Non c'era molto tempo rimasto.
Nelle settimane rimanenti all'estate, mentre l'anno scolastico iniziava ad arrivare al termine, Draco era sul punto di uccidersi dell'esaurimento.
I gufi venivano velocissimi da parte di sua madre, molto preoccupata del compito di Draco, informandolo che Lord Voldemort stava diventando sempre più impaziente, chiedendosi perché ci stesse mettendo così tanto.
E quando Draco non era determinato a lavorare per cercare di aggiustare l'armadio, era con Aurora, per insegnarle l'Occlumanzia.
"Potresti non averne mai bisogno," le aveva detto, disperato di prepararla al meglio per aiutarla a rimanere al sicuro. "Ma nel caso dovesse uscire fuori, saprai come tenere chiusa la mente."
Lei aveva accettato senza fare domande, capendo la situazione potenzialmente pericolosa in cui si erano infilati per sposarsi.
Nei rari momenti tra le lezioni, la stanza delle necessità e l'Occlumanzia; Draco si sarebbe solo seduto esausto nella camera di Aurora e Nova - stare con loro, guardarle, memorizzandole - cercare di impremere ogni loro centimetro nella sua mente.
Lui amava anche solo guardare Aurora allattare la loro bambina, amando il modo in cui lo faceva sentire; provocando una sorta di un desiderio feroce e istintivo di proteggerle.
E le avrebbe protette.
Anche se significasse rompere il suo stesso cuore.
Anche se significasse non poter più stare con loro.
*****
Ero molto preoccupata per Draco.
Il suo aspetto era molto inquietante. Le sue guance pallide e magre; i suoi occhi infossati e stanchi; il suo corpo magro e affaticato.
Non l'ho mai pressato a dirmi cosa stesse succedendo; sapendo che potesse farlo, lo farebbe.
Invece lo stringevo e basta; mai chiedendo perché delle notti piangeva mentre era sdraiato nelle mie braccia a singhiozzare. Gli dicevo che lo amassi ogni giorno, rassicurandolo che Nova e io gli saremmo sempre state lì per lui - sempre, a qualunque costo.
E poi arrivò il giorno in cui tutto è crollato; pioveva intorno a noi; spezzava il mio cuore e distruggeva il mondo.
Non ero insolito trovarlo a fissarmi. Lo fece molto spesso in quelle ultime settimane di scuola. Il suo cuore era pieno di tristezza e amore, come se il suo cuore si stesse già spezzando. E ricambiando lo sguardo, potevo vedere che forse lo era.
Perché si era preparato a dire addio.
In quel particolare giorno - l'ultimo giorno di giugno - mi ero svegliata con lui che mi guardava fissava; i suoi occhi rossi fecero pensare che aveva smesso di piangere da poco.
"Draco?"
Misi immediatamente una mano sulla sua guancia, prendendola teneramente a coppa sotto le mie dita tremanti. "Draco che succede?"
Non potevo chiedere, perché era abbastanza ovvio che fosse successo qualcosa. Qualcosa di brutto.
Ma lui scosse solo la testa, rilasciando un fremente sospiro che fece tremare il suo corpo.
"Niente," soffocò, chiudendo gli occhi come se stesse cercando di bloccare il dolore.
Una forte, pesante sensazione cadde nel profondo del mio stomaco, che mi sarei portata dietro tutto il giorno. Non riuscii a concentrarmi a lezione, i miei pensieri erano solo su Draco, i miei occhi lo cercavano costantemente, la forte e pesante sensazione cresceva mentre sul suo viso era chiaro che fosse lontano miglia, in qualche brutto posto.
Venne nella camera dopo cena, prendendo Nova tra le braccia, premendo fermamente le labbra contro la sua morbida e paffuta pelle e stringendola stretta a lui.
La mia paura si intensificava mentre vedevo le lacrime scorrere sul suo viso, schizzando sul suo piccolo corpicino mentre la guardava intensamente.
"Draco, per favore, mi stai spaventando" tremai, la paura si aggrappava alla mia gola.
"Promettimi che le parlerai di me," pianse, "quando sarà più grande, dille quanto la amassi."
Mi sentii come se qualcuno mi avesse tolto il tappeto da sotto di me e io stessi cadendo giù; le braccia si dimenavano dappertutto.
"Draco perché parli così?" gridai, mentre il panico mi faceva sudare le mani e il mio cuore batteva orridamente nel petto.
Lui non rispose, ma invece, ripose Nova nella sua culla prima di piegarsi per baciarle ancora una volta sulla fronte.
Si girò per guardarmi, i suoi occhi pieni di dolore e tristezza. Si asciugò frettolosamente la lacrime dal viso col dorso della mano e mi guardò con un nuovo e determinato sguardo.
"Aurora, ho bisogno che mi prometti che dopo che ho lasciato questa stanza stanotte, tu rimanga qui. Resta qui con nostra figlia e tieni la tua bacchetta tutto il tempo. Se qualcuno cerca di entrare prendi Nova e chiuditi in bagno per racimolare del tempo."
"D-draco," non riuscivo a respirare, il panico mi stava facendo letteralmente rabbrividire. Le mie mani volarono alla mia gola mentre ansimavo per respirare.
Draco scivolo accanto a me, chiudendo lo spazio tra di noi e avvolse le braccia intorno a me, attaccandomi stretta al suo petto.
"Promettimelo, Aurora," implorò, affondando il viso nei miei capelli.
"Io-io lo prometto, ma Draco, perché-"
"Ti amo," mi interruppe, singhiozzando di nuovo, "Aurora, ti amo tanto, non dimenticarlo."
Le sue mani mi presero il viso, alzandomi la testa e mi baciò forte; più forte di quanto abbia mai fatto.
E poi si voltò e se ne andò.
*****
Sposarla è stato il suo regalo di separazione.
Significava che lei lo sapeva, che qualunque cosa fosse successa, lui sarebbe stato sempre suo.
Lui era di Aurora e nessun'altro.
Con un cuore pesante, entrò nella stanza delle necessità e aprì le porte dell'inferno.
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The Diggory Sister || Draco Malfoy / traduzione
RomanceLa vita di Aurora Diggory è messa sottosopra quando il suo amato fratello viene brutalmente ucciso durante il Torneo Tre Maghi. Il principe serpeverde riuscirà a confortarla nell'oscurità e aiutarla a trovare di nuovo la luce? Una storia d'amore con...