22. Ancora amici?

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ATTENZIONE: come ho detto nella trama, le azioni di alcuni personaggi sono inverosimili, soprattutto in questo capitolo. Vi avverto per non offendere nessuno, l'ho fatto solo per rendere la storia più interessante e soprattutto cringe!! Ti dico, caro lettore, che se sei arrivato fino a qui, ti faccio i miei complimenti, so che non è facile leggere le mie storie.

Buona lettura!

"Jennie, sei sicura che non combinerai disastri mentre sono a scuola?"

"Te l'ho già detto mille volte che puoi fidarti di me. Ora vai, non ti sopporto più."

La ragazza, dopo l'accaduto, si preoccupò ancora di più per il suo fratellone, temeva potesse fare qualche stupidaggine.

Lui intanto prese lo zaino e aprì la porta.

"Oppa!" Lo chiamò. Jay, che era in procinto di andarsene, si fermò.

"Sì?"

"Non fare stupidaggini."

"Ma senti chi parla! Ti ricordo che l'altro giorno, mentre io ero a lezione, tu hai quasi mandato una tua compagna all'ospedale."

"Esagerato! Le ho tirato tre pugni."

"Ma che ha detto su di me per averti fatto reagire così? Non è da te."

"Ti ha dato del finocchio e così gliel'ho fatta pagare."

"Jennie, non si fa!"

"Ma sta zitto che te hai picchiato tutta la scuola, bad boy!" Mise il broncio.

Jay scoppiò a ridere e per farle dispetto le spettinò tutti i capelli.

"Sai che abbiamo formato un gruppo? Per ora siamo in tre." Lo informò soddisfatta.

"A sì?! E come si chiama?"

"Blackpink, ti piace? L'ha scelto Lisa."

Rise ancora più forte.

"Che c'è di divertente!?" Urlò offesa.

"Che nome da cinnette! Buona fortuna per il debutto." Scherzò.

"Stai zitto e vai a scuola prima che ti uccida!"

"E quale sarà la vostra frase a effetto?"

"Blackpink in your area."

Lui dopo questa rischiò di soffocare, stava per sputare fuori un polmone.

"PARK JONGSONG PIANTALA DI RIDERE COME UNO SCEMO E VATTENE!" Gridò, stavolta arrabbiata.

"Scusa, scusa, ci vediamo dopo."

"MA SPERIAMO DI NO!" 

Dopo di che rientrò in casa e sbatté la porta alle spalle.

Jay, sempre continuando a ridere, iniziò a incamminarsi verso la scuola.

Prese le cuffiette e mise della musica dal suo gruppo preferito: i Tomorrow x Together.

Quel giorno le strade erano veramente affollate, per questo decise di andare a piedi e non gli dispiacque poi tanto, lo rilassava, anche se a volte le pubblicità abusive di Spotify lo mandarono in bestia.

Gli edifici, man mano che avanzava, diventarono sempre più numerosi e imponenti e le luci led illuminarono i marciapiedi, pur essendo giorno.

Venti minuti dopo arrivò al cancello davanti all'entrata.

Qualcuno gli toccò la spalla, facendolo trasalire, si girò fulmineamente. Era Sunoo e qualcosa non andava in lui: il suo sorriso, sempre stampato in faccia, sembrò scomparso.

Make you MINE- JaywonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora