Nelle grinfie dell'America

596 108 7
                                    

Il tesoro perduto di Mosca

-Capitolo 66-

Nelle grinfie dell'America

<<signor Moretti!>> esclamò Samantha prendendolo dalla spalla e Marcello girandosi vide quella donna dai capelli dorati e guardando poi quei capelli castani strinse le labbra.

Si era separato per primo da lei, perché si sentiva così triste allora?

Gli aveva detto che l'avrebbe aspettata a casa di Iliodor ed è quello che avrebbe fatto, però voleva stare più tempo con Glenda.

Erano nella stessa stanza eppure erano così lontani!

Si era rifugiato in quell'angolo dove aveva lasciato la sorella di Mellow come per nascondersi e non farsi vedere dalla sua amata amica.

<<mi dica signorina Moore>> disse cercando di riprendersi e la donna avvicinandosi e accarezzandogli le braccia disse <<non mi ha risposto>>

L'italiano sentendo quelle mani toccarlo guardò per terra e disse <<mi perdoni può ripetere?>>

Samantha appoggiando il mento sul petto del cantante disse sorridendo non vedendo più nella stanza quella Masha <<perché non ha chiesto a me di suonare con lei? Non lo sa che sono bravissima a suonare il pianoforte?>>

Marcello grattandosi il collo cercò di rispondere in difficoltà <<b-beh... beh perché ho indicato la prima persona che ho visto ecco, e poi è stata qui ad ascoltare quindi direi che non si è persa nulla di eccezionale mi creda>>

Samantha aggrottò le sopracciglia arrabbiata, indicato la prima persona che aveva visto? Non si era persa nulla di eccezionale? Da quando era entrata quella donna nella sala non aveva smesso di puntare gli occhi su di lei!

Aveva lei, Samantha, davanti agli occhi e andava dietro all'ex amante di suo fratello! Inaccettabile!

Cosa avrebbe dovuto fare per fargli cambiare idea? Per fargli dimenticare di quella maledetta Masha?

Sorrise e accarezzando la spina dorsale del cantante disse sfiorando il didietro e allontanandosi mano a mano dalla folla <<mi dica ha forse qualcosa in sospeso con la moglie di Boian Doronin?>>

Marcello sentendo quel nome strinse le mani, non era il suo nome! Il suo nome era Glenda Rossi!

Poi pensò hai volti dei genitori in tribunale, avviliti e scavati dai sensi di colpa, chissà forse stava meglio come Masha Doronin invece che Glenda Rossi... forse aveva agito d'impulso, forse l'aveva messa in una situazione scomoda, forse non voleva ricordarsi di lui...

Sentì le mani delicate dell'americana accarezzarlo dolcemente e come ipnotizzato da quel tocco quasi materno disse <<io... no, non conosco la signora Doronin, assomigliava molto ad una mia vecchia amica, è per questo che le ho chiesto di suonare insieme a me>>

Samantha sorrise e se lo portò in una stanza a parte, facendo le giuste domande al momento perfetto si poteva spezzare anche la più forte e determinata delle volontà.

Lo fece sdraiare in un grande letto e soddisfatta chiuse a chiave la porta e avvicinandosi subito al cantante disse mettendosi sopra il suo petto

<<caro Marcello devo dire che dalla prima volta che ti ho sentito cantare mi hai rapito il cuore, non hai chiesto il consenso di nessuno eppure è nelle tue mani>>

Marcello sentendo quel corpo caldo sopra il suo strinse le labbra e disse quasi come assente

<<purtroppo questa è la mia maledizione... ogni volta che canto sono come le sirene dell'odissea, inganno coloro che sentono il mio canto, ma poi i miei sentimenti non sono mai corrisposti, come le sirene ingannavano con la loro bellezza ma poi uccidevano coloro che le ascoltavano>>

Samantha assottigliando gli occhi mise una mano sulla bocca dell'amato e disse <<allora vedremo se i miei sentimenti sono dati solo dal tuo canto o meno>>

Marcello sentì la mano della donna che premeva forte sulle sue labbra e poi sentì una mano andare dentro i suoi pantaloni.
Scioccato prese il polso della donna ma nonostante l'avesse bloccata era più forte di lui.

<<Marcello non fare il cattivo, lascia fare a me vedrai che ti sentirai benissimo!>>

Muoveva con sapienza quella mano e Marcello continuando a stringere la mano della donna iniziò quasi a tremare sia dal terrore che dalla sensazione che gli stava imponendo.

Samantha stupita vide che il cantante stava facendo dei grandi sospiri come se gli stesse venendo un attacco di panico e preoccupata si bloccò lasciando libero l'italiano e Marcello alzandosi subito esclamò in italiano <SONO VERGINE!>

Samantha non capendo cosa aveva detto lo guardò e Marcello toccandosi le labbra e stringendo i pantaloni slacciati disse in inglese <<n-non può farlo senza il mio consenso... è-è la mia prima volta e la vorrei fare con una certa persona...>>

Samantha spalancò gli occhi <<ma hai ormai quasi trent'anni!>>

Marcello col broncio disse alzandosi in piedi allontanandosi dalla donna per mettersi a posto <<s-sono affari miei! Al conservatorio che ero andato io per la maggior parte erano tutti maschi e poi la persona che mi piaceva se n'era andata!>>

Samantha sedendosi comodamente sul letto disse sbuffando <<ti saresti divertito molto con me!>>

<<ma insomma!>> esclamò Marcello girandosi verso la donna <<non può farlo con un altro? A questa festa c'è tantissima gente bellissima e ricchissima quindi mi chiedo come mai si sia impuntata su di me!>>

Samantha aggrottando le sopracciglia si alzò e disse con tono severo <<dovresti essere onorato! Nessuno mi aveva mai fatto correre dietro di lui! E poi sai cosa!>>

Marcello gonfiando il petto chiese <<cosa?!>>
Samantha sorrise e tirandogli i capelli lo baciò, non si risparmiò per nulla, lo teneva bloccato al muro con la gamba in mezzo alle sue e se lo stava limonando di brutto.

Se non si fosse fermata lei per prendere il respiro Marcello sarebbe morto dall'infarto.

L'americana si allontanò e vide il volto rosso come un peperone di Marcello e sorridendo disse leccandosi le labbra <<allora verginello questo era anche il tuo primo bacio?>>

L'italiano lo guardò indispettito e con tono poco credibile mentì <<no!>>

Samantha sorrise e accarezzandosi quelle labbra disse appoggiandole al collo del cantante <<bene allora quando torno ci saranno delle gravi conseguenze se non mi darai la tua prima volta>>

E uscì dalla stanza per poi chiuderla dall'esterno e Marcello cadde a terra tenendo premute le labbra.

<santo dio> sussurrò il ragazzo.
Prese il pomello della porta per aprire ma sentì che era chiuso.

Spalancò gli occhi e strattonò la porta e terrorizzato disse <mi ha chiuso dentro... mi ha chiuso dentro!>

Il tesoro perduto di MoscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora