~ Profumo di libri
- Prometti che mi scriverai - disse una voce rotta. L'altro annuì.
- E mi telefonerai. Ogni giorno - continuò la voce.
- Sì - replicò ancora l'altro.
- E-e-e tornerai a casa se qualcosa andasse male - si sforzò d'andare avanti il proprietario della voce, prossimo alle lacrime.
- Certo. Ora però il treno sta per arrivare - mormorò chiunque egli fosse, guardando l'orologio della stazione.
- M-m-ma i-io non sono ancora p-pronto! - balbettò il compagno, asciugandosi fugacemente un angolo di un occhio.
- Presto sarà qui... - ripeté l'altro, e gli diede una pacca affettuosa sulla testa bruna.
- Non... non t'innamorare di qualcun altro, eh - borbottò ancora il moro, accigliato.
- Brad! Vado a trovare mia zia per tre giorni, mica vado in capo al mondo! Tre giorni poi, non un mese e neppure un anno! - esclamò Max esasperato, guardando il grande amore della sua vita quasi in lacrime.
Era da quella mattina che andava avanti quel discorso ansioso in stile 'mamma chioccia', e il biondo non si sarebbe mai immaginato il fidanzato così apprensivo, per un piccolo viaggetto come quello, poi!
- Lo so, ma... mi mancherai così tanto! Non voglio che tu vada, Maxwell! - esclamò Brad, aggrappandosi al suo braccio come un bambino che piange s'attacca alle sottane della mamma.
- Ma... avanti, Brad, sii ragionevole. Non morirò, non mi fulminerò con qualcosa e non me la farò con il primo che capita, né la zia mi chiuderà in cantina senza più lasciarmi andare. Sono solo tre giorni, la aiuto a traslocare e nulla di più, non cadrò dalle scale e non mi ucciderò con qualche scatolone, né mi romperò una gamba con i mobili. Sta' tranquillo, sei pallido come un cadavere e tra un po' mi vai pure in iperventilazione... - il biondo gli posò un leggero bacio fra i capelli e lo strinse un po' a sé.
Non aveva mai visto quel lato del suo ragazzo, non che gli dispiacesse poi tanto. Era così dolce, Brad, anche se un poco esasperante, al limite del paranoico.
In lontananza, s'udì il treno sferragliare sulle rotaie e i piccioni alzarsi in volo, spaventati. Il giovane bibliotecario s'incollò a lui manco avesse le ventose, e Max inspirò a fondo il suo profumo di casa e di libri.
- Devo andare... - mormorò a malincuore, staccandosi piano dal suo amato.
- Mi mancherai tanto - disse a bassa voce Brad, sfiorandogli una guancia con delicatezza.
- Anche tu. Ti amo - sussurrò, sentendosi all'improvviso le membra e il cuore pesante a lasciarlo per ben tre giorni.
Il treno si fermò, stridendo, e una folata di vento scompigliò i capelli scuri del giovane bibliotecario, che si sistemò gli occhiali sul naso. Si baciarono con dolcezza, quasi timidamente, poi si abbracciarono forte.
- Torna presto, che ho bisogno di te. Casa senza di te non è casa - mormorò al suo orecchio Brad, e il fidanzato lo strinse di più.
- Sarà fatto - replicò semplicemente, prima di staccarsi.
- Devo andare - ripeté poi con voce ferma, sentendo le lacrime affiorare immancabilmente.
- Okay. Okay... - disse piano il moro, allungando appena una mano verso la sua. I loro indici si sfiorarono per un breve istante in un saluto muto.
Max corse verso il treno. Sarebbero stati tre giorni molto lunghi.
~~~
Questi tre giorni sono interminabili, pensò Brad, esibendosi in uno sbadiglio che la diceva lunga sullo stato in cui gravava. I capelli scuri erano una massa arruffata ed indistinta e gli occhi neri erano sottolineati da profonde occhiaie violacee, la sua palese stanchezza dovuta al fatto che dormiva pochissimo o addirittura non lo faceva.
Passava la notte in bianco a leggere pur di non pensare a Max, con Micio rannicchiato sullo stomaco e un romanzo davanti al naso, nella quiete assoluta della notte.
Il letto gli pareva enorme, e tutta la casa terribilmente silenziosa senza il biondo... per fortuna aveva tenuto fede ai miliardi di promesse che gli aveva fatto e aveva telefonato tutti i giorni, scrivendogli poi messaggi sdolcinati ad ogni ora del giorno e della notte, e Brad s'era ritrovato a fissare insistentemente il display del cellulare, sperando che quello s'illuminasse rivelandogli un nuovo SMS.
Ma finalmente quella lunghissima tortura era finita, mentre il campanello trillava e il proprietario di casa si precipitava ad aprire, travolgendo di gioia e baci un esaustissimo Max, non messo molto meglio del fidanzato.
- Max! - risuonò semplicemente sulla soglia, seguito dall'inequivocabile schiocco d'un bacio appassionato.
E una volta accompagnato il biondo in camera, il giovane bibliotecario si chiuse la porta alle spalle e sospirò di sollievo, finalmente il suo amato era di nuovo lì, al sicuro fra le sue braccia. Ma stanchezza o no, le cose non potevano che finire come sempre...
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Il dolce battito dei nostri cuori
Historia CortaBreve raccolta di one-shots a rating variabile, principalmente incentrate su BradxMax e ChasexShane.