MISSIONE

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ISABEL sussultò improvvisamente.

Il suo corpo reagii istintivamente mentre i fianchi si abbassarono ulteriormente e i suoi occhi si strinsero, proprio mentre le sue mani avvolsero in una presa salda le lenzuola sotto di lei. La sensazione che attraversava il suo corpo era intensa, travolgente, e non poteva fare a meno di gemere in risposta.

"Ti senti bene, vero?" Borbottò Liam, mentre si immerse dentro di lei senza pietà.

Isabel e Liam non erano una coppia, ma semplici amici con benefici.

Il ragazzo sussurrò il nome di Isabel mentre baciava il suo collo, il profumo del suo corpo riempì le sue narici come se fosse vitale per la sua stessa esistenza. Era ossessionato da lei, desiderava ardentemente ogni centimetro del suo essere, giorno e notte, istante dopo istante, respiro dopo respiro.

Non poteva fare a meno di desiderarla.

Non amava veramente Isabel, amava l'idea di lei, l'amore, e tutte le piccole cose che i veri innamorati condividono.

Nonostante la natura del loro rapporto fosse basata principalmente sul piacere sessuale reciproco, entrambi erano soddisfatti di questa relazione non delineata da nessuna etichetta.

Le mani di Isabel affondarono nella schiena di Liam in modo rude e appassionato; lui prese il suo viso tra le mani e trascinò il pollice sul suo labbro inferiore.

"Sei così bisognosa, Isabel," sussurrò con un sorriso orgoglioso.

Liam stava sviluppando un'ossessione strana per la ragazza; credeva di essere l'unico in grado di farla sentire così, e questa idea lo eccitava ancora di più.

I rumori e il respiro affannato divennero presto gli unici suoni nell'aria mentre si completava il loro atto.

"Sto per venire, Liam..." sussurrò Isabel in modo sconnesso.

"Allora fallo, lasciati andare," rispose lui.

Lei fissò i loro corpi mentre i seni rimbalzavano con ogni movimento, e gemette nuovamente alle parole di Liam, troppo vicina all'orgasmo.

I suoi occhi si chiusero, la testa si inclinò all'indietro, e gridò il nome di Liam mentre il piacere la travolgeva.

Venne, tremando sotto di lui.

"Maledizione, Isabel," sospirò Liam mentre raggiungeva il suo orgasmo e la riempiva. I loro movimenti si placarono gradualmente.

"Se hai bisogno, sai dove trovarmi," disse lui, raccogliendo i suoi vestiti e infilandoseli in fretta.

"Sarai sempre tu a venire da me, siete uomini, voi tornate sempre." Rispose Isabel, sorridendo beffarda. Sapeva bene di avere un'enorme influenza su Liam.

Egli uscì dalla stanza senza nemmeno darle un ultimo sguardo. E non appena Liam si chiuse la porta alle spalle, Isabel si trovò da sola, immersa in una nebbia di pensieri. Qualcosa era cambiato in Liam di recente: veniva e se ne andava rapidamente.

Nei mesi precedenti, si prendeva cura di lei, dormiva con lei e la proteggeva da ogni male esterno, anche il minimo.

Isabel non cercava dei sentimenti da parte di Liam, solo del rispetto.

Si fece una doccia per togliersi il sudore, ma i suoi pensieri la travolsero inevitabilmente. Il profumo di miele la avvolse mentre si insaponava i capelli neri. Spense l'acqua e, mentre si asciugava, un forte bussare alla porta la fece sobbalzare. Quasi nessuno veniva a trovarla, poiché l'appartamento era spaventosamente grande e abbandonato all'esterno. Ma era l'unico posto che poteva permettersi, considerando la sua situazione economica.

E Liam non voleva che si allontanasse da lui.

Avevano discusso di questa questione più volte, poiché alcune vecchie conoscenze maschili cercavano di avvicinarsi a lei.

Il ragazzo non voleva condividere niente di ciò che gli appartenesse, e soprattutto non voleva condividere Isabel. Era ossessionato dall'idea che aveva di lei: fragile, indifesa e sola. Ma Isabel non era più così.

"A cosa devo questa visita, Fury?" chiese Isabel, lasciando entrare il suo superiore nell'appartamento.

"I Supremi hanno un nuovo caso per te, è più complicato degli altri." disse il suo capo con nonchalance. "Un assassino, mezzo Asgardiano e mezzo gigante di ghiaccio, arrogante, con la mentalità di un genio. È assetato di vendetta e vuole seminare il caos ovunque. Tony lo chiama il Diavolo, gli altri cittadini lo considerano un assassino senza pietà."

Le passò il fascicolo con i dati dell'individuo, che includevano una lista impressionante di poteri e abilità:

Super velocitàForza sovrumanaImmunità a tutte le malattie e infezioni terrestriProiezione di manipolazione dell'energiaCreazione di illusioniTeletrasporto tra le dimensioniManipolazione della materia e mentaleCapacità di diventare intangibile

"Questo non è solo un caso, è una fottuta missione suicida," annotò Isabel con un tono che oscillava tra il sarcasmo e la serietà. "Ma ci sto."

"Devi compiere un'ardua impresa: suo fratello ha affermato che all'interno di quest'uomo vi è ancora una fievole luce, ma affinché questa possa emergere, occorre l'intervento di quelle robe da psicologa che fai tu. È probabile che in futuro sia più sicuro rinchiuso nelle celle di Asgard, ma finora il suo percorso ha causato solo caos e distruzione tra di noi e nella sua casa. I Supremi hanno riposto fiducia in te."

Il suo sguardo si sollevò verso il superiore, per poi tornare ai documenti. Avrebbe negato con fermezza se qualcuno avesse chiesto se quelle parole di Nick l'avessero ferita. Dopo anni di studio e duro lavoro per acquisire competenze professionali, sentirsi riferire alla sua formazione come "quelle robe" le procurava un profondo disagio.

Nick aveva un approccio straordinario nel trattare con Isabel. Spesso, mostrava uno sguardo troppo penetrante o faceva complimenti e osservazioni eccessivamente personali, ma questo era il suo modo di interagire con tutte le sue colleghe.

Isabel si convinse che fosse semplicemente una persona estroversa.

"Ottimo, quando devo iniziare?"

𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora