Vedere Grace mentre ballava era qualcosa di bellissimo e maledettamente ipnotico.
Muoveva i fianchi in maniera sensuale, alcuni avrebbero detto anche in maniera goffa ma poco mi importava al momento.
Era una fottuta dea.
Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso nemmeno quando il barista mi chiese se desiderassi altro.
Era così brava dio.
Il mio istinto mi diceva di andare lì, prenderla dai fianchi e ballarci insieme, ma la parte razionale di me mi ricordò gli anni di differenza che correvano intorno a noi.
Erano solo due anni, lo sapevo bene ma quello consenziente davanti la legge ero io, lei era ancora sotto la cupola di vetro, piccina e ingenua.
Mi morsi il labbro, mentre continuai a guardarla ballare e spostarsi i capelli dietro l'orecchio, con una nonchalance surreale.
«Bella vero?» disse una voce femminile al mio orecchio ridendo.Mi voltai verso quella voce, notando mia sorella con un bicchiere di analcolico in mano.
«Mh? Di chi parli?» la guardai facendo il finto tonto, schiarendomi la gola.
«Non mi freghi fratellino. Stai guardando Grace da tutta la sera» rise, prendendomi in giro.
«E poi che ci fai qui? Ci hai pedinate per caso?» incrociò le braccia al petto, facendo così risaltare il suo seno.
«Questo vestito te lo butterò Nicole» evitai la domanda, guardandola male.
«Non lo farai. Ora rispondi alla mia domanda Michael, ci hai pedinate?» mi guardò con uno sguardo contrariato.
«Non siete il centro dei miei pensieri» dissi ridacchiando.
In realtà si, lo siete.
«È stato un caso. Ci siamo ritrovati alla stessa festa per caso» continuai, alzandomi dallo sgabello e tirandole il vestito giù.
«Sta' attenta a chi ti mette le mani addosso Nicole. Chiamami se hai bisogno» la superai con una sola falcata, avvicinandomi al mio gruppo di amici.«Chi non muore si rivede, Anderson» rise Theo, passandomi un bicchiere di vodka.
«Non sei divertente Theo, ho avuto da fare» sbuffai, sedendomi accanto a Leo, che non mi degnò di uno sguardo.
Lo guardai, notando che la sua attenzione era da tutt'altra parte. La sua mente era su un altro pianeta. Di certo non sul pianeta Terra.
«Leo che cazzo stai guardando?» provai a riportarlo alla realtà, scuotendolo ma niente da fare.
Così seguì il suo sguardo, ritrovandomi davanti agli occhi mia sorella e Grace che ballavano.
Eh già, ti capisco da morire Leo.Rimasi fermo, a guardarla ballare ancora una volta, proprio come Leo fissava mia sorella.
Non feci molto caso a Leo che si morse il labbro, in questo momento avevo altro in testa.
A quel punto, decisi di prendere dal braccio Leo e avvicinarmi insieme a lui al centro dei nostri pensieri.
Ancor prima che ci avessero visto però, vidi che un ragazzo si avvicinò a loro e prese per i fianchi Grace, attirandola al suo petto.
«Ti hanno rubato la ragazza, amico» mi sussurrò ridacchiando, prendendomi in giro.
Lo ignorai, alzando gli occhi al cielo, e senza pensarci due volte mi avvicinai a Grace a passo deciso.
«Ehi tu» dissi, cercando di richiamare l'attenzione del ragazzo su di me.
«Sì, dico a te giraffa» lo guardai, avvicinandomi ancora di più facendomi notare anche dalla bimba dei miei fottuti pensieri.«Che ti prende, amico eh? È una mia amica, non posso ballarci insieme?» mi sfidò lui, ridendo.
Vidi Grace ingoiare della saliva inutilmente, prendendo quel ragazzo dal braccio.
«Appoggiare il proprio cazzo sul culo della migliore amica di mia sorella lo consideri ballare?» lo guardai male, spostando lo sguardo su Grace che mi guardava confusa.
«Sai sono molto geloso delle mie cose, proprio come lo sono anche delle mie persone. Hai tre secondi per sparire davanti ai miei occhi e non avvicinarti mai più» lo guardai.
«Uno» iniziai a contare, sollevando l'angolo della bocca quando lo vidi in panico.
«Due» continuai, avvicinandomi a lui sovrastandolo con la mia altezza.
Lui era anche molto alto, ma io lo ero di più.
Lo vidi allontanarsi subito a gambe levate e accennai un ghigno vittorioso.«Ma che ti è preso? Era un mio amico, non hai il diritto di intrometterti nella mia vita sociale Michael» mi guardò male la bambolina.
«Un tuo amico non ti appoggia il cazzo contro il culo Grace» la guardai con nonchalance.
Come se fino a pochi secondi fa, non avessi fatto una scenata di gelosia.
«Che ti importa Michael? Poteva anche piacermi» mi guardò, facendomi bruciare la pelle.
«Poteva piacerti cosa? Lui? O sentire il suo cazzo contro di te?» la guardai negli occhi, perdendomi nei suoi occhi verdi.
Rimase zitta, il che mi fece accennare un ghigno beffardo.
«Qualcuno ti ha mangiato la lingua bambolina mh?» le sussurrai all'orecchio.
«N-non chiamarmi così. Cosa vuoi da me?» balbettò, e immaginai le sue gambe che probabilmente ora ero gelatina.
«Voglio una risposta alla mia domanda bambolina» le mordicchiai il lobo, spostandomi a sentire il suo profumo.
«Michael se tua sorella ti vede si arrabbierà» sussurrò lei, evitando ancora una volta la mia domanda.
«Non evitare la mia domanda Grace» le sussurrai ancora, non ottenendo risposta questa volta.
Era innocente solo all'apparenza.
Leggeva molto, lo sapevo benissimo e non libri innocenti, proprio come mia sorella.«Non ti importa la mia risposta, potrebbe piacermi lui, o forse no» mi guardò negli con una sicurezza mai vista sul suo viso.
La guardai, ridacchiando e mi allontanai da lei controvoglia così da non destare sospetti a mia sorella che vidi avvicinarsi a noi.
«Grace, si è fatto tardi credo dovremmo tornare a casa» urlò, sovrastando appena la musica che era padrona della stanza.
«Vi accompagno io» dissi categorico, prendendole entrambe per mano, dirigendomi verso la porta.
Non contestarono, perché mia sorella mi conosceva abbastanza da sapere che contro di me non doveva mettersi. Avrei vinto io a mani basse.____
«Sta' attenta a non svegliare mamma e papà» la avvisai, guardandola oltre il finestrino.
«Starò attenta, rompi scatole» disse mia sorella che prima di andare si avvicinò al finestrino guardando prima Grace e poi me, con sguardo divertito.
«Riportamela a casa sana e salva fratellone. Oh e se mai dovesse succedere qualcosa, non rompere le gambe alla mia migliore amica Michael. Mi serve intatta» rise e ci salutò velocemente prima che Grace potesse ammazzarla.Feci un sorrisetto, guardandola dallo specchietto retrovisore.
Era arrossita e avrei scommesso che fosse anche avvampata.
«Tranquilla bambolina. Rimarrai intatta» la presi in giro, e mormorò qualcosa tra sé e sé.
Rimasi concentrato con lo sguardo sulla strada mentre in radio partì "La vita breve dei coriandoli".
Era uno scherzo? O forse un segno del destino?
Sorrisi d'istinto e la guardai di sfuggita dallo specchietto retrovisore.
Era bella da morire.Si schiarì la gola, allungandosi verso il mio sedile e balbettò impacciata: «È qui, grazie».
Mi fermai davanti casa sua e scesi dalla macchina, aprendole la portiera aiutandola a scendere.
Appena scese però, me la ritrovai contro il petto che mi guardava negli occhi.
Mi persi a guardarla ancora una volta.
Aveva degli occhi stupendi.
Distolsi lo sguardo dopo un po' di minuti interminabili, e la presi per mano andando verso la porta insieme a lei.
«Non c'è bisogno che mi accompagni anche qui, sono grande sai?».
Non abbastanza grande per me.
«Devo portarti a casa sana e salva, parole di mia sorella» ridacchiai.
Prese le chiavi dalla sua borsa e la guardai, avvicinandomi a lei e le lasciai un bacio sulla guancia per poi sussurrarle:
«Buonanotte bambolina» e mi allontanai salendo in macchina e partendo solo dopo averla vista entrare in casa.Spazio autrice
Ehiehi! Buon 2023 a tutti!
Spero vi abbia fatto un bellissimo regalo e nulla!
Michael è un vero stronzo non credete? Beh posso dirvi che lo sarà per tutta la storia questo è sicuro.
PANDAHAYAIA allora? Che te ne pare mh? E comunque quando pubblichi un altro capitolo tu? Muoviti!! Ti amo tantissimo e mi manchi da morire🥺🤍
STAI LEGGENDO
Let Me Love You
RomantikProibiti. Ecco la parola che Michael pensa dei suoi sentimenti verso l'ultima persona che avrebbe mai immaginato. La migliore amica di sua sorella Nicole. Nonostante cercasse di seppellire questi sentimenti nel profondo del suo cuore, ogni volta che...