Quel misterioso ragazzo...

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Felix quel giorno si svegliò più felice del solito, perché sapeva che la sera prima aveva nevicato, e che oggi la città sarebbe stata ricoperta di neve. Si alzò dal letto e si pentì subito di essere fuggito da quel nascondiglio caldo ed accogliente. Ancora infreddolito, infilò il maglione che aveva appoggiato sulla sedia la sera prima, poi prese i pantaloni della tuta e si diresse in bagno. Si sciacquò la faccia con dell'acqua tiepida, poi si infilò i pantaloni. Tornò in camera per prendere il suo libro, che aveva cominciato la sera prima, appoggiato al davanzale della finestra. Come anima mai. Lo aveva già letto, ma doveva aspettare natale per ricevere nuovi libri, e sapeva anche che lo avrebbe finito prima di allora.
"Felix, vieni a salutare il nonno!" Sua madre lo chiamò proprio dopo che aveva aperto il libro alla pagina dove era arrivato la sera prima. Chiuse con disappunto il suo libro e si alzò, dirigendosi verso le scale.
"Felix!! Quanto tempo! Come va? Hai sempre quei bei voti a scuola vero? E invece con gli amici? Ne hai ancora tanti?" Ed eccole lì. Felix sapeva che se fosse sceso al piano di sotto avrebbe dovuto rispondere a tutte quelle domande, alle quali aveva già risposto sua madre per lui.
"Va tutto bene nonno, a scuola vado ancora bene, come sempre... Gli amici hanno cominciato a vedermi strano, visto che stavo sempre a leggere qualche libro o a studiare, ma sto bene anche così." I suoi genitori sapevano che stava dicendo un sacco di cazzate per non fare preoccupare i suoi nonni. Un ragazzo emarginato non può sentirsi bene. Ma Felix sapeva come nascondere il suo disagio, riuscendo, a volte, anche a far credere ai suoi genitori che andava tutto bene. Ovviamente per lui andava bene. I voti erano ottimi, a scuola era il primo della classe, e i professori lo elogiavano, dato che leggeva molto e si impegnava tanto.
"Ahh, che bravo ragazzo che sei! Proprio bravissimo! Continua così e vedrai che otterrai ottimi risultati." Suo nonno ovviamente era orgoglioso di suo nipote. Sapere che otteneva bei voti, e che leggeva pure! Gli altri cugini di Felix erano tutti fissati con macchinine, fucili e altre cose varie. Ovviamente Felix era il più ben visto da tutti gli adulti che conosceva. Peccato che i ragazzi della sua età lo guardavano straniti, con sguardo schifato e inorridito. A Felix non piacevano gli sguardi che gli rivolgevano, ma finché non facevano nessun atto di bullismo, andava tutto bene.
"Bene papà, hai bisogno di qualcosa? Stavo per andare e Felix oggi deve fare un bel po' di commissioni, vero Fel?" Sua mamma sapeva quanto a lui non piacesse parlare, ma preferisse starsene tranquillo sulla sua finestra a leggere il suo bel libro.
Felix era riconoscente nei confronti dei suoi genitori, perché capivano ciò che gli piaceva fare e non fare, e rimanere solo con i parenti era di sicuro una delle cose che non gli piacevano. A loro andava bene stare dalla parte di loro figlio. Anche se dovevano raccontare qualche bugia per far tranquillizzare i parenti e farli andare via, andava bene. L'importante era che Felix fosse felice. Aveva perso il suo migliore amico da bambino, quando andava al primo anno delle elementari, erano dispiaciuti che stesse così male, così decisero che avrebbero tenuto conto solo della sua effettiva felicità. Instaurarono un magnifico rapporto di fiducia tra loro e loro figlio, si raccontavano di tutto, dalle cose più belle che accadevano nei nuovi libri che Felix leggeva, ai brutti voti ingiusti nelle interrogazioni (e si parla di 7), o quando i suoi amici lo snobbarono perché leggeva. I suoi genitori si promisero, quando Felix andava alle elementari, che l'avrebbero reso felice, ed è proprio quello che fecero. Rimasero vicini a Felix anche quando dovette fare gli esami delle medie, o gli venivano attacchi di panico. Felix era felice di avere dei genitori come loro. Si ricorda di quando, i suoi ormai ex amici, gli dicevano che odiavano i loro genitori e che non li sopportavano, perché non gli compravano qualche vestito o un nuovo telefono. O solo perché li sgridavano quando lasciavano in disordine camera loro. Non li capiva. Forse era lui quello strano, come tutti dicevano e pensavano, ma proprio non capiva come potessero arrabbiarsi quando erano nel torto.
"Ahh, il nostro Felix è sempre pronto ad aiutare sua madre, non è vero? Troverai presto una bella ragazza, ne sono sicuro." Ed ecco un altra cosa che Felix non sopportava dei suoi parenti: il fatto che lo invitavano costantemente a cercare una ragazza. Odiava le relazioni. Provò molte volte a fidanzarsi, ma nessuna lo capiva. Erano tutte 'andiamo a fare shopping' 'oddio che bella felpa' 'oddio quella borsa quanto la vorrei' eccetera eccetera. In realtà erano solo 'amiche', non è mai stato fidanzato, neanche per finta. "Va bene, vi lascio ai vostri impegni. Ci sentiamo ragazzo, continua così" Gli diede una pacca sulla spalla, per poi tornare verso la porta accompagnato da sua madre.
"Ciao nonno. Ci vediamo a Natale? Come sempre?" Felix seguì sua madre, rimanendo abbastanza lontano da evitare altre pacche non desiderate.
"Ovvio, come ogni anno. Volevo capire se venivate, me ne sono scordato" Suo nonno si girò verso di loro ridacchiando per la sua svista.
"Ma certo, Felix non vede l'ora di vedere che cosa gli regalerete." Sua madre prese la parola, continuando a guidare suo nonno fuori casa. "E noi non vediamo l'ora di vedervi tutti quanti!" Un piccolo doppio senso che suo nonno non colse. Con 'noi', ovviamente sua madre intendeva lei e suo padre, non di certo loro tre. Dopo che suo nonno uscì, sua madre si girò verso di lui. "Capisco che ti dia fastidio, ma cerca di non fare quella faccia ai piccoli contatti..." Gli disse sua madre sorridendo divertita.
"Non è colpa mia... Ogni volta mi distrugge la spalla!" Esclamò Felix ridacchiando con sua madre.
"Va bene, va bene... Stavi leggendo?"
"Stavo per cominciare... Avevo appena aperto il libro... Sto rileggendo Come anima mai, non ho nient'altro... E papà ha detto che devo aspettare natale. Ma tanto quelli mi regaleranno qualche libro che piaceva ai loro figli pensando 'oddio, questo quì piaceva tanto a mio figlio, glie lo regalerò a lui' cioè un libro di dieci pagine tutte disegnate, con tre righe per pagina, con cinque parole per riga, e l'ultima solo due, e le scritte grandi un centimetro e mezzo se non due. E non dire che non è vero, è già capitato e ho tenuto il libro. Un giorno lo regalerò ai loro figli, poi voglio vedere che cosa mi diranno." Disse il ragazzo con un tono leggermente infastidito.
Sua madre si mise a ridere dopo quell'affermazione, facendo sorridere anche lui. "Io ora devo uscire, tu resti quì a leggere, dico bene?" gli chiese sua madre sorridendo, sapendo di averci preso in pieno quando il figlio allargò il suo sorriso e si avviò per raggiungere le scale. "Mangia qualcosa per colazione!" gli urlò prima di vederlo sparire dietro la porta di camera sua. Sapeva bene che lui l'aveva sentita e sapeva anche che non l'avrebbe ascoltata. Andò in cucina e prese un pacchetto di kinder bueno e glieli portò di sopra. Bussò alla porta del figlio aspettando una risposta.

"Dimmi" rispose Felix seduto sul davanzale, che aveva già cominciato a leggere.
"Ti ho portato qualcosa da mangiare. Sono solo le nove, ma magari tra un po' ti viene fame. Te lo lascio sulla scrivania. Tornerò per pranzo, forse un po' prima. Se hai bisogno di qualcosa scrivimi pure, ok?" gli disse sua madre dopo essere entrata e aver appoggiato la colazione per il figlio sulla sua scrivania.
"Ok, grazie mamma. Dopo mangio, adesso finisco il capitolo" disse Felix continuando a leggerre tranquillo
"stavo pensando, e se scrivessi un libro tuo?" disse sua madre mentre gli si avvicinava
"mh... sì ci può stare... Effettivamente è da un po' che ho voglia di scrivere qualcosa, potrebbe essere una bella idea" disse Felix finendo di leggere il capitolo e preparando la pagina dopo. "effettivamente è più emozionante di rileggere un libro già letto..."
"Fino a lì ci arrivava anche uno stupido penso... Comunque se vuoi di sotto ci sono dei block notes che puoi usare, ma penso che userai il tuo computer" disse sua madre avviandosi verso la porta "Io ora vado, mi raccomando mangia qualcosa, e se riesci anche a fare un salto dal panettiere a prendere due panini, quelli che vuoi tu, mi farebbe piacere. Ti lascio i soldi di sotto sul tavolo, se vuoi prendere anche qualcosina d'altro fai pure. ci vediamo dopo Felix" Disse sua mamma uscendo dopo essere stata salutata dal figlio con un tranquillo 'Ciao'.
Felix restò sul davanzale a guardare fuori dalla finestra per un po', perso nei suoi pensieri. Ad un certo punto si risvegliò dai suoi pensieri e notò un ragazzo fuori dalla finestra che si muoveva in modo strano. Si infilò in un passaggio abbastanza nascosto e uscì una decina di minuti dopo con la faccia sconsolata. Poteva sembrare un normalissimo ragazzo agi occhi di chiunque, che magari aveva perso qualcosa lì e non l'aveva più trovata... Peccato che dopo qualche minuto, sempre sotto lo sguardo attento di Felix, quello strano ragazzo si sedette per terra, al lato del marciapiede, e nascose la testa dietro le ginocchia, tenute contro il petto dalle braccia.
Come mai sembra che nessuno lo veda? Non ha senso, in questo paese chiunque aiuterebbe un ragazzo, anche se non lo si conosce...
Ma comunque, nessuno sembrava notare quel ragazzo seduto a terra
È impossibile, come mai nessuno va a chiedergli niente?
A Felix continuavano a salire dubbi, e voleva delle risposte. Decise di ignorare tutto ciò che voleva fare, si mise la giacca e uscì di casa con l'intenzione di andare a parlare con quel ragazzo. Una volta arrivato davanti a lui lo guardò per cercare di capire che cosa lo portasse a restare seduto per terra al freddo.
"Come ti chiami?" ghi chiese. Ma il ragazzo lo ignorò e continuò a tenere la testa bassa. "hey, sto parlando con te" Gli disse toccandolo per una spalla. Il ragazzo a quel punto alzò il viso con un espressione scioccata su di esso e guardò Felix stranito. "Che succede? Sembra tu abbia visto un fantasma" gli disse Felix stranito. Poi gli porse la mano "Vieni, ti ammalerai se resti quì col culo per terra." gli disse cercando di convincerlo ad alzarsi. Ma il ragazzo non sembrava avere intenzione di rivolgere una singola parola a Felix. Allora Felix decise di andare dal panettiere a prendere il pane e passare dopo da quello strano ragazzo. Magari dandogli qualcosa da mangiare avrebbe accettato l'invito. Al ritorno dal panettiere però non trovò più il ragazzo. Si guardò in giro ma non lo vide da nessuna parte.
Strano... Vabbè, me lo mangerò io questo.
Tornò quindi a casa con il pane e un piccolo spuntino che avrebbe mangiato a pranzo assieme a sua madre. Una volta a casa appoggiò il pane sul tavolo e tornò in camera sua. Da lì si rimise a cercare ispirazione su che cosa scrivere, e mentre si spostava col computer sul davanzale, notò di nuovo quel ragazzo, ancora seduto dove lo aveva visto prima, ma questa volta a gambe incrociate. Si mise la giacca per la seconda volta nell'arco di mezz'ora, un recodr per lui. Prese lo spuntino che si era preso e uscì di casa, nuovamente diretto a parlare a quel ragazzo. Una volta che gli arrivò davanti, il ragazzo alzò lo sguardo e osservò Felix con aria più traqnuilla.
"Hai fame?" gli chiese Felix, porgendogli la pagnotta di pane alle olive che aveva preso. Il ragazzo lo guardò dubbioso, poi prese la pagnotta e la studiò meticolosamente.
"Cosa... Cosa sono queste cose verdi...?" Chiese il ragazzo, ritornando a fissare il suo sguardo negli occhi di Felix
"Sono olive. Sono buone, provale" Gli disse sedendosi affianco a lui. Il ragazzo cominciò a mangiare, dapprima leggermente dubbioso. Quando finì la pagnotta, Felix, che lo stava osservando da quando aveva iniziato a mangiare, gli rivolse di nuovo la prima domanda che gli fece: "Come ti chiami?"
Il ragazzo sembrò pensarci sù un momento, come se non si ricordasse il suo nome. Poi girò la testa verso Felix "come mai vuoi sapere come mi chiamo?"
Felix rimase leggermente stupito da quella domanda, ma non si scompose troppo "Beh, se voglio parlarti devo pur sapere come ti chiami." disse con aria leggermente ovvia.
"Mi chiamo Hyunjin" Rispose il ragazzo riportando lentamente lo sguardo sulla strada.

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~nota dell'autrice~
ho ricontrollato ogni capitolo personalmente, ma se notate degli errori accetto che voi me li facciate presenti :)
buona lettura :)

Il ragazzo dell'inverno - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora