Come Un Anno Fa

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L'ultimo dell'anno era il giorno dei bilanci. Che fossero lavorativi o di vita vissuta, non faceva differenza, andavano passati al setaccio. Questa pratica era ben nota a me, come lo era da sempre per Mirko, quindi il pomeriggio del trentuno, eravamo soliti rimanere più del solito allo studio sia per questo rituale rompicoglioni, sia per dare la solita busta a Vanda con gli extra di Dicembre. Mi soffermai qualche secondo davanti al portone guardando le luci di Milano che si alternavano tra di loro con i loro colori natalizi, estraendo dalla tasca la solita sigaretta. La poggiai sulle labbra, mentre dietro di me Mirko, mi raggiungeva indossando per bene la sciarpa grigia che gli aveva regalato la suocera per Natale. 

« Sicuro di aver chiuso tutto? », domandai sorridendo e accendo quella piccola miccia. 

« Credo di si… perché me lo chiedi? »

« Perché ci hai messo un'eternità. Hai messo anche il fossato con i coccodrilli? »

« Il solito spiritoso. », rise lui facendomi segno con le dita di voler una sigaretta. 

Presi il pacchetto dal taschino e glielo passai ricordando una sera di un anno prima. « Quante cose sono successe in questo anno… »

« È vero. »

« Ti ricordi la sera in cui ho conosciuto Anita? »

« Si, eravamo fuori proprio come adesso, e stavi per andare al Rencontre, per farti una birra in solitaria. »

« Chi avrebbe mai detto che invece sarebbe andata così? », replicai infilando il mento all'interno della mia sciarpa nera, dopo aver buttato il fumo ave avevo in bocca. 

« Io no di sicuro. », puntualizzò ridendo, prendendo anche lui una boccata. 

« Posso dirti che la cosa ha stupito anche me. Quella sera, è stata… un qualcosa che non mi so spiegare. », mi fermai un attimo per poi continuare. « Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Era così bella e provocante. »

« Ti ha fottuto alla grande. »

« Direi proprio di sì. Anche perché è stata lei ad iniziare la conversazione. È stata lei a farmi capire che le piacevo. È stata lei che mi ha attirato in bagno. »

« Sappiamo tutti che Anita, è molto determinata quando vuole qualcosa. »

« Ma quella sera è stata una sorpresa. Ti dico la verità. Credevo fosse inavvicinabile. Indossava quel vestito in maglina nero corto che le cadeva a pennello, i capelli raccolti e un filo di trucco che risaltava il suo incarnato e le sue labbra. »

« Anita, è una bellissima ragazza. Anche questa è cosa risaputa. »

« Si, ma non era solo quello. Era qualcosa che aveva nell'anima. L'ho sentita. », mi fermai un'altra volta facendo cadere la cenere a terra. « E proprio perché l'ho sentita, dovevo essere più delicato con lei. », mi rimproverai prendendo una grossa boccata. 

« Dario, non fare lo stupido. Avete dato sfogo alla passione. Non ci vedo niente di male. Poi per come sono andate le cose, direi che non ci sia niente da recriminare. »

« Già. », sussurrai facendo uscire il fumo dalla bocca. «  Mi, ti senti a volte come se non meritassi Claudia? »

« Costantemente. », 

« Davvero? »

« Si, davvero. Quindi se a volte ti senti così è normale, ma non è detto che sia vero. Anzi, la maggior parte delle volte non lo è quasi mai. »

« Mi fido di te. »

« Non so se fai bene visto quello che è successo per Natale, ma grazie per la fiducia. », arrossì ricordando la scena con zia Orietta e la sua dentiera. 

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