è tolta la sciarpa e si è messa a ridere... io mi sono sentito così bene...così felice...chissà che sensazione è.>.
Casa di Noriko : la ragazza era sul suo letto a dondolarsi al calore del caminetto di camera sua, continuando ad avere due guance gonfie come quelle di un pesce palla di colore porpora. Anche nella sua testa frullavano tanti pensieri : <Nessuno apparte lui mi ha mai chiesto dei miei interessi. Quando gli ho parlato di me lui sembrava così interessato e..felice di ascoltarmi. Mi girava la testa e stavo andando a fuoco...e poi quando ha detto quelle parole...è stato come se la tensione di quel momento fosse svanita.>
Entrò in quel momento la sorella più grande di Noriko che aveva 3 anni di più. Si chiamava Adelin ed era molto simile a sua sorella se non per i capelli di colore nero molto più lunghi rispetto ai suoi. La sorella si avvicinò a Noriko e si sedette accanto a lei sul letto.
<Quel giubbetto non è tuo, chi tel'ha dato?> chiese la sorella.
<Hai presente il ragazzo nuovo che doveva venire da noi?> disse Noriko molto timidamente.
Adelin guardò la sorella per pochi secondi per poi abbracciarla dicendo : <Ho capito tutto, ti si è strappato il giubbetto e lui ti ha dato il suo. È carino?>.
Noriko alzò di scatto la testa con le guange che diventavano ancora più rosse : <I-Insomma mi ha dato I-il suo giubbetto..l-lo conosco da po-pochissime ore, c-ci ha tolto da una brutta situazione e...e...non lo so...sento una strana sensazione allo stomaco quando penso a lui.>.
Adelin scosse la testa e accarezzata la testa di Noriko disse : <Ti sei innamorata sorellina : quella sensazione che hai si chiamano farfalle nello stomaco. Um...hai detto che vi ha tolto da una brutta situazione?>.
Noriko disse : <Da un grosso lupo che per poco non gli staccava il braccio. Io vorrei ripagarlo in qualche modo; mi ha anche visto sorridere senza la sciarpa.>. Adelin capì la situazione è prese le mani della sorella replicando poi : <Lo hai fatto perché ti fidi di lui; invitalo qui a cena una sera così potrai ripagarlo nel migliore dei modi.>. Adelin fece l'occhiolino alla sorella che la abbracciò con gli occhioni gonfi di lacrime.
Noriko : <Grazie sorellona.>. Adelin accarezzò ancora una volta la testa di Noriko e poi uscì dalla stanza lasciando la ragazza sola coi suoi pensieri. Prima di addormentarsi in mente sua pensò : <Farfalle nello stomaco...sono una sensazione bellissima...buonanotte Kakihara...>.
Il giorno dopo, l'11 settembre di mattina presto, verso le 6:30, Noriko si svegliò più allegra del solito ed una volta preparatasi e salutati i suoi genitori e Adelin uscì di casa coprendosi come di consueto la bocca e il naso con la sciarpa. Quella mattina non c'era nebbia ma faceva comunque freddo e visto che il giorno prima ne aveva avuto uno in "regalo" si mise il giubbetto di Kakihara che le teneva tanto caldo; al solito posto incontrò Owarai e gli altri.
<Com'è andata ieri con Kakihara?> chiese Lulucia che amava impicciarsi di tutto.
<Andata cosa? Mi ha solo accompagnato a casa.>, disse scocciata la ragazza; Owarai si mise a ridere indicando il giubbetto di Kakihara : <E quello cos'è? Il suo ringraziamento?>.
Ureshi diede una pacca sulla spalla a Owarai per incitarlo a smettere : <Non fare anche tu l'idiota su, e voi due non fate le pettegole : per quanto mi riguarda tra loro può essere successo qualsiasi cosa e non mi interessa sapere cosa. Sono affari suoi.>. Noriko sembrava tranquilla ma arrivò anche quel giorno il momento in cui la ragazza raggiunse l'alta temperatura : KAkihara era visibile all'orizzonte.
Lapis : <Tutto bene Noriko?> chiese un po preoccupata all'amica che era calda come un forno.
Noriko : <S-Si tranquilla è solo che fa caldo.>; rispose Owarai a quest'affermazione : <Ma se sono 2°....>.
<Taci tu.> disse scocciato Ureshi.
Kakihara si avvicinò al gruppo indossando solo una maietta simile a quella del giorno prima e Noriko chiese : <Ma non hai altri giubetti oltre a quello che ho io addosso?>.
Rispose a lei Kakihara : <Si ma l'ho dovuto prestare ad una persona.>. Dopo tale affermazione un solo pensiero frullava nella mente di Noriko : <O no vuoi vedere che ha una ragazza? No è impossibile non me ne ha parlato ieri.>.
Tomei afferrò le mani di Noriko che al qual punto stava per perdere conoscenza mentre lui aveva la faccia rossa come un pomodoro.
Lapis : <Bhe...che si fa? È quasi ora di entrare.>.
Lulucia : <Andiamo prima che si faccia tardi.>, la risposta da parte degli altri fu affermativa e per il resto non accadde nulla quella mattina. Andiamo direttamente a cinque ore dopo, Owarai indicò ai ragazzi una mela che pendeva da un albero : <Vediamo chi riesce a centrarne una.>.
Owarai estrasse una pistola dalla divisa e sparò ad una mela centrandola in pieno dicendo poi : <Avanti provate voi. Ureshi inizia tu.>: il ragazzo passò la pistola a Ureshi e il ragazzo puntò una mela più in alto e con solo due colpi la fece cadere dall'albero.
Lapis prese la pistola che a malapena sapeva reggere e la puntò con l'aiuto della sorella contro una mela bassa ma nonostante tutto non la colpirono.
Owarai : <Non fa per voi la pistola hahaha.>; le due ragazze divennero rossastre e Ureshi continuava a paccheggiare Owarai sulle spalle.
Kakihara prese la pistola dalle mani di Lapis e la puntò contro la mela più alta. Owarai si stupì : <Ti avverto non ci riesco nemmeno io che sparo da quando avevo sette anni, se però ci tieni provaci.>. Il ragazzo prese un respiro profondo e premette il grilletto colpendo in pieno la mela.
Lulucia : <Cosa? Come ha fatto?>
Kakihara : <Tu sei ipovedente Owarai : è per quello che non riesci a colpire bersagli troppo lontani. Il trucco sta tutto qui. Vuoi provare Noriko?>. La ragazza divenne pallida e poi rossa di nuovo : <I-Io? No-non ho mai sparato.>. Kakihara diede allora la pistola a Noriko e prese le sue mani : <È semplice : socchiudi un occhio, mira al tuo bersaglio e con la mano ferma premi il grilletto.>; Noriko, che si era calmata, fece un bel respiro, prese la mira e premette il grilletto prendendo in pieno la mela.
Noriko iniziò a saltare dalla gioia : <Evvai, evvai cel ho fatta; grazie Kakihara.> fu un abbraccio quello che fece incendiare il cuore di Kakihara e far venire gli occhioni a Lapis e Lulucia.
<Bhe che avete da guardare?> disse il ragazzo facendo distogliere alle gemelle lo sguardo.
Ureshi : <È meglio andare : i miei mi aspettano.> i ragazzi si salutarono ma Noriko e Kakihara rimasero assieme questa volta, in una strada nuova. Questa volta a rompere il ghiaccio fu Noriko : <Senti ti andrebbe...di venire a cena da me una di queste sere?>; sulla faccia di Kakihara si allargò un sorriso di gioia e senza esitare nemmeno un singolo istante accettò.
Kakihara : <Mi farò trovare in abiti eleganti allora, grazie per l'invito Noriko.> i due ragazzi si lasciarono con un abbraccio e con le faccione rosse andarono nelle rispettive case.
Casa di Kakihara : nella sala il ragazzo e suo padre stavano parlando, l'uomo non era molto diverso dal figlio se non nella corporatura meno massiccia e per una grossa cicatrice sull'addome, il suo nome era Azamy.
Azamy : <Allora come va con quella ragazza?>, chiese il padre che ricevette prontamente la risposta dal figlio : <Mi ha invitato a cena da lei, mi sembra un sogno.>. Azamy scoppiò in una fragorosa risata e poi continuò il suo discorso : <Sono fiero di te Kakihara, sono sicuro che lo sia anche tua madre. A proposito è arrivata una lettera da tuo fratello dalla California.>.
<Da Toko? Che dice?> disse Kakihara incuriosito dalla cosa.
Azamy passò la lettera al figlio, il quale avidamente iniziò a leggerla :
"Ciao papà, ciao Kakihara, come vanno le cose con la nuova vita a Lussemburgo? Qui in California fa un caldo bestia ma si combatte sul fronte notte e giorno; io sto bene ed anche mia moglie e mio figlio stanno bene e vi porgono i loro saluti. Kakihara, fratellino caro, se mai troverai una ragazza carina nella nuova scuola voglio darti una dritta : dapprima fai in modo che tutta la famiglia ti apprezzi e poi passa tanto tempo con lei, per le ragazze è importante avere qualcuno accanto che le faccia sentire importanti. Porta i miei saluti alla mamma quando la andrai a trovare e portale quei fiori che noi tre andavamo sempre a raccogliere assieme. Tu papà non sforzarti troppo col lavoro mi raccomando. Vi voglio bene, vostro Toko."
Finita la lettura Kakihara iniziò a piangere e disse : <Mi mancano tanto...mi mancano tanto tutti e due...>. Azamy prese il figlio sotto braccio : <Mancano tanto anche a me, sono sicuro che il signore aiuterà tuo fratello nella guerra e che tratterà bene la mamma in paradiso.>.
Kakihara continuò : <Perché dio prende sempre le persone più brave? Quelle che hanno ancora tanto da dare...>.
<Quando sei nel prato quali fiori cogli?> chiese Azamy al figlio.
<Quelli più belli.> rispose Kakihara prima di scoppiare a piangere tra le braccia del padre, anch'egli in lacrime.
Casa di Noriko. Anche questa volta era nella sua stanza ed anche lei piangeva.
Adelin : <Ehi che succede Noriko? Qualcosa non va?> chiese la ragazza coccolando la sorella.
Noriko : <Io ho paura Adelin, paura di non piacergli più se mi conoscesse meglio.>.
Con un sorriso Adelin continuò a parlare alla sorella : <Noriko uno che ti salva la vita non smetterà mai di amarti e se tu lo ami davvero nemmeno la peggiore delle litigate farà finire il vostro amore : la fiducia è ciò che illumina i nostri cuori. Il signore una volta disse : non tutto dura all'infinito escluse due cose : il mio regno e l'amore verso il prossimo. Quando verrà?>.
Noriko, che si era un minimo calmata disse : <L'ho invitato domani sera. Non so come farmi trovare ma so solo che voglio apparire carina ai suoi occhi.>.
Adelin riprese la parola : <Ti aiuterò io e vedrai come ti guarderà. Abbi fiducia in te Noriko perché è quella che ti renderà apprezzabile ai suoi occhi. Su dammi un abbraccio tontolona timidona.>.
La ragazza si mise a ridere dopo aver sentito quel nomignolo.
In entrambe le case qualcuno piangeva ma al contempo c'era un forte affetto che aleggiava nell'aria e che riusciva a calmarli. Quella sera tutto sommato si dormirono sogni tranquilli. Il mattino seguente più o meno rimaneva invariato : Owarai e gli altri che si divertivano e qualche idiota che osservava silenzioso. Fu all'uscita di scuola che si presentò una faccia familiare : Amay era tornato e questa volta aveva compagnia.
Owarai estrasse la pistola, Ureshi il tirapugni e le due gemelle due piccoli coltelli. Amay e gli altri com lui estrassero una marea di piccole lance dalle loro cinture.
Owarai : <30 contro sei? Sono cinque a testa.>; Noriko si attaccò al braccio di Kakihara per poi dire con voce tremante : <Ho paura.>.
Dopo quelle parole Kakihara si tolse la maglia e rimase a petto nudo. Piantò il piede a terra e si mise in guardia; nel medesimo istante il gruppo di Amay si lanciò contro di lui tentando di colpirlo con le lance.
Il ragazzo disarmò ogni singolo individuo mettendolo a tappeto con precisi colpi tirati proprio sulla bocca dello stomaco.
<Ma insomma chi diavolo sei tu?> chiese spaventato Amay.
Kakihara indicò un tatuaggio a forma di occhio sulla sua schiena. Riconosciuto lo sia Amay che i ragazzi si paralizzarono dal terrore.
<L-la...la famiglia Tsukuyomi-> disse tremante Amay.
Kakihara : <Scusatemi se vi ho tenuto nascosta la mia identità fino ad ora ma era importante non lo sapesse nessuno. Devo fare quel che ritengo giusto e finire il lavoro.>. I passi del ragazzo si fecero pesanti e si avvicinò sempre di più ad Amay che aveva ormai il respiro affannato.
Amay : <Stammi lontano maledetto bastardo.> il ragazzo estrasse una pistola dalla tasca interna della sua tunica puntandola contro Kakihara per poi dire : <Da questa distanza ci metterò ben poco a farti esplodere la testa idiota.>.
Fu un colpo di pistola quello che si udì, tuttavia non veniva da Amay ma da Owarai che aveva ucciso il ragazzo con un singolo colpo alla testa.
Owarai : <Finché si scherza è un discorso, se si tirano fuori le armi allora non rido più.>.
Noriko si rivolse a Kakihara con il fiato pesante : <Perché aveva paura di te?>; rispose Kakihara : <Sono discendente di quella che era una grande stirpe di assassini; il tutto si interruppe con mio nonno che divenne falegname continuando a coltivare in sé i geni degli assassini perfetti. Ognuno di loro aveva una specifica abilità e la mia si chiama Area Pesante : tutto quello che si avvicina a me in un raggio di 10 metri diventa sempre più stanco fino a che non crolla per terra privo di senzi per via della troppa pressione atmosferica. Il vento di quel giorno era causato dalla pressione.>.
Lapis : <Bhe...che...che notizia...però sei parte del nostro gruppo : non ci spaventa questa cosa.>.
Noriko era rimasta attaccata al braccio di Kakihara e stava tremando di paura.
<Tutto bene Noriko?>. Chiese il ragazzo.
<Quello cos'è?> disse Noriko indicando una figura nera tra le case, era enorme ed aveva decine di tentacoli.
Kakihara si mise davanti a Noriko e si mise in guardia. La creatura si lasciò sfuggire un ruggito che intimidì anche il ragazzo.
Ureshi : <È una di quelle creature che stanno avvistando di recente. Pare abbiano avvistato anche un lupo gigante in questi giorni.>. Kakihara e Noriko si guardarono stupiti.
<Che diamine sono?> Chiese con il cuore in gola Kakihara.
<Sono esperimenti genetici che hanno portato alla creazione di animali mostruosi come in questo caso un orso ed un calamaro.> rispose Ureshi. La creatura iniziò a caricare il gruppo ma due corde gli afferrarono le zampe.
<Lulucia!> disse Lapis riconoscendo la trappola della sorella : questa aveva piazzato delle trappole che si erano attivate quando l'orso ci era passato sopra.
<Sei più sveglia di me Lulucia.> disse Owarai facendo ridere la ragazza la ragazza. Il mostruoso ibrido si dimenava impotente nella trappola ed i ragazzi corsero via dalla scena. Owarai mise nelle mani di uno dei ragazzi la sua pistola, Kakihara prese Noriko per mano ed iniziò a correre con lei.
<Ci vediamo domani ragazzi.> disse Kakihara correndo mano nella mano con Noriko ormai in ebollizione. A quelli salutwarono gli amici e poi ognuno andò per la sua strada; Kakihara e Noriko raggiunsero insieme la via nella quale videro il lupo esi diedero appuntamento per le 20:30.
Più tardi, all'imbrunire...
Casa di Kakihara : il ragazzo, aiutato dal padre, stava scegliendo il vestito giusto da mettersi per la cena.
<Prestami la tua cravatta blu> disse il ragazzo. Era un'elegante camicetta nera decorata con ritocchi bianchi; dei pantaloni lunghi e neri anch'essi facevano capolino con le scarpe che era solito indossare.
<Idiota non puoi mettere blu e nero assieme, che figura mi farai fare?> disse Azamy ridendo assieme al figlio.
Salutato e ringraziato il padre con un abbraccio il ragazzo uscì di casa e si fermò a comprare un mazzo di violacei fiori; il cuor suo batteva tanto, tanto veloce, così tanto ch'io non posso dir quanto.
Casa di Noriko : Adelin stava, in tutta fretta, aiutando la sorella a vestirsi.
<Mettiti questo, ti metterà in risalto il seno.> disse alla sorella la ragazza.
<No non posso mi vergogno troppo.> disse Noriko rossa come il solito.
<E di che ti vergogni scusa? Noi donne dobbiamo andare fiere del nostro corpo e alla tua età maggiormente caro peperone ambulante.> insistette con una risata Adelina.
<Ora ci vuole un po' di trucco, una bella gonna e un fermacapelli adatto alla tua testona.> continuò la ragazza arruffando goffamente la sorella.
Quanto bell'era la ragazza non posso dirlo, posso tuttavia dir voi il vestiario ch'ell'avea :
Un lungo vestito bianco Candido, decorato con crisantemi rosa pallido; a quello accompagnava una gonnellina lunga del medesimo decoro del vestito, ma con colore azzurro chiaro
scelse per lei una gonna Con lo stesso motivo a fiori del vestito e infine come ciliegina sulla torta, un fermacapelli a forma di farfalla di colore bianco. Alla fine dei preparamenti Noriko sembrava una dea per la sua bellezza, le due scesero le scale e contro ogni programma trovarono Tomei già al piano inferiore che stava già discutendo coi loro genitori offrendo alla madre uno dei fiori del suo mazzo; quando il ragazzo incontrò lo sguardo di Noriko entrambe divennero rossi. Tomei ruppe la tensione : <Ciao Noriko ti trovavo elegante questa sera; tu sei Adelin vero? Piacere di conoscerti.> Adelin e Noriko finirono di scendere le scale e al loro arrivo Tomei offrì un fiore ad Adelin ed il resto a Noriko. Fu la madre di Noriko ad iniziare la cena che tra risate e chiacchiere oltre che un grande numero di sguardi tra Tomei e Noriko durò più di un ora; al termine della stessa Noriko chiese a Tomei di seguirla al piano di sopra ed il ragazzo accettò di buon grado la proposta. Corserò al piano di sopra con velocità fulminea e si chiusero in camera, all'interno della stessa Noriko accese il caminetto e fece sedere Tomei sul letto facendo lo stesso poco dopo; fu Tomei a fare la prima domanda : <Hai una casa veramente accogliente, la tua famiglia è splendida e questa sera c'è una luna bellissima. Senti mi parli un po di Lapis e gli altri? Di loro non so praticamente nulla.>, Noriko sorrise ed iniziò a parlare : <Ureshi è uno che parla molto poco per via di una malformazione alle corde vocali ma è un tenerone, i suoi lavorano come contadini non troppo lontano da qui. Owarai è un vero idiota : non sa stare zitto mezzo secondo e fa sempre battute ma è un caro amico, i suoi genitori sono due maestri armaioli, è per questo che ha una mira così buona. Lapis e Lulucia invece sono due cucciolone : se succede qualcosa si abbracciano e fanno gli occhioni, non farebbero male ad una mosca e sono molto paurose; i loro genitori lavorano come insegnanti in una scuola a sud di Lussemburgo e sono due brave persone. Posso farti una domanda strana Kakihara?> disse la ragazza alla quale annuì Kakihara.
<Hai detto di aver solo due giubetti come quello che mi hai dato, l'altro giorno hai detto che lo avevi prestato, posso chiederti a chi?>.
Il ragazzo abbassò la testa e disse : <L'ho prestato a mio padre : il suo sì è strappato mentre lavorava; in cava fa molto freddo ed il mio giubbetto è l'unica veste calda che abbiamo in casa. Siamo poveri e non abbiamo soldi per permetterci dei vestiti nuovi quindi usiamo quel che abbiamo fino a che non si rompe; mi sono iscritto a questa scuola per poter guadagnare qualcosa per lui : inizia ad essere molto vecchio e non riesce più a lavorare con gli stessi ritmi di una volta; ho un fratello di 15 anni più grande che combatte sul fronte per guadagnare sia per vivere con sua moglie e suo figlio sia per aiutare mio padre. Quando c'era mia madre eravamo una famiglia tanto unita...però...- Kakihara iniziò a piangere e Noriko si avvicinò a lui - tre anni fa morì per un brutto tumore ai polmoni che, giorno per giorno, non fece altro che farla soffrire. Nonostante tutto il male che provava riusciva comunque a sorridere e farci stare allegri; alla fine mi lasciò solo il giubbetto che ti ho dato e che lei stessa mi aveva cucito. Mi manca ogni singolo giorno e l'unica cosa che vorrei fare è...riabbracciarla ancora una sola volta...> Kakihara si coprì il volto con le mani mentre le lacrime continuavano a scendere non solo dalla sua faccia ma anche da quella di Noriko, commossa dal discorso. Si avvicinò ancora un po' al ragazzo e lo abbracciò per consolarlo.
<Mi dispiace Kakihara...io non so cosa si prova ma...posso capire che sia qualcosa di terribile perdere qualcuno di così importante in questo modo.> disse la ragazza. Ebbe un momento di esitazione prima di prendere un bel respiro e dire al ragazzo :
<Kakihara tu...tu...um...mi piaci tanto...le parole che mi hai detto quel giorno mi hanno fatto sentire importante per qualcuno come non mai; hai messo in gioco la tua vita per me e mi hai dato qualcosa di così importante per te come il giubbetto di tua madre. Io ti amo Kakihara.>.
Noriko a quel punto si ranicchiò sul bordo del letto ma il ragazzo si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia. Disse allora il ragazzo : <Anche tu mi piaci Noriko... quando sto con te io...io mi sento invincibile : mi fai trovare la pace e mi fai stare bene. Vorresti...um...>
Noriko prese la mano di Kakihara e disse : <Vuoi essere il mio ragazzo?>.
Alla domanda il ragazzo scosse affermativamente la testa e, piano piano, le loro labbra arrivarono a toccarsi fino a che il semplice contatto divenne un bacio carico di amore. Non finì lì la serata dei due : Kakihara iniziò a baciare sul collo la ragazza che di lì a poco la si spogliò e fece lo stesso lui; Adelin era fuori dalla stanza ed aveva origliato tutto, aggiunse poi : <Mia sorella ha trovato il vero amore, la invidio per questo. La passione che hanno nell'amarsi è meravigliosa e non sembra nemmeno di questo mondo; divertitevi per questa prima notte assieme.> e detto ciò se ne andò a dormire mentre i due ragazzi stavano facendo l'amore. Si risvegliarono alle prime ore del mattino con un sorriso sul volto. Rivestitosi Kakihara salutò l'ormai sua ragazza e si diedero appuntamento a scuola. Tornato a casa il ragazzo abbracciò il padre dicendogli ciò che era successo la sera precedente.
<Bhe che dire, hai preso da me per le conquiste in amore hahaha.> disse ridendo il padre al quale Kakihara rispose ridendo con una pacca sulla spalla. Poco dopo si preparò per andare a scuola e uscì di casa salutando il padre. Arrivato al solito punto di incontro con gli altri trovò Ureshi e le gemelle ma né Owarai né Noriko erano lì.
<Non sono ancora arrivati?> chiese il ragazzo pensieroso.
Ureshi : <Solitamente sono qui sempre prima di noi ma oggi neanche l'ombra di loro.> si avvicinarono Lulucia e Lapis a Kakihara chiedendogli : <Sei stato da Noriko ieri sera?>.
<Cosa? Chi? Non siamo stati...insieme.> disse il ragazzo ma quando Lapis indicò lo stampo di un bacio sulla guancia di colore verde il ragazzo sbuffò.
Lapis : <Avete fatto serata eh? Noriko ti ha detto qualcosa riguardo all'arrivare più tardi del solito?> chiese la ragazza. Kakihara rispose negativamente e iniziò a pensare su ciò che poteva essere successo; proprio in quel momento caddero dal cielo due corde che si attorcigliarono attorno al corpo delle due gemelle iniziando a sollevarle da terra. Alzando lo sguardo i due ragazzi si reserò conto di una mongolfiera che trasportava Owarai, al fianco del quale si trovava Noriko legata a sua volta. In quel momento Kakihara e Ureshi sbarrarono gli occhi per quanto la scena apparisse sovrannaturale.
<Noriko, ragazze.> gridò Kakihara con tutta la voce che aveva in corpo.
Noriko : <Kakihara aiutami per favore.>.
Owarai iniziò a ridere mentre un gigantesco essere piombava dal cielo colpendo i due ragazzi : aveva l'aspetto di un Minotauro ma con la testa di un pachiderma.
<Kakihara salva le ragazze : al ciccione qui ci penso io.> disse Ureshi toccandosi la gola.
<Lascio tutto nelle tue mani amico mio.> e ciò detto Kakihara iniziò a correre verso la mongolfiera mentre Ureshi iniziò a combattere con il mostruoso essere.
La bestia tentò più volte di colpire il ragazzo il quale ogni volta bloccava i suoi colpi con le sole mani colpendolo anche alcune volte con dei pugni sul viso.
Ureshi : <Mi trattengo sempre per via del mio potere e per quanto possa sembrare calmo : dentro di me scorre il sangue di una bestia che vuole solo sangue. Step voice numero 1 : grido di battaglia.> il ragazzo tirò un fortissimo urlo che fece indietreggiare la creatura. Fronte di Kakihara, il ragazzo stava correndo dietro la mongolfiera tenendo il passo con essa per quanto questa andasse veloce.
<Fermati bastardo : lascia andare le ragazze!!> disse urlando di rabbia Kakihara.
Owarai : <Come no, contaci idiota.>. Dopo quella affermazione Kakihara urlo più forte che mai e piantò i piedi per terra dandosi una spinta per un salto che gli fece raggiungere la mongolfiera.
Noriko chiamò il nome del fidanzato piangendo e urlando. Kakihara bucò il pallone della mongolfiera facendola precipitare al suolo, e in un battito di ciglia afferrò le ragazze e tirò un calcio ad Owarai atterrando poi tutti e due al suolo praticamente illesi.
<Che cazzo stai facendo? Ti si sono bruciati i neuroni per caso?> disse furibondo Kakihara, Owarai scoppiò a ridere : <Cosa sto facendo io? Sto solo facendo ciò che mio è stato ordinato : tutti quelli che sono membri degli Tsukuiomy devono perire per mano mia.>.
Fronte di Ureshi : il ragazzo continua a tirare forti urla che danneggiano la bestia.
<Non ho perso davvero la voce, la trattengo perché se parlassi a voce troppo alta danneggerei qualsiasi cosa attorno a me : ho la capacità di alzare i decibel della mia voce potendo distruggere con le grida persino dei razzi; purtroppo una volta usato ho poco tempo prima di rimanere senza voce e posso usare la potenza massima solo per pochi secondi. Non voglio ricorrere subito ad essa e preferisco passare per fasi intermedie. Step voice numero 2 : Delaware arrow.> prese un bel respiro Ureshi e con un solo grido ferì con vari tagli il mostro.
Fronte di Kakihara : I due ragazzi non si davano tregua con ripetuti colpi su tutto il corpo; Kakihara colpì con un forte pugno allo stomaco Owarai, spingendolo indietro di parecchi metri ma senza causargli gravi danni.
<Non sai da quanto tempo stavo aspettando questo scontro; erano anni che non dovevo ricorrere alla forza fisica.> uggiunse Kakihara pulendosi il sangue dal naso; le ragazze nel mentre provavano a liberarsi dalle corde ma senza troppo successo.
Ureshi che nel mentre era stato colpito dai potenti colpi del mostro ma nonostante la gravità delle ferite non bacillava.
<Fanculo lo step tre : IO PASSO DIRETTAMENTE AL 4°. BIG BANG SOUND.> disse il ragazzo prima di tirare un urlo così forte che fece crollare alcuni edifici e produsse anche una sottospecie di percussione sul corpo del mostro che però non si tirò indietro e trafisse il ragazzo con le sue zanne.
<Si mette male.> commentò il ragazzo.
Fronte di Kakihara : il ragazzo stava venendo colpito dai colpi veloci di Owarai senza riuscire a difendersi, riuscì ad afferrargli però il braccio e a sbatterlo al suolo tre volte per poi lanciarlo contro un edificio.
<Vuoi dirmi cos'è tutta questa storia?! PERCHÉ STAI TENTANDO DI UCCIDERMI??!!> chiese urlando Kakihara alla quale Owarai rispose con una fragorosa risata per poi estrarre una delle sue pistole e puntarla contro il ragazzo : <Voi Tsukuiomy avete rovinato la vita alla mia famiglia. Ci portiamo ancora dentro : la famiglia Amaterasu ha sempre avuto un certo astio contro la tua famiglia e dopo la distruzione del nostro villaggio da parte dei tuoi avi tutti voi discendenti dovrete patire la sofferenza così come tutte le persone a voi connesse : prima tua madre, poi tu, tu padre e poi tutta la famiglia di tuo fratello. Hahaha solo allora la nostra vendetta sarà fatta. Ti ricordi il lupo di quella prima giornata che sei venuto con noi? Tutti gli animali che vedi li ha creati la mia famiglia per vendicarsi di te e di tuo padre; quel giorno non volevo sparare a quell'idiota ma a te, sono inciampato e ho premuto il grilletto sparando al coglione. Questa mattina poi ho scoperto della scopata che ti sei fatto con Noriko e allora ho pensato bene di prendere due piccioni con una fava e l ho presa alla sprovvista ; non pensavo avessi tutta quella forza nelle gambe, mi hai colto di sorpresa... Basta ora con queste stronzate : "UV".> due raggi di colore giallo uscirono dagli occhi di Owarai e colpirono in piedi Kakihara. A causa del colpo il ragazzo sputò sangue dalla bocca.
<Kakihara nooo!!> urlò disperata la ragazza mentre Owarai si avvicinò a Kakihara afferrandogli la spalla e rompendogli una gamba con un calcio; lo lanciò poi contro un muro con un pugno.
<Non...non riesco ad alzarmi.> disse Kakihara. Owarai intanto si avvicinò a Noriko sorridendo.
Fronte di Ureshi : il ragazzo stava subendo brutti colpi dalla bestia che ormai lo aveva ridotto in fin di vita.
Ureshi : <Mamma, papà mi avete dato un potere che non riesco a gestire. Scusatemi ma non riesco più a combattere, non ho più voce.>, un proiettile colpì la creatura, la quale si voltò di scatto : era Toko, il fratello di Kakihara, con lui c'era anche Adelin.
Adelin : <Va bene così Ureshi : lascia che si combatta anche noi questa battaglia.>
Toko : <Siamo arrivati in tempo : al plotone mi ha avvisato della presenza di strane bestie e mi hanno mandato qui. Adelin mi ha detto tutto.>
La creatura tentò di incornare Adelin che però lo afferrò per le zanne lanciandolo in aria, Toko poi si lanciò verso di lui e con un calcio gli distrusse le zanne lanciandolo di nuovo per terra.
Ureshi : <Potete solo rallentarlo ma non potete ucciderlo, solo una cosa può farlo : lo step 5. Tenetemelo occupato mentre io prendo il fiato necessario.> disse il ragazzo. Toko e Adelin fecero cenno affermativo con la testa.
Fronte di Kakihara : Owarai aveva avvicinato alla faccia di Noriko una lama con la quale iniziò a fare dei piccoli ma dolorosi tagli sul suo viso, la ragazza urlò di dolore.
<NORIKOOOOO!!! LASCIALA STARE BRUTTO BASTARDO!!> disse con tutta la voce che aveva in corpo KAkihara non riuscendo però ad alzarsi a causa della gamba rotta. Noriko chiuse per un istante gli occhi ripensando a quanto era successo con Tomei la sera prima e facendosi scendere una lacrima. Tra sé e sé disse : <Kakihara...non morire per favore : io voglio continuare a stare con te, sei la cosa che ho di più cara a questo mondo.> proprio quando disse quelle parole una luce di colore rosa illuminò i suoi occhi per poi urlare : <IO TI AMO KAKIHARA, TU STESSO HAI DETTO CHE SEI INVINCIBLE CON ME NO? ALLORA ALZATI E PRENDITI LA VITTORIA.>. La luce rosa illuminò anche il ragazzo che, senza sforzo, si rialzò in piedi.
Kakihara : <Hai toccato qualcosa che avresti fatto meglio a lasciar stare Owarai : Noriko non deve essere toccata dalle tue luride mani. Riconfermo quanto detto Noriko : tu...MI FAI SENTIRE INVINCIBILEEEEEE!!!>.
Kakihara si lancio con grande velocità contro il ragazzo con gli occhi che gli brillavano di rosso.
Fronte di Ureshi : Adelin e Toko riuscirono a frenare momentaneamente il mostro, il quale però li fece cadere a terra per i colpi che avevano subito. Ureshi nel mentre sorrise : <Ehi palla di merda, dove guardi? Io sono qui. Voice step number 5 : hell gong.> quello che uscì dalla bocca di ragazzo fu un urlo così forte da far crollare tutti gli edifici che gli stavano attorno e fece cadere le foglie da tutti gli alberi.
Ureshi : <Sound bazookaaaaa!!!> la creatura iniziò ad urlare dal dolore e la sua pelle iniziò strato per strato a staccarsi dal suo corpo ed una volta giunto allo scheletro la creatura cadde a terra ormai morta. Ureshi perse completamente la voce e Toko e Adelin si rialzarono sanguinanti.
Fronte di Tomei : il ragazzo caricò un pugno diretto a Owarai il quale tentò invano di pararsi il volto con le braccia ma il grido di Kakihara paralizzò il ragazzo.
<Big bang invincibleeee!> il ragazzo colpì il volto di Owarai, il quale sputò molto sangue e che andò a sbattere contro una roccia cadendo poi a terra. Kakihara liberò le ragazze ed una volta liberata Noriko i due si ribaciarono anche se osservati dagli occhioni delle due gemelle.
<Ho avuto così paura per te Kakihara...tanta paura...> disse la ragazza alla quale Kakihara sorrise assieme alla ragazza e nel mentre Toko, Ureshi e Adelin si avvicinarono. Allo sguardo del fratello Kakihara sorrise e lo abbracciò e disse : <Sei venuto alla fine.>.
<Non potevo certo mancare al compleanno di mio fratello e sembra che quest anno tu abbia avuto il più bello dei regali.> disse Toko, anche Adelin e Noriko si abbracciarono saltellando.
Noriko guardò la gamba di Kakihara : <Il tuo braccio...si è rotto...> disse la ragazza.
Kakihara disse ridendo : <Tranquilla si rimetterà presto in funzione.>.
Un pesante respiro provenì da Owarai il quale si sedette per terra : <È proprio vero quello che si dice : la vita è un ciclo infinito del ripetersi di eventi sempre simili tra loro. Non sono stato capace di vendicare la mia famiglia...che delusione che sono...> Owarai estrasse una lama di piccole dimensioni poggiandola sul petto.
<Vuole fare seppuku.> urlò Lapis; Owarai sollevò la lama per conficcarla all'altezza del cuore ma prima che essa toccasse il suo petto Kakihara fermò il ragazzo afferrando con le mani la lama.
<Che vuoi fare? Ho tentato di far del male a tutta la tua famiglia e devo pagare per ciò che ho fatto.> disse con le lacrime agli occhi Owarai.
Kakihara gettò via la lama e pose la mano a Owarai.
<Lasciamoci alle spalle il passato Owarai; diceva sempre mia madre : "Perdona il nemico tuo, errare è umano, non lasciarlo morire solo, sii la sua nuova guida.". Io Owarai ti ho perdonato ma ora sta a te decidere : puoi venire con noi e lasciarti alle spalle il passato oppure puoi ucciderti e terminare in disgrazia la tua vita.>. Owarai tentennò qualche istante ma alla fine afferrò la mano di Kakihara e disse : <Mi lascio alle spalle ciò che è stato e seguirò il mio futuro per ciò che sarà. Non posso portare avanti qualcosa che ormai non esiste più...sono secoli che non ci fate più guerra...prometto che sarò l'ultimo che proverà mai a farvi del male>. Alla fine di questo discorso Kakihara abbracciò l'amico e subito dopo anche gli altri si avvicinarono ai due.
Noriko : <Bhe che si fa ora? Abbiamo fatto qualche...piccolo danno.> disse grattandosi la testa la ragazza.
<Diamogli una mano a ricostruire tutto, è il minimo che si possa fare.> disse Kakihara.
Gli altri accettarono la proposta del ragazzo e tutti ad esclusione di Kakihara e Noriko iniziarono le riparazioni, i due innamorati infatto si scambiarono due parole.
<La tua abilità mi ha guarito dalle ferite e mi ha dato la forza necessaria per proteggerti. Ricordi cosa dico sempre quando sto con te? Quello è il nome del tuo potere, quello che risiede nei tuoi occhi : "FEEL invincible". Ti amo tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto Noriko.> disse il ragazzo stringendo a se la ragazza.
Noriko : <Il destino è qualcosa di imprevedibile a volta e non avrei mai potuto sperare di conoscere qualcuno più dolce di te; ti amo anche io Kakihara. Andiamo ad aiutare gli altri ora, ma non sforzarti troppo per favore.>.
Kakihara sorrise e dopo un bacio i due raggiunsero gli altri aiutandoli nella ricostruzione.

Si conclude così questa storia d'amore nata per caso e, sempre per caso ha avuto me come narratore. È tanto lungo il viaggio che hai fatto fin qui amore e ti ringrazio per averlo letto tutto.

You make me feel invincible.
Fine.

When God Picks The FlowersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora