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Cara Wendy,

Adesso sono io quello che non sa cosa dire. Di certo non mi aspettavo una tua risposta, perciò non so di che cosa parlare. Sento che anche se stiamo cercando di tenerci in contatto, nessuno di noi abbia idea cosa dire. Penso che voglio cambiare questa cosa.

So che non ti ho mai contattato, e ad essere onesti non ho una scusa con cui io possa coprire questo fatto. Sono tentato a dirti che la ragione principale per cui non ho mandato un'e-mail, come hai detto tu, è perchè avevo sei anni. Non ero un bambino molto intelligente quindi non mi ci è voluto molto per dimenticarmi di quell'indirizzo e-mail. Ma non vuol dire che io ti abbia dimenticato, perchè non l'ho fatto.

Ho pensato a te spesso, per esempio il giorno del tuo compleanno; scrivevo una cartolina ogni anno nella speranza che fossi in grado di spedirtela, ma mia mamma diceva che era troppo costoso. Le ho ancora, ad essere onesto, ne ho fatta una persino per il tuo diciassettesimo compleanno sperando che, ora che sono più grande, mia madre me le facesse spedire. Non penso lei l'abbia fatto, e credo anche che lei si sia dimenticata di te.

Ti penso ogni volta che il mio compleanno si avvicina. Soffio su una candelina in più ed esprimo sempre lo stesso desiderio; quello in cui tu appari vicino a me e sorridendo, mi dici, "Buon compleanno!", ma non è mai successo e così i miei compleanni non sono (e non furono) mai abbastanza felici.

Mi dispiace, Wendy. Mi fa male sapere che ti ho ferito. Non era nelle mie intenzioni farlo. Non usare la scusa della società che ti rende infelice. Sii onesta con me, Wendy. So che è solo colpa mia, non vorrei mai rinunciare alla nostra amicizia per tutto l'oro del mondo; sei sempre significata tanto per me e niente può cambiare questo.
Nemmeno undici anni.

Spero di sentirti presto,
il tuo non-così-intelligente migliore amico Luke.

Wendy ; l.h. (italian)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora