FACILE

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ISABEL camminava rapidamente.

I suoi lunghi capelli neri ondeggianti con grazia lungo la schiena, il corpo abbastanza formoso e segnato da cicatrici che raccontavano storie di battaglie interiori e esteriori.

Ascoltava le parole di Loki in silenzio, mentre il Dio degli Inganni continuava a chiederle perché fosse così affrettata nel precipitarsi fuori dalla dimora.

"Esigo spiegazioni." disse Loki, cercando di penetrare il suo muro di riservatezza.

Isabel rispose con poche e vaghe indicazioni, sapendo che rivelare troppo avrebbe potuto metterla in pericolo. "C'è stato un piccolo inconveniente con Liam," borbottò rapidamente, ma Loki, fedele al suo solito modus operandi, cambiò argomento.

"So chi sei," ripeté la frase, richiamando alla mente il loro primo incontro. Loki desiderava scavare sempre più a fondo, far emergere quel qualcosa che era ormai sepolto in lei, sebbene non completamente nascosto.

"Tu?" Isabel aggrottò la fronte incredula, incerta su cosa intendesse.

"Non ti hanno mai detto quanto hai fatto per l'HYDRA, vero?" Domandò Loki, catturando sempre di più la sua attenzione. "Nick immagino abbia saltato quella parte, è la mia preferita, se devo dire la verità," aggiunse il Semi-Dio con fare provocatorio.

"Tu? Dire la verità?" disse Isabel con scetticismo, tirando fuori le chiavi dell'auto per poi aprirla. Loki vi salì a bordo, non senza qualche difficoltà, mentre Isabel iniziava a immaginare che quel viaggio avrebbe svelato segreti e verità sconcertanti, come un libro di Dostoevskij che si dispiegava pagina dopo pagina, rivelando una trama intricata e oscura.

"Iniziamo dal principio: eri una spietata assassina, i nazisti ti davano il comando di uccidere e tu eseguivi sempre con pura semplicità, misi anche al tappeto l'invincibile Capitan America. Tu e il Soldato d'Inverno eravate estremamente forti, sono quasi convinto che da qualche parte ci sia ancora quella parte violenta in te." Azzardò con l'ultima frase facendole venire dei brividi lungo tutta la spina dorsale. "Non ti si sei mai chiesta come hai incontrato Bucky? E perché ti ricordi di come nacque l'amicizia con i meravigliosi Avengers, che continuano a sottovalutarti e non volerti come con gli altri, ma non con James?"

Alle sue parole sentì tanti spari e grida, ma strizzò di colpo gli occhi e tutto tornò come prima.

"Continua."

Isabel lo incitò.

"Fury, immagino, non ti ha mai detto che ti sei scontrata con tutti loro qui a New York. Attaccasti persino la macchina di Nick, ma lui riuscì a liberarsi quasi immediatamente, recandosi a casa di Rogers. Il tuo adorato collega arrivò giusto in tempo per colpirlo. Non davate tregua a nessuno. Il Capitan America cercò di riportare il vero Bucky alla luce, mentre Tony si occupò di te," parlò incespicando nei dettagli mentre Isabel aumentava inconsapevolmente la velocità dell'auto. I pezzi mancanti del puzzle cominciarono a incastrarsi uno dopo l'altro. "Tony deve sempre far credere di essere l'eroe, solo perché non riesce a farlo completamente.

Ma non riuscì subito nella sua missione," disse con un tono polemico, drammatico e teatrale.

"L'agente Romanoff decise di unirsi a lui e aiutarlo sull'ultimo Helicarrier, riuscendo a sostituire due dei tre chip. Ma tu distruggeresti anche la Vedova Nera, e così finisti contro Stark. Lui riuscì a sostituire l'ultimo chip, consentendo allo SHIELD di prendere il controllo degli Helicarrier e di farli distruggere a vicenda. Ma quello tuo e di Iron-Man si schiantò in un fiume, fu lì che perdesti i sensi. Nessuno ti ha cancellato la memoria, quella è tutta una menzogna contorta inventata da Fury per insabbiare la storia di come iniziasti a vendere anima e corpo a chiunque capitasse sottomano, ma che fosse in grado di darti la giusta mancia per guadagnarti da vivere.

𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora