È Natale!

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25/12/2022

Giulia

«Mammaaaaaaaaaaa», è un urlo forte e chiaro quello che anima Ginevra alle sei e mezza della mattina di Natale, mentre sale sul letto matrimoniale e si mette a saltare. Mi stropiccio gli occhi e cerco di riprendere coscienza dopo una notte passata più da sveglia che da addormentata perché Gregorio ha deciso di festeggiare l’arrivo del suo primo Natale in modo alternativo.

«Dov’è papà?», chiedo alla nostra primogenita quando sento che Lorenzo non è qui di fianco a me. GL alza le spalle e mi dice «no so, in opedale?».

«No, koala, oggi anche papà è a casa», le rispondo con la voce ancora impastata dalla mezz’ora di pisolino.

«Eccomi, ero a tranquillizzare baby GL», dice Lorenzo entrando in camera.

«Papà!», esclama GL e si precipita sul bordo del letto per farsi prendere in braccio da Lorenzo che la afferra e poi si siede sul letto con lei in braccio.

«Arrivato babbo tale!», dice Ginevra mentre si sporge per guardare anche me. Lorenzo nel frattempo si sta quasi appisolando con nostra figlia in braccio.

«Koala, facciamo ancora un po’ di nanna così apriamo i regali assieme al fratellino?», le chiedo in un disperato tentativo di guadagnare almeno una mezz’ora di sonno.

«Fateino piccolo, lui non ape regali», risponde, con la lucidità di una bambina ben più grande dei suoi due anni.

Lorenzo si alza con lei in braccio e la porta in salotto. Ritornano poco dopo: Ginevra tiene per mano Lorenzo che porta il regalo di Babbo Natale che poggia a terra visto che è grande. Ginevra si avventa sul pacco e lo scarta in tempo record: all’interno, come da lei richiesto nella letterina che mi ha dettato con precisione, c’è “cavaino doddolo”.

«Mamma!», esclama, con lo stupore negli occhi, «babbo tale etto etteina, babbo tale magia!».

«Papà, acche fateino cavaino?», domanda, rivolta a Lorenzo che ormai, volente o nolente, ha abbandonato l’idea di fare una mezz’ora di riposino.

«Non ancora, koala, è troppo piccolo», le dice, prima di provare nuovamente a convincerla a distendersi nel letto con noi. Stranamente lei abbandona l’idea di provare all’istante il cavallino a dondolo e si rintana nelle coperte tra noi due mentre stringe cane blu che deve aver portato qui prima quando è arrivata come un uragano.

Lorenzo

Un pianto leggero ma deciso ci sveglia alle nove e sia io che Giulia siamo stupiti di essere riusciti a dormire così tanto. Ginevra è ancora appisolata e sta stringendo il suo cane blu. Mi alzo per andare a prendere Gregorio e portarlo qui in camera.

«È ora di colazione, baby GL», dice Giulia, appena mi vede varcare la soglia della camera da letto e si mette seduta per allattare il nostro secondogenito mentre Ginevra si appoggia alle sue gambe.

Il mio cellulare squilla per la ricezione di una notifica. Lo sblocco e leggo il messaggio di Andrea, poi lo riferisco a Giulia «doc chiede se andiamo all’Ambrosiano per scambiarci gli auguri». Lei mi guarda e annuisce mentre Ginevra, al sentire la parola “doc”, si sveglia all’istante e dice «acche io!».

«Sì, koala, andiamo tutti assieme», le risponde Giulia mentre nostra figlia la guarda con attenzione.

«Mamma, babbo tale acche opedale?», domanda Ginevra a Giulia.

«Non lo so, koala», le risponde mentre finisce di allattare Gregorio.

«È venuto all’asilo la scorsa settimana, quindi sicuramente questa notte è andato in ospedale», le rispondo. Lei mi guarda e dice «asilo doc, no babbo tale» con un’espressione un po’ contrariata sul volto. Io e Giulia ci guardiamo e fatichiamo a trattenere la risata spontanea che vorrebbe fare capolino al solo ricordo del racconto di Andrea in merito all’accaduto –“non mi avrebbe riconosciuto nessuno, neanche Agnese, vi giuro, non so come abbia fatto Ginevra a riconoscermi appena ho messo piede al nido”.

Il primo Natale in quattro per la famiglia Giordano-Lazzarini [Doc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora