ISABEL procedeva con falcate lente, scrutando attentamente l'ambiente a lei circostante: le pareti grigie le risultarono da sempre spaventosamente monotone. In lontananza, riusciva già a intravedere la cella di Loki e chiese subito alle guardie di poter rimanere da sola.
"Ma Fury ci ha detto che dobbiamo-"
"Fury dice sempre così tante cose," borbottò, facendo un gesto d'indifferenza con la mano. "Forza, andatevene, fatevi un caffè."
Le guardie si guardarono tra loro con un'espressione perplessa e alla fine ubbidirono, lasciando Isabel sola. Proseguì da sola e, quando arrivò di fronte alla cella, si trovò di fronte al Dio degli Inganni. La sua figura al centro della stanza emanava un'aura di astuzia e pianificazione, il costume, a differenza di quelli dei suoi compagni Asgardiani, non era adatto per il combattimento e mancava delle solite protezioni di Thor.
Loki non faceva uso di armi tradizionali, ma si affidava alla magia. Il suo costume, oscuro e dai toni verdi con fasce nere e oro alternate, era elegante, maestoso e affascinante, pur emanando un impatto di estrema crudeltà.
"Allora, sei tu il baby ghiacciolo blu che crea tanti scompigli?" chiese Isabel con un sorriso sarcastico, avanzando con calma verso il vetro che li divideva, già creando una tensione palpabile tra loro.
"Come prego?" rispose Loki, inclinando appena la testa.
"Perfetto, sei proprio tu," rispose da sola, posando gli occhi sul fascicolo.
"Nick Fury deve essere davvero disperato se ha chiamato una persona comune senza alcun potere, e poi, per giunta, una donna."
Loki borbottò tra sé e sé, ma Isabel sapeva bene che non era una persona comune, e lui lo sapeva altrettanto bene.
"Posso anche ucciderti in questo istante, e sappi che ci metterei solo un minuto, quindi ti consiglio di non farmi arrabbiare," minacciò Isabel.
Loki sospirò e lei si avventurò nella cella. Egli la guardò con confusione, incapace di comprendere le sue intenzioni.
Nessuno osava entrare nella sua cella da quando era stato rinchiuso come una minaccia per la società.
"Dovresti temermi, tu non sai cosa sono in grado di fare," continuò Loki, cercando di intimidirla con il suo solito tono di superiorità.
Isabel scoppiò in una risata nasale, cercando di nascondere il suo nervosismo. "Qui dentro, io comando," sussurrò, mostrando un piccolo telecomando che aveva estratto dalla tasca dei pantaloni. "Tu prova anche solo a toccarmi e..."
Isabel si voltò, mentre Loki la sovrastava, pronto a colpirla e a fuggire dalla cella.
Ma prima che potesse muovere un muscolo, Isabel premé il pulsante del dispositivo fornito dai Supremi per gestire i detenuti, facendo collassare Loki a terra.
Le vene del suo collo sembravano quasi diventare blu, e il suo corpo tremava sotto l'effetto della scossa elettrica.
"Tanto carino quanto irritante," commentò Isabel, accovacciandosi accanto a lui mentre il corpo di Loki continuava a tremare. Isabel decise che era ora di porre fine a questa tortura; era giunto il momento di iniziare a conversare e conoscersi meglio. Gli aveva chiesto di fidarsi di lei per uscire dalla cella, e ora aveva la sua completa attenzione. "Mi chiamo Isabel," si presentò, tendendo la mano, ma Loki le rispose solo con uno sguardo scettico.
"So già chi sei, la tua storia ti precede; sei abbastanza rinomata," dichiarò Loki con un tono di voce così basso che Isabel faticava a sentirlo.
"Voglio solo parlare, niente di più." Disse Isabel, sedendosi e preparandosi ad ascoltare e prendere appunti su tutto ciò che avrebbe detto.
"Quindi, fai parte degli Avengers." Mormorò Loki, guardandola dritto negli occhi.
"Errato," rispose Isabel, incrociando le gambe e posando il suo blocco note sulla coscia destra. "Devi fidarti di me se vuoi uscire da qui e non finire nei bassifondi di Asgard."
"Fiducia?" chiese Loki, con uno sguardo che oscillava tra il sarcasmo e l'incredulità. "Non ricordavo di essere un bambino o un cane. Posso fidarmi solo di una persona e..."
Stava per continuare con un tono provocatorio, ma Isabel non aveva alcuna intenzione di ascoltarlo.
"Un discorso ottimo, commovente, davvero," disse Isabel con disinvoltura. "Ma dobbiamo passare al sodo.
"Cosa vuoi da me?"
"Io?" rispose Isabel con un sorriso amaro. "Assolutamente niente. È un obbligo lavorativo. Mantenerti in vita è nella mia lista delle priorità economiche. Ti farò delle domande, tu risponderai onestamente, ti aiuterò a guarire e poi tornerai a casa."
Loki sospirò esausto. "Non ci sarà mai una vera fine," disse, con un sorriso amaro. "E anche se per caso dovesse essercene una, dubito che tu potresti comprenderla."
"Allora spiegamela, ti ascolterò." ribatté Isabel.
Egli iniziò un monologo sul fatto che nessuno potesse capire le sue intenzioni, in quanto essere superiore rispetto alla media e con un cervello fuori dal comune; alle sue parole la testa di Isabel iniziò a vagare su come curare veramente il suo caso.
Uscì dalla cella in fretta, iniziando a camminare velocemente verso l'ufficio di Stark e Banner, sistemando per quanto possibile le carte sul suo paziente.
"Signori, avrei bisogno del vostro aiuto" disse Isabel con il respiro leggermente affannato.
"Dipende per cosa," borbottò Bruce, togliendosi gli occhiali e avvicinandosi a lei.
"Mi serve qualcosa che riesca a impedire a Loki di uscire da casa mia, qualsiasi cosa: trappole, sensori o prototipi di Stark."
"Oh beh, con i miei prototipi lo vedresti morto, incenerito e stecchito in meno di un secondo," si vantò Stark. "Ma con degli incantesimi di livello intermedio, forse non subito."
Isabel guardò confusa e nel mentre Bruce cercò di spiegarle l'idea stravagante di Stark.
"Ma certo! La Maximoff," riprese Bruce, estendendo l'idea del collega e concordando con Tony.
"Wanda?" domandò Isabel, perplessa.
"A cosa ti serve?" chiesero entrambi, pronti a darle della pazza se ne avesse parlato, ma il caso era il suo, e spettava solo a lei decidere.
"Potrebbe esserci una remota possibilità che io voglia portare Loki via da qui," disse Isabel, pensando alle conseguenze delle sue parole.
"Non..." cercò di dire Bruce.
"Banner, quell'essere è particolarmente contento di essere qui, stiamo seguendo il suo piano passo dopo passo, non si aspetterebbe mai di essere portato via," spiegò lei.
"Sono stranamente d'accordo con lei," disse Tony, indicandola con una penna. Isabel nascose un sorriso.
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𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.
RomanceLeggere i TW prima di iniziare! In un mondo dilaniato dal caos e causato dal malvagio Loki, la trama si snoda tra due opposti destinati a intrecciare le loro vite in modo inaspettato. Nick Fury, al servizio dello SHIELD, abbraccia un rischioso proge...