L'INTERA SQUADRA degli Avengers era al corrente che doveva aiutare Isabel, ma non ci provavano mai abbastanza.
Lei viveva con l'illusione che prima o poi, proprio come Natasha, avrebbe trovato una famiglia in loro.
Ma più ci provava, più capiva che erano egoisti, almeno per la maggior parte del tempo.
"Isabel," mormorò Steve con un tono comprensivo, anche se non poteva lontanamente immaginare cosa lei stesse provando in quel momento. Isabel cercò disperatamente una via d'uscita, una fuga da quel labirinto che sembrava un oscuro inferno. Liam era la personificazione di quell'inferno.
"Non funziona con lei, Steve. Ha bisogno di spazio e silenzio," spiegò Bucky. Lui sapeva tutto di lei, e la cosa era reciproca. I suoi ricordi erano sfocati ma pian piano stavano diventando più chiari, e tutte le immagini del passato stavano diventando sempre più visibili.
"Posso usare il bagno?" domandò, tormentandosi le dita. Era una richiesta strana per gli altri, la cui risposta sembrava scontata. Non capirono il senso di fare quella domanda.
Non appena Isabel chiuse la porta alle spalle, sentì finalmente quella pace e quella tranquillità che desiderava ardentemente. Erano difficili da trovare, ma non impossibili.
Aveva aspettato tutto il giorno quel momento, e non vedeva l'ora di lasciarsi andare nella cocaina.
Isabel si sentì come un pesce fuor d'acqua in quel momento, circondata da eroi, ognuno con i propri poteri e responsabilità. Lei, al contrario, si considerava uno squalo, una creatura che viveva per quella goccia di sangue, per il suo vizio.
Nessuno dei presenti aveva mai perdonato Isabel per il suo oscuro passato, ma lei si chiedeva perché nessuno menzionasse mai la distruzione che gli Avengers avevano causato nelle città durante le loro vittorie apparentemente gloriose.
La sua mente era focalizzata solo su una piccola via d'uscita da quel tunnel oscuro: un po' di cocaina.
Con gesti rapidi, estrasse il pacchetto trasparente che conteneva la sua dose. I suoi occhi bramosi consumarono l'interno del pacchetto, desiderandolo sempre di più. Si inumidì il labbro inferiore, aprendo il sigillo con determinazione. Il suo cuore batté più velocemente a causa dell'adrenalina mentre distribuiva la dose sul lavandino.
Imprecò quando alcune gocce d'acqua si mischiarono al composto, ma con abilità tracciò una linea perfetta con la sua carta di credito. Riuscì già a percepire il piacere che avrebbe sperimentato ancor prima di inalare la dose.
"Io penso che voi umani siate stupidi," mormorò una voce ferma e severa alle sue spalle. "Sembri non capire il danno che ti stai facendo. Stai cercando di ucciderti?"
Isabel chiuse gli occhi, sussurrando qualche maledizione contro sé stessa e contro il Semi-Dio che si trovava dietro di lei. La sua dipendenza era come una catena che la tratteneva in un ciclo autodistruttivo, e ora Loki l'aveva scoperta in uno dei suoi momenti più vulnerabili.
Girò lentamente la testa verso la voce roca e profonda di Loki, uno sguardo indecifrabile era dipinto sul volto del Dio degli Inganni. Forse era dovuto alla moltitudine di sensazioni che emanava: stupore, incredulità e compassione.
"Lo so perfettamente," lo corresse con sicurezza.
Era consapevole dei danni causati dalle droghe, ma la dipendenza era più forte di lei.
Il figlio di Laufey allargò gli occhi per un istante, come se non trovasse le parole per rispondere alla situazione.
"Rilassati, baby ghiacciolo blu," disse lei, fissandosi allo specchio mentre preparava la polvere bianca. "La droga non mi porterà alla morte."
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𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.
RomanceLeggere i TW prima di iniziare! In un mondo dilaniato dal caos e causato dal malvagio Loki, la trama si snoda tra due opposti destinati a intrecciare le loro vite in modo inaspettato. Nick Fury, al servizio dello SHIELD, abbraccia un rischioso proge...