SE C'ERA UNA COSA che Isabel amava fare - oltre a concedersi qualche sballo - era rimanere in silenzio. I due si trovavano ancora sulla soglia della porta, e Isabel aveva le mani appoggiate sulle robuste spalle di Loki, ma esitava. Temeva che lui potesse respingerla di nuovo. Ancora una volta.
"Hai delle belle mani, l'ho sempre pensato," mormorò lui nel pieno del suo crollo emotivo. Isabel alzò le sopracciglia, sorpresa da quel complimento.
"E tu avresti le mani perfette per essere un pianista," disse, notando le dita lunghe e agili di Loki, perfette per suonare un pianoforte. "Forse in un'altra vita lo sei stato."
L'anima rimasta di Isabel, per quanto tormentato e peccaminoso fosse stato il suo passato, era pura e innocente. Nel frattempo, le mani sporche di un nero seppia di Loki cominciarono a invadere quella purezza. Ma a lei non importava.
Cosa era la perfezione se non un'esasperazione della pace? Nulla.
Quando stavano in silenzio, non c'era bisogno di urlare per farsi spazio.
Riuscivano a incastrarsi come pezzi di un puzzle. Isabel era il fuoco e Loki la fiamma viva che lo teneva alto e pericoloso.
Loki desiderava ardentemente sentirsi buono per una volta, accettato, senza difetti. Con Isabel, sembrava finalmente possibile realizzare quel sogno.
Loki percepiva tutte le emozioni negative che Isabel tentava di nascondere: l'angoscia, la frustrazione, la rabbia.
Erano come pugnalate al cuore, ma questa volta decise di non sopportare di nuovo l'atrocità del dolore.
Sanguinò, ma questa volta macchiò anche lei. Loki era un mix di emozioni contrastanti, ma le dominanti erano il sangue e il dolore.
Isabel lo guardò negli occhi e vide la piccola ma luminosa stella che nessun altro aveva mai notato.
La vide e si chiese se fosse lei che stava diventando ossessivamente concentrata su Loki, o se fosse davvero lui a non notare mai quella luce.
Non scappare ancora, sembrò gridare il cuore di Isabel. Era così vicina, troppo vicina per Loki, e quasi non la sopportava. Si sentiva oppresso, affaticato da quella sensazione di contatto intimo.
Anche tu sei abbastanza, te lo prometto, continuò a trasmettergli lei, rimanendo in silenzio.
"Credo sia il momento di entrare," sussurrò Loki, staccandosi dal petto di Isabel.
"Sì, sono d'accordo," rispose lei, mantenendo il suo sguardo su quegli occhi verdi acqua, freddi ma allo stesso tempo caldi. Isabel percepiva tutte le emozioni che avevano tormentato Loki, ma ora sentiva anche una sensazione di calore impagabile. Sembrava che Isabel fosse tutto ciò di cui aveva bisogno per riempire il vuoto costante dentro di lui, senza bisogno di troppe parole. Eppure lui la respingeva, una volta dopo l'altra.
"Non volevo renderti un caso sospeso," ammise Isabel, prendendo un pacchetto di Winston Blue dal comodino. Ma Loki notò anche le altre buste di plastica nascoste.
"Ma ho capito che avevamo bisogno di più tempo, tu per fidarti e io per capirti," continuò Isabel. Loki annuì, sempre in silenzio, ma dentro di sé desiderava urlare. Voleva liberarsi di quel peso e iniziare il lungo cammino verso la guarigione. Ma perché doveva essere così complicato?
"Dovremmo andare a fare una passeggiata, credo che ci farebbe bene," sibilò Loki, quasi come se si vergognasse.
"Assolutamente," rispose Isabel. Era eccitata all'idea che Loki avesse proposto un'attività di sua spontanea volontà. Poteva sembrare strano sentire quelle parole dalla sua bocca, ma Isabel era troppo emozionata per prestare molta attenzione a questo piccolo ma significativo passo.
Il momento di uscire era arrivato. Isabel indossò un maglione con il collo alto e dei jeans, un abbigliamento semplice e poco vistoso. Quando fu pronta, rivolse lo sguardo a Loki e rimase sorpresa nel vederlo vestito come un perfetto uomo d'affari. Indossava una giacca e una cravatta nascoste sotto un cappotto nero, abbinato a pantaloni dello stesso colore. Per completare il suo outfit, aveva una sciarpa verde.
"Ci tieni così tanto al tuo outfit, vero?" chiese Isabel.
"Oh, bambola," rispose Loki con un tono leggero e un sospiro. "Ci sono tante cose che non vanno in me, ma il mio modo di vestire è l'unica cosa giusta."
Isabel lo osservò in silenzio, notando la sua espressione rilassata. Era sorprendentemente diverso da come lo aveva visto in passato.
Non c'era un sorriso malizioso sul suo volto, né uno sguardo minaccioso. Era una nuova sfaccettatura di Loki, e Isabel si sentì in pace in sua presenza.
Forse, con un po' di buona volontà, gli altri avrebbero iniziato a vedere Loki sotto una luce diversa. Non era il cattivo di questa storia, non più.
Tutti i suoi comportamenti cinici erano il risultato dei traumi infantili che aveva subito, il che lo rendeva ancora più tragico.
Ma Loki stava cercando di cambiare.
Lui vedeva solo una cosa: Isabel.
Il suo corpo, la sua mente.
Era una gabbia quella ragazza, e Loki ne era prigioniero.
Ma ormai non provava più odio nei suoi confronti.
Perdonami, Isabel, perdonami, sussurrò il suo cuore mentre si avvicinava a lei.
"Dovresti sistemarti questa, posso?" disse Isabel, interrompendo i suoi pensieri. Si riferiva alla cravatta di Loki, che era leggermente storta.
Loki si fermò e la vide avvicinarsi lentamente. Isabel afferrò delicatamente la cravatta e iniziò a sistemarla. Gli occhi di Loki la fissavano intensamente, scrutando l'anima di lei. Isabel respirava a malapena mentre lavorava sulla cravatta. Quando ebbe finito, rimase lì, immobile. Sembrarono passare due lunghi secondi, ma il tempo sembrava dilatarsi quando erano così vicini.
Di nuovo, Loki si incastrò in lei. Isabel non sapeva cosa stesse accadendo nella mente di Loki, perché nessuno riusciva a decifrare i suoi pensieri. In quel momento, Isabel non sembrava più la ragazza forte e determinata che tutti conoscevano. Sembrava incredibilmente fragile, come un pezzo di vetro, pronta a frantumarsi in mille pezzi se cadeva, e allo stesso tempo in grado di ferire come una scheggia.
Perdonami, Isabel, perdonami, sussurrò di nuovo il cuore di Loki.
"E tu credi in un lieto fine per tutti?" chiese Isabel, rompendo il silenzio carico di tensione tra di loro.
Richiese Loki senza rompere il contatto visivo.
"I lieti fini esistono, siamo noi che dobbiamo trovare la storia giusta e il nostro insieme." Rispose sottovoce. "Ecco cosa si sono sempre dimenticati di mettere nelle favole: il restare insieme anche dopo."
Esclamò. Voleva aggiungere che le favole si fermavano sempre sul più bello con una promessa inutile, a parer suo. Ma non lo disse, si tenne quel pensiero nel cuore e lasciò che potesse rimanere lì, custodito tra lei e lei.
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𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.
RomanceLeggere i TW prima di iniziare! In un mondo dilaniato dal caos e causato dal malvagio Loki, la trama si snoda tra due opposti destinati a intrecciare le loro vite in modo inaspettato. Nick Fury, al servizio dello SHIELD, abbraccia un rischioso proge...