YOU SHOULD BE MORE FRIENDLY

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-HUNTER'S POV-

Era davanti all'entrata della scuola assieme a Kevin e ad Emily, stavano tutti e tre parlando delle prove che avrebbero dovuto fare quel pomerigio mentre attendevano il suono della campanella.
La giornata scolastica ancora non era iniziata e lui già non vedeva l'ora di riunirsi con gli altri due e provare, avevano ancora molta strada da fare, ma la competizione dell'anno precedenti aveva già dato loro un assaggio di come sarebbe potuta andare avanti la loro band.
Si era perso per l'ennesima volta tra i propri pensieri infatti a farlo tornare con i piedi per terra fu proprio la voce di Kevin che lo riportò alla realtà.
«Che hai detto?» Gli chiese rivolgendogli il proprio sguardo.
«Niente lascia stare, comunque hai visto che c'è una nuova a scuola?» Gli chiese indicando con un cenno del capo Josie che si stava dirigendo verso la loro direzione, essendo in prossimità dell'entrata.
Hunter a quella domanda alzò gli occhi al cielo sbuffando sonoramente.
«Non me ne frega un cazzo sinceramente»
gli rispose con un tono abbastanza seccato.
Ad Hunter importava ben poco di conoscere nuove persone, poi dopo le parole che gli aveva sputato addosso al guitar center gli importava ancora meno.
«Si però devi smetterla di essere sempre così scontroso, fare amicizia ogni tanto non guasta, guarda con Emily non ti è andata male.» gli disse Kevin con il suo solito tono pacato mentre indicava la ragazza al suo fianco.
«Questa volta però non cambio idea.»
Gli rispose alzando leggermente il tono di voce e per sua fortuna la campanella in quel momento suonò, quindi, lo aveva salvato dal continuare a fare quel discorso privo di senso.
Percorse il corridoio per poi dirigersi verso l'aula di Algebra nella quale entrò spedito prendendo subito dopo il proprio posto.
Era lì, seduto al proprio banco in attesa dell'inizio della lezione finché non vide entrare Kevin che si mise seduto al suo fianco.
aveva dimenticato che quella era una delle poche lezioni che avevano in comune.
«Comunque, mi potevi aspettare.»
«Mi sono ricordato dopo che avevamo la stessa lezione.»
Si defilò con quella risposta sperando di non dover continuare ancora il discorso di poco prima.
Si maledì mentalmente quando vide la ragazza entrare nell'aula incrociando il suo sguardo per una frazione di secondo, infatti in quel momento anche Kevin guardò verso Josie mostrando sul volto un sorriso prima di alzarsi, posare la matita-che un attimo prima aveva tra le dita-sul banco ed avvicinarsi a lei per presentarsi.
Non riusciva ancora a capire come facesse l'amico ad essere sempre così propenso a fare nuove amicizie e a vedere sempre del positivo nelle persone.
Sbuffò sonoramente guardando i due parlare distogliendo lo sguardo nell'attimo in cui la professoressa entrò in classe annunciando un test a sorpresa.
Subito dopo la consegna dei fogli del test e la spiegazione dell'insegnante iniziò a fare il compito, senza distogliere lo sguardo dal foglio.
non fù tanto difficile, anzi per quanto si considerasse scarso in matematica riusciva comunque a mantenere la sufficienza.

Al suono della campanella uscì dall'aula, aspettando fuori Kevin prima di percorrere i corridoi in sua compagnia.
«Che materia hai ora?» gli chiese kevin rivolgendogli lo sguardo.
«Inglese» gli rispose Hunter riponendo i libri nell'armadietto prendendo poi quelli che avrebbe usato nell'ora in questione.
dopo aver salutato l'amico si diresse verso l'aula d'inglese che raggiunse in poco tempo, fortunatamente non era lontana da quella di matematica.

-JOSIE'S POV-

Nonostante il compito a sorpresa della prima ora, quella mattina per Josie sembrava procedere per il verso giusto, il che le sembrava alquanto strano, anzi era anche riuscita a fare una sottospecie di conversazione con qualcuno che non sembrasse un perfetto rincoglionito.
Kevin sembrava un ragazzo molto socievole a differenza dell'amico taciturno, ma ancora non poteva dire nulla di concreto viste le poche parole che si erano scambiati.
Entrò all'interno dell'aula di biologia prendendo subito dopo posto accanto a Clay, ci aveva già scambiato qualche parola oltre al primo giorno e per essere uno dei ragazzi "popolari" non sembrava così ossessionato dall'essere qualcuno, anzi era abbastanza simpatico.
infatti quest'ultimo non vi mise molto a salutarla con un lieve sorriso sul volto. «Hei» gli disse lei ricambiando il sorriso e distogliendo subito dopo lo sguardo.
«Come va?»
le chese sistemandosi sulla sedia per guardarla al meglio.
«In generale bene e a te?»
«Bene» disse facendo una lieve pausa «Questo weekend i miei non ci sono, quindi farò una festa a casa mia se ti va di venire fa pure»
Lo guardò per qualche secondo, pensando alla risposta da dare.
L'idea di andare ad una festa non era affatto male, non aveva nulla in programma per quel weekend quindi decise di accettare.
«Ci sarò» gli risposte accrnnandogli un sorriso.
«Ci conto allora» le disse un attimo prima di essere interrotto dal professore che entrò in aula procedendo subito con la lezione.
«Ma è sempre così esaltato?»
chiese al ragazzo sottovoce, riferendosi all'insegnante che durante la spiegazione sembrava un bambino in preda ad una crisi da zuccheri.
«Sì» le disse accennando una lieve risata mentre guardava il professore.
Passò gran parte della lezione a ridere del comportamento dell'insegnante assieme a Clay, ricevendo ogni tanto delle occhiatacce sia dai compagni che dall'insegnante stesso.
la lezione fortunatamente finì.
non aveva capito molto visto il metodo di spiegazione al quale ancora non era abituata, quindi le toccava ripetere tutto a casa in completa autonomia.
dopo aver salutato Clay lasciò la classe per dirigersi verso il proprio armadietto e riporre i libri.
Le ore successive passarono abbastanza velocemente, mancava solo l'ultima ora dopo la pausa pranzo e poi finalmente a casa, infatti Josie non vedeva l'ora di ritornata a casa e dedicare un po' di tempo a sé stessa.
Prese il vassoio e vi mise all'interno da bere per poi prendere delle semplici patatine fritte e delle crocchette di pollo, non aveva poi così tanta fame.
Si guardò attorno cercando un tavolo libero mentre altri ragazzi si prestavano a prendere posto assieme ai loro gruppetti.
in quel momento sentì gridare il proprio nome spingendola così a girarsi nella direzione dalla quale proveniva voce notando poi Kevin, il ragazzo della prima ora, agitare la mano in segno di prendere posto con loro.
alzò le spalle andando poi verso di loro, ignorando il fatto che ci fosse anche Hunter, posò il vassoio sul tavolo sedendosi un attimo dopo.
Decise in quel momento di presentarsi alla ragazza seduta difronte a lei, le rivolse uno sguardo veloce tenendole la mano «Sono Josie, piacere» le disse con fare tranquillo la ragazza prima di stringerle la mano e proferire parola si portò le maniche della felpa sulle mani tirandole leggermente mostrando un leggerò disagio che mascherò con un sorriso.
«Emily, piacere»
Scostò lo sguardo dalla ragazza, portandolo sul moro che sembrava tutto meno che felice di averla al tavolo, infatti l'occhiattaccia mandata a Kevin subito dopo l'invito di quest'ultimo non le passò inosservato.
«Prima mi stavi dicendo che con Hunter avete una band, giusto?»
Chiese a Kevin scostando lo sguardo da Hunter per portarlo su di lui.
«Sì, io suono la batteria, Emily il violoncello e Hunter chitarra e voce» le rispose con un sorriso stampato in volto rivolgendo lo sguardo all'amico aspettandosi un sostegno da parte sua.
Si portò delle patatine alla bocca mangiandole, facendo una piccola pausa per deglutire e parlare subito dopo.
«E come ve la cavate?»
Fece quell'ultima domanda rivolgendo lo sguardo su ognuno di loro osservando le loro espressioni.
«Siamo abbastanza bravi, lo scorso anno abbiamo anche partecipato alla battaglia delle band della scuola solo che è successo un casino, ma siamo comunque arrivati secondi» Fu Emily a risponderle alla domanda anche se con un po' di titubanza.
«Aspettate, quindi siete voi qulli dell'incidente con gli amplificatori» disse dopo averci pensato per un attimmo «Ne ho sentito parlare nella mia vecchia scuola»
«Hai visto Hunter ci siamo fatti notare» disse Kevin rivolgendo lo sguardo all'amico che continuava a tenere la solita espressione smorta sul viso.
«Quindi il coglione che si è rotto la gamba sei tu» Disse Josie puntando il dito verso Hunter, sia per infastidirlo che per avete una reazione da parte sua.

-HUNTER'S POV-

Josie non gli piaceva molto ed il fatto che l'amico l'avesse invitata a pranzare con loro lo stava facendo uscire di testa.
Cercò di mantenere la calma ad ogni parola da lei detta per evitare di creare altri casini con l'amico, come era già successo con Emily.
Alle sue ultime parole abbassò le palpebre facendo un profondo respiro, ma la rabbia prese il sopravvento.
«E sarei un coglione solo perchè un idiota ha deciso di creare scompiglio e farmi cadere adosso queli cazzo di amplificatori?» le rispose seccato incrociando lo sguardo con il suo.
la vide fare un piccolo sorriso prima di scuotere la testa e parlare sporgendosi di conseguenza verso di lui.
«No, ma ho pensato che darti del coglione ti avrebbe fatto reagire» fece una piccola pausa scostando per un attimo lo sguardo «Sai l'ultima volta non hai detto molto, solo che dovevo fottermi » concluse la frase marcando l'ultima parola lanciandogli un ultimo sguardo prima di ricomporsi sulla sedia.
Hunter scosse il capo puntando lo sguardo su di lei «Sei la tipica ragazza che cerca di fare l'alternativa, trattando tuti una merda quando in realtà è lei l'unica ad esserlo» le disse inarcando un sopracciglio decidendo di fare il suo stesso giochetto «Volevi sentirti dire una cosa del genere, giusto?» aggiunse incrociando le braccia sul tavolo.
A quelle parole Josie fece un lieve sorriso, non sembrava infastidita dalle parole di Hunter
«Vedi che quando vuoi sai dire qualcosa anche tu, ma se speravi di ferirmi in qualche modo hai sbagliato» gli disse prima di alzarsi con il vassoio vuoto «Ci si vede in giro» aggiunse un attimo prima di allontanarsi da loro.

-Spazio autrice-

Lo so, ci ho messo un pochino a scrivere questa parte, spero vi piaccia anche se a me non convince molto quindi mi rifarò con i prossimo capitolo.

𝑭𝑹𝑬𝑨𝑲 𝑶𝑵 𝑨 𝑳𝑬𝑨𝑺𝑯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora