TESSERACT

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LE PERSONE hanno un'anima, che di solito si fonde con quella di un'altra persona, creando così una coppia perfetta. Ma Isabel non aveva mai trovato nulla del genere. Era convinta di aver perso la sua anima anni fa, probabilmente rubata dall'HYDRA. L'unica cosa che le faceva capire di essere ancora viva era il passaggio dal sole alla luna e dal caldo al freddo. Non aveva una metà, aveva degli amici, certo, ma niente di così forte da colorare le sue giornate. Nulla riusciva a farle percepire intensamente l'odore del caffè o della pioggia. Trovare l'anima gemella sembrava improbabile, se non impossibile.

"Stai bene?" gracidò Loki con voce bassa.

"Sì, chiaramente, tu?" rispose Isabel.

"Sì."

Una risposta secca, senza alcun segno di incertezza. Isabel soffriva particolarmente quando falliva, in ogni ambito, e lo mostrava chiaramente. Aveva gli occhi quasi chiusi, tormentava continuamente le mani e sembrava sull'orlo del crollo. Il viaggio in macchina fu silenzioso, tanto che si poteva sentire il rumore di una mosca volare. Un silenzio che faceva ronzare le orecchie.

Isabel guidò come se fosse la sua ultima corsa, il cuore le batteva forte in gola per la velocità. Non le importava se stava superando i limiti di velocità. Loki sembrava impassibile a tutto, ma dentro di sé, si chiedeva perché, nonostante cercasse di aiutare le persone a evitare le spine, esse continuavano comunque ad avvicinarsi e a sanguinare a causa sua.

Nonostante il poco tempo trascorso in questo clima soffocante, Loki sentiva la mancanza della ragazza innocua che cercava di avvicinarsi al grande, grosso e minaccioso lupo.

La sua voce sottile lo distolse dai suoi pensieri, ma percepite un tono di amarezza che lo colpì dritto al cuore.

"Scendi, siamo arrivati."

Loki annuì in silenzio, seguendola. Era ancora assorto nei suoi pensieri mentre rileggeva le innumerevoli carte tra le sue mani. Questa volta, però, notò qualcosa di diverso: sotto il suo nome c'era una scritta - "caso sospeso". Non sapeva cosa volesse dire esattamente, ma prima che potesse aprire bocca, lei lo anticipò.

"Se vuoi restare fuori, fallo. Altrimenti, vieni dentro, dove ci sono tutti."

"Non credo sia una buona idea..."

"Per te, non è mai una buona idea interagire con qualcuno."

Gli Avengers avevano iniziato il loro rapporto con Loki in modo negativo, ma Isabel desiderava cambiarlo. Voleva renderlo più coinvolto e non vederlo più come il cattivo. Lui non era un antagonista agli occhi di lei.

Isabel aveva qualcosa da dire alla squadra, eppure non sembrava felice della notizia. C'era qualcosa di strano nell'aria, e lei lo percepiva. Clint si alzò dalla poltrona.

"Isabel!"

Tutti si girarono per accoglierla a braccia aperte. Era evidente che qualcosa di straordinario fosse successo. Tony, di solito poco incline agli abbracci, l'abbracciò. Anche Natasha sorrideva, una cosa rara.

"Ragazzi, state bene?"

Chiese Isabel, guardando i sorrisi sui loro volti. Non capiva cosa avesse portato tanta gioia nei loro cuori.

"Isabel, il tuo amico ci ha mostrato il vero potere. Ci ha aperto gli occhi. Il Tesseract... è tutto merito suo."

"Loki..."

Mormorò la ragazza facendo passi indietro alla ricerca del DIo degli Inganni, questo perché lei lesse quanto la sua ossessione verso il cubo luminoso fosse alta e quindi cercò di aggrapparsi alle sue conoscenze, afferrandogli un avambraccio e stabilendo un contatto con lui.

"Il Tesseract?" Domandò il Dio degli Inganni con una certa curiosità, mentre gli venne in mente il suo stesso piano quando fu sotto il controllo di Thanos.

"Esatto!" Esclamarono felici tutti quanti. Ma Isabel non lasciò che il team spiegasse altro. Si diresse immediatamente verso la stanza dove doveva essere rinchiuso Liam. Ed eccolo: seduto al centro delle quattro grigie mura, un sorriso malefico gli circondava il viso.

"Rosso," annotò lui con una mezza risata finale. "La mia bambolina ha paura di sporcarsi le mani di nuovo di sangue?"

"Non sono un'assassina, e neanche la tua bambolina," si difese lei, inclinando leggermente la testa a sinistra. Non aveva mai visto questo lato di Liam, forse non aveva mai visto nulla di veritiero in lui. Forse lui portava semplici maschere, e una di esse era dedicata solo a lei. "Cosa gli hai fatto?"

Liam gettò la testa indietro e iniziò a ridere. "Ho cercato di avvisarti, Isabel, ma tu non mi hai mai ascoltato." Più parlava, più Isabel era confusa. "Loki ha avuto un'idea geniale, ma ha fallito. Sto facendo lo stesso lavoro, ma in modo migliore..."

"Tu sei un pazzo."

"La pazzia è un aggettivo che si addice solo a esseri come Loki. Sono esseri che non provano rimorso, insensibili alla vita e che amano causare morte."

Lei alzò la testa, sentendo un tuono, poi un secondo, un terzo, e infine... un tonfo troppo forte per passare inosservato. Nonostante la stanza fosse lontana, riuscì a capire di chi fosse la nuova voce arrivata al quartiere degli Avengers. Una chioma bionda si presentò in lontananza insieme a un mantello rosso lucido.

"Anche questo è opera tua!?"

Chiese con forza e rabbia il Dio del Tuono, afferrando con violenza le vesti di Loki e scaraventandolo contro il muro, facendolo poi scivolare al suolo.

"È sempre bello rivederti, Thor," disse Loki sarcastico, rialzandosi e emettendo un gemito di dolore.

"Ogni giorno che passa sembri dimenticare il nostro passato da fratelli, chi eravamo e chi saremo."

"L'unica cosa che ricordo è il tuo successo e il mio insuccesso," ammise con un tono fragile. "Ricordo le urla di gioia di tuo padre nel vederti e il verso di disprezzo di tutti nei miei confronti. Ricordo la tua incoronazione, quando entrambi sappiamo che io avrei dovuto essere Re," protestò Loki.

"E ti sembra plausibile usare queste affermazioni per prendere e distruggere ciò che amo? Ti sbagli di grosso, Loki," rispose Thor. Il ragazzo rise di gusto a queste parole.

"Guarda come tutti i tuoi amati amici si sono lasciati andare al vero potere."

"Loki non ha fatto niente," intervenne Isabel, posizionandosi alle spalle di Thor e prendendo le difese del Semi-DIo.

𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora