▪️Claudia - Figli di papà

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🗓️Venerdì 13 settembre

Arriviamo alla festa con speranze ben definite.
Milla: pregare che ci sia Mirko, e se sì, arrivare a un dunque con lui.
Claudia: bere il più possibile per non pensare a Giovanni.

Non appena finito di attraversare il vialetto della villa dove si tiene la festa, già un terzo dei nostri pronostici si avvera: Mirko arriva e saluta i nostri amici.

Poi saluta anche Milla, che subito si accende dalla contentezza.
Io sono felice per lei, quanto lei, anzi forse anche di più, così già da subito mi dimentico dei miei problemi.

Mirko una volta fatti i saluti iniziali sparisce, e va per conto suo non si sa dove. Così io e la mia amica entriamo alla ricerca di...
Indovinate cosa?!
Del bancone ovviamente!
In questo caso della cucina (è una casa privata, enorme, dove vivono alcuni studenti di non so quale facoltà, e nemmeno mi importa).

Gino e gli altri restano fuori per il momento, ma certo non rimaniamo sole, dato che un minuto dopo aver raggiunto l'interno ci viene incontro Angelo.

Salutiamo lui, il suo ragazzo, Michele (che ci presenta orgoglioso) e Miriam, e insieme andiamo a prendere da bere.

Dopo poco ci dobbiamo separare da Milla per voleri superiori, vi lascio intendere, e ci mettiamo a chiacchierare in quattro vicino alla cucina, sulla soglia dell'entrata verso il salotto.

Ogni tre per due passa gente davanti a noi che va a prendersi da bere, ma non ci disturba più di tanto.
Ad un certo punto passa però un gruppo di amici che si fa notare.
Parlano tra loro in modo confusionario, sembra abbiano bevuto un po'. Andando verso la cucina camminano a pochi centimetri da noi, e uno di loro urta Miriam con la spalla senza farlo apposta.

Miriam si gira verso di lui infastidita, ma il ragazzo non si scusa, e continua a parlare con quello di fianco a lui. Sembra non essersi proprio accorto della spinta. Ci sorpassano, ma in fondo al gruppo c'è ancora un ragazzo, più calmo degli altri, che si accorge della scena, e si scusa con Miriam in vece del suo amico.

Non che si sbilanci troppo con la cortesia, fa semplicemente un'espressione rassegnata, e dice "scusalo" con tono di voce normale, tanto che si riesce a capire solo dal labiale, a causa della musica troppo alta.

Una volta rivoltosi a Miriam, nel giro di un secondo tira subito avanti, e spostando lo sguardo si accorge di me, e mi saluta.

"Ciao!", dice a voce leggermente più alta di prima.

Fa poi un sorriso non troppo pronunciato, e mi supera senza aspettare una risposta da parte mia.

"Claudia!", mi richiama Angelo all'attenzione.

"Che?", chiedo io.

"Chi era? Lo conosci?", domanda allora lui, mentre il suo ragazzo lo guarda male (non certo considerato da Angelo).

"Veramente no... Non so perché mi ha salutata"

"Ah, va bene", conclude Angelo costretto dal suo briciolo di moralità rimanente, una volta resosi conto dello sguardo giudicatorio di Michele.

Io mi metto a ridere per il suo atteggiamento, e rimango perplessa sul saluto appena ricevuto.

Avrà sbagliato persona?

Passati dieci minuti andiamo dove c'è un po' più di gente, per ballare.
C'è anche un piccolo palco (ovvero una quasi invisibile pedana) in un angolo del grande salotto, vicino alle scale che portano al piano di sopra.
C'è un gruppo di ragazzi a suonare, tra cui Mirko.

Ecco che spunta di nuovo fuori anche Milla, che ci aggiorna sui venti minuti appena trascorsi, e che si unisce a noi per il resto della serata.

La musica è davvero buona, e tutti sembrano molto soddisfatti mentre ballano, saltano e cantano a caso, intorno a noi.

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