CAPITOLO 6

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*mentre tornavamo a casa*

"Obbligo o verità?" Chiese lui interrompendo il silenzio.
"Verità." Risposi.
"Sei vergine?"
"No acquario." Dissi ridendo.
"No scemotta! Sai cosa intendo dire." Sorrise mettendomi un braccio intorno alle spalle.
"No. Non sono vergine..." Sorrisi imbarazzata.
"Ah... chi?"
"John." Risposi in fretta senza nemmeno pensarci. "Ma perché me lo stai chiedendo?!" Dissi guardandolo con il sopracciglio inarcato.
"Curiosità." Sorrise stringendomi un po' più a se.
"Ora tocca a me!" Sorrisi mettendomi davanti a lui e camminando all'indietro. "Obbligo o verità?"
"Mmh..." Ci pensò su un attimo.
"Verità." Okay, e ora che gli chiedo? Mmh... "Chi é il capo qui nel Bronx?" Fu l'unica cosa che mi venne in mente. "Sempre così curiosa, eh." Disse prendendomi la mano e ricominciando a camminare verso casa mia. "Bieber." Bieber? "Justin." Rispose alla mia domanda inespressa.
"Ah, Justin é il capo?" Domandai insicura cercando di auto convincermi.
"Si." Sorrise.
Nel frattempo arrivammo davanti a casa.
"Ci vediamo domani a scuola." Disse mettendosi davanti alla porta.
"Si, a domani."
"Okay." Sorrise spostandosi da davanti alla porta per farmi passare.
"Ciao." Lo salutai con un bacio sulla guancia.
"Ciao piccola."

Justin's Point Of View

"Ma dov'è finito Cole?!" Gridai innervosito e frustrato.
"Non lo so, aveva detto che sarebbe andato a fare un giro. Dovrebbe a arrivare a momenti." Disse Logan cercando di calmarmi.
"Io lo ammazzo a quel coglione. Cazzo, perché deve sempre fare di testa sua!" Uscii dal capanno sbattendo la porta. Chissà dove si é cacciato quel coglione! "Justin! Scusa per il ritardo." Disse Cole correndo verso di me.
"Brutto coglione, muoviti facciamo i conti più tardi!" Lo avvertii trascinandolo nel capanno. "Il capo é già arrivato?" Domandai a Seth.
"Si Justin sono qui."
Cazzo... "Hey Brock." Lo salutai con una stretta di mano amichevole.
"Ciao ragazzi. Novità?" Chiese sedendosi sul tavolo del capanno.
"Nulla di che... un paio di ragazzini hanno cercato di farsi fighi aggredendo una ragazza. Per il resto tutto apposto." "Shade?" Mi chiese Cole preoccupato. "Si." Annuii in risposta.
"Shade?" Domandò Brock confuso.
"Si é arrivata in città da poco insieme a sua madre." Disse Cole.
"Da dove arriva?" Chiese Brock sempre più incuriosito dall'argomento.
"Detroit." Dissi io.
"Mh... Okay, tenetela d'occhio." Ci avvertì. "Ci vediamo domani ora andate a dormire,domani avete scuola. Ciao."

Shade's Point Of View

*la mattina seguente*

Mi svegliai grazie alla sveglia sul mio telefono, e svogliatamente, mi alzai dal letto. Dopo essermi lavata, aprii l'armadio per scegliere qualcosa da mettere. Presi dei jeans neri con qualche strappo qua e la, una maglietta grigia sempre gigante e per finire le mie adorate vans grigie e bordeaux.

***

*a scuola*

Stavo entrando a scuola quando qualcuno mi chiamò. "Shade!" Mi girai e vidi Cole e la sua gang venire verso di me.
"Ciao ragazzi." Li salutai con in cenno della testa.
"Ho saputo che hanno cercato di farti del male ieri." Disse preoccupato.
Mi venne da ridere. "Nah, credo di essere stata io a cercare di fargli del male..." Passai il mio sguardo da Cole a Justin. "Ma il guastafeste mi ha tolto il divertimento." Lo indicai con uno sguardo assassino.
"Lo avresti ucciso!" Rispose in sua difesa. "Se non mi fossi difesa mi avrebbe ucciso lui."
"Okay ragazzi, okay." Ci divise Cole. "Che ora hai adesso?" Chiese cambiando discorso.
"Motoria."
"Cazzo! Devo subirmi le tue lamentele anche in palestra?!" Sbottò Justin.
"Hey!" Gli puntai un dito sul petto. "Io non mi lamento!"
Lui inarcó il sopracciglio e inclinò la testa di lato, ma prima che potesse dire altro, Cole lo interruppe.
"Basta! Accompagnala in palestra, e tu Shade, non picchiarlo ti prego." Mi supplicò.
"Non posso assicurartelo." Sorrisi per poi dargli un bacio sulla guancia.
"Ci vediamo dopo." Disse Justin prendendomi per il braccio e trascinandomi dietro la scuola dove cera la palestra.
"Ahi! Mi fai male!" Dissi piantando i piedi per terra, facendolo girare.
"Te l'avevo detto che ti saresti lamentata!" Sorrise fiero.
"Ci credo! Mi stai bloccando il sangue da quanto stringi!" Gli dissi divincolandomi dalla sua presa.
"Oh, muoviti." Questa volta mi prese per mano e mi trascinò all'interno della palestra. "Quelli sono gli spogliatoi delle ragazze." Disse indicando gli spogliatoi. Alzai gli occhi al cielo e andai dove Justin mi aveva indicato.
Dentro c'erano tre ragazze che si stavano cambiando.
"Ciao." Cominciò una che a prima vista sembrava una troietta.
"Ciao." Ricambiai secca.
"Mi chiamo Beatrice (si legge Beatris), ma chiamami Tris." Sorrise stringendomi la mano.
-Dai Shade! Non fermarti alle apparenze.-
"Ciao, sono Shade." Sorrisi cercando di essere amichevole.
"Andiamo, vieni." Mi prese per mano e mi portò in palestra.
"Tris!" Gridò qualcuno dietro di noi. D'istinto mi girai per vedere chi fosse e vidi Justin, in divisa da basket, venire verso di noi. "Vedo che stai già importunando la nuova arrivata." Disse ironicamente Justin.
-Si conoscono?-
"Shade, lei é mia sorella." Disse Justin indicando Tris.
"Vi conoscete già?" Chiese lei sbigottita inarcando il sopracciglio.
"Purtroppo si." Rispondemmo in coro io e il biondo, guardandoci in cagnesco. "Ragazzi!" Ci interruppe il prof. "Giochiamo a basket!" Disse lanciando la palla a Justin.
"Le squadre di sempre?" Chiese lui.
"Si. Ah e Shade, vai nella squadra che vuoi." Finì facendo un gesto con la mano.
"Okay." Sorrisi. -Fortunatamente hai avuto un padre che sapeva giocare a basket e che ti ha insegnato! Forza Shade fagli vedere chi sei!-
Scelsi la suadra contro Justin e iniziammo a giocare.
Lui, giusto per attirare poco l'attenzione -da notare il sarcasmo-, si tolse la felpa e la maglietta, scoprendo un fisico fantastico e braccia muscolose ricoperte da tatuaggi.
-Shade! Smettila di fare pensieri poco casti su quel coglione senza cervello, e concentri per giocare bene!- Già, devo concentrarmi. Iniziammo a giocare e dopo aver preso la palla dalle mani di uno della squadra avversaria, corsi velocemente verso il canestro, ma mi fermai appena mi trovai davanti Justin. Ero immobile, la palla stretta tra le mani e gli occhi fissi nei suoi.
"Che c'è? Ti distraggo a petto nudo?" Sorrise maliziosamente.
"Fanculo Bieber!" Sussurrai a denti stretti per poi tirare la palla e fare centro. Guardai il canestro e poi spostai di nuovo lo sguardo su Justin.
"Sei troppo sexy quando ti incazzi." Disse con lo stesso sorriso bastardo e malizioso.

My Trouble // Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora