GEMME

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Giorno dell'aggressione a Isabel.

| LIAM POV

MI RITROVAI circondato da uomini, legato e completamente immobilizzato.

Era ormai diventato un sogno ricorrente, ma questa volta qualcosa era diverso. Sentii un fruscio d'aria fredda autunnale, il che mi fece capire che non stavo solo immaginando tutto.

Improvvisamente, un dolore lancinante mi trafisse la spalla destra, così intenso da renderla insensibile e completamente immobile.

Alzai lo sguardo e vidi un individuo davanti a me, ma era molto diverso dagli uomini che mi circondavano.

Era uno straniero, o forse no, forse era un alieno.

Stentai a focalizzare i dettagli, ma notai subito che aveva le mani giunte e mi guardava con un'espressione estremamente curiosa.

I suoi occhi erano scuri, così neri e lucenti che sembravano privi di anima.

La mia paura crebbe quando mi resi conto che non era l'unico di questa strana razza.

Istintivamente, cercai di avvicinare la mano alla pistola che portavo nella tasca posteriore dei pantaloni, ma le "guardie", se così potevano essere chiamate, scoppiarono a ridere di me.

"Calmati, Liam," disse l'essere irriconoscibile, impedendomi di prendere l'arma.

Come diavolo poteva conoscere il mio nome?

"La sofferenza non finisce per quelli come me," risposi, mantenendo il contatto visivo.

"Vedi, giovane ragazzo," mi apostrofò, "hai riposto tutta la tua fiducia in una donna, ma questa ti ha voltato le spalle. Ora stai attraversando la fase peggiore: la patologia del cuore spezzato." Le sue parole suonarono stranamente vicine alla mia esperienza. "Questa notte scoprirai come potrai ritrovare la felicità, come liberarti da queste catene."

Sobbalzai quando dei passi pesanti giunsero alle mie orecchie e un'ombra si stagliò davanti a me.

Era chiaro che anche lui non era umano.

La luna di Saturno era evidentemente casa sua, il suo regno.

Lui aveva il compito, assegnato personalmente da lui stesso, di rendere l'universo un posto migliore, un posto perfetto.

"Ho un compito per te, Liam," disse, mettendo fine al mio stato di confusione.

Vidi un corpo viola, alto, decisamente troppo alto per essere umano. Il suo viso era corrugato, ma quella non era l'unica caratteristica che catturò la mia attenzione.

La cosa più sorprendente fu un guanto d'oro che indossava...

Sul dorso del guanto, tra le nocche, erano incastonate delle pietre colorate. Cos'erano?

"Su questo pianeta si trova una Gemma dell'Infinito," disse Thanos, indicando il Tesseract. "Tu mi darai il Tesseract, e io ti darò questo." Mi presentò uno scettro, lo stesso scettro che il misero Semi-Dio aveva sottratto a Isabel. "Ti prometto che avrai il potere assoluto. Non sarai più solo un vigliacco topo di fogna che si rifugia nell'alcol. Avrai la libertà."

La libertà.

Sembrava un concetto così distante, ma non appena lo scettro fu nelle mie mani, provai un senso di piacere al solo pensiero di essere al comando, di non dover più dipendere da nessuno.

"Non ti deluderò, Thanos," sussurrai.

Dentro di me, sentivo qualcosa di diverso...

"Preparate la mia nave ammiraglia. Ben presto accadrà ciò che deve accadere."

𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora