CAPITOLO 5

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Oggi giorno libero, non aspettavo altro che questo momento.
Gavi era stato a testa bassa per tutto il resto della settimana preoccupato per Nieves. Il giorno prima non lo avevo visto nemmeno una volta.

Ma che? Sto pensando a lui-

Dei miei amici mi invitarono ad andare alla discoteca in spiaggia, l'avrebbero fatta tutta l'estate.
Di solito non mi piacciono molto quei posti o fare serata, ma in estate mi veniva sempre una voglia di scatenarmi, sotto le stelle,con la musica al massimo, bevendo un buon cocktail aspro. Quindi avevo accettato subito, per togliere tutto lo stress e la rabbia dai continui scontri con Pablo a lavoro.
Non so quel ragazzo aveva un talento innato nel farmi arrabbiare.

Si fece sera velocemente, davanti allo specchio mi provai diversi vestiti, ma alla fine optai per un outfit semplice.
Mi avevano detto di vestirmi normale.

Mi truccai come so fare meglio ed ero pronta, sciolsi i capelli e presi la borsetta andando in auto

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Mi truccai come so fare meglio ed ero pronta, sciolsi i capelli e presi la borsetta andando in auto.

Appena mi avvicinai alla spiaggia sentii già la musica altissima, wow.

Parcheggiai abbastanza lontano perché quelli con le macchine di lusso avevano occupato i migliori posti.

Iniziai a camminare verso le mie amiche che erano tutte con un vestitino attillato ed erano bellissime...ma perché avevano detto di vestirmi normale se loro poi si sarebbero vestite eleganti?
Salutai tutte.
(A=amica)

A1: Finalmente sei arrivata, ti stavamo aspettando da un pezzo.

Mi sorrise un pochino falsamente.

<Ma voi mi avete detto di venire a questo orario... comunque, andiamo?

Ci avviamo per scendere in spiaggia, c'era la folla che già ondeggiava a tempo di musica. Cominciai un po' a muovere la testa per il ritmo.

Tutte le mie amiche furono subito "attaccate" da dei ragazzi e cominciarono a ballare con loro.
Ballai anche io con loro, ma più passava il tempo e più mi sentivo da sola.

A2: Beh..tu intanto prendi i drink visto che non hai nulla da fare

<Sí...okkay...d'accordo

Mi allontanai sempre di più da loro perdendole di vista e mi avvicinai al bancone a ordinare i drink.
Restai lì ferma aspettando e si avvicinò un ragazzo abbastanza carino, un bel manzone devo dire, anche lui ordinò dei drink.

Barista: Ecco signorina i suoi drink, sono 25€

Porca troia, ma sono carissimi!

<Ecco a lei 50....

B: Non hai monete? Nulla?? Vado a prendere il resto un attimo

Mi lasciò lì, intanto il bel ragazzo mi guardò incrociando il mio sguardo sorridendo nervosamente, forse gli stavo facendo perdere tempo?

Dietro di lui vidi una faccia, familiare, MOLTO FAMILIARE.

Cazzo era Gavi.

Mi abbassai di colpo quando si girò verso la mia parte.
Non volevo incontrarlo. Per nulla. Non in quel momento.
Mi rannicchiai perfettamente nascondendomi.

B: Signorina ecco il suo rest- ma dov'è andata??

<Eh cosa?

Mi alzai di colpo ma colpii con la testa il banco, AUH.

Nel frattempo un ragazzo mi andò addosso da dietro e finii addosso al ragazzo manzone, che mi prese subito dai fianchi quasi per salvarmi e mi strinse.

Cazzo cazzo cazzo.

Con le mani ero appoggiata al suo petto, potevo sentire i suoi pettorali...non erano male.

RIPRENDITI.

Se prima mi aveva guardato male ora sarebbe stato peggio. Perché deve capitarmi tutta sta sfiga, ora e all'improvviso?!

P: È questo il tuo metodo di approccio? Secondo me ci devi ancora lavorare, per me sei bocciata.

Alzai lo sguardo dalle mie mani al viso del ragazzo che all'improvviso era diventato più basso e più faccia da stronzo.

Pablo Martín Páez Gavira.
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Spazio Autrice:
Scusate per eventuali errori, vi sta piacendo la storia?
Fatemi sapere!!!
-S.

𝑵𝑶𝑵 𝑷𝑨𝑹𝑳𝑶 𝑺𝑷𝑨𝑮𝑵𝑶𝑳𝑶!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora