BACIO

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IL MESE di dicembre, a detta di Isabel, era sempre il più critico.

Il Natale, le feste, gli auguri finti: finiva una storia e ne iniziava una nuova. Come sempre.

Nonostante trovasse incantevole l'aria natalizia che si vedeva fuori, la falsità che si viveva in quei giorni era atroce. Ogni anno, il venticinque dicembre, riceveva auguri da persone che non conosceva nemmeno per strada.

Non si scambiavano saluti, eppure inviare quel messaggio con gli auguri risultava di vitale importanza.

Ma per fortuna, almeno per il momento, non era ancora arrivato quel momento del mese. Mancava poco.

"Ti ha baciato?" Domandò Thor con tono stridulo. Isabel si portò una mano sulla fronte mentre il Dio del Tuono le rifilava domande a raffica: "Eri consenziente? Come stai? Ti ha trattato bene? Ti ha rispettato?"

Certo che lo voleva, ma era un concetto antitetico. "Sì, certo," rispose Isabel, cercando di trovare le parole giuste. "È stato semplicemente fantastico... ma ancora non sono in grado di realizzarlo. Insomma, mi sembra sia successo tutto troppo velocemente."

"Ti sta cambiando," sussurrò Thor. A queste parole, lei gli rivolse uno sguardo preoccupato. "In meglio, solo in meglio."

Il cuore di Isabel viveva secondo dopo secondo, pregava di uscire dal petto e si stringeva quando ripensava a quel momento. A stare vicino al fuoco, si corre il rischio di bruciarsi, e Isabel era ad un centimetro dalla fiamma. L'amore era solo l'insieme di tutti i sentimenti: quelli negativi e positivi. Provarli tutti insieme di colpo era travolgente.

"Come ti sei sentita?" chiese Thor.

La miglior sensazione che potesse provare, il desiderio si era trasformato in realtà. Il bacio di Loki non aveva toccato solo le sue labbra; aveva trovato il modo di accarezzarle l'anima, stringendo l'organo vitale e possedendolo. Loki aveva scritto sulla pelle di Isabel che il loro incontro era destino, non un semplice caso. Aveva risposto a tutte le innumerevoli domande di lei, creandone però altre.

Come si può descrivere con una parola?

"In Paradiso, Thor, ma a un passo dall'Inferno."

Disse con un sorriso prendendo la carne. Non cambierebbe niente del suo percorso, neanche le cose più brutte, esse erano quelle che la aiutarono a renderla una Donna con la D maiuscola.

"Io sono felice Isabel, davvero."

Ribatté dandole una pacca amichevole sulla spalla. Se non avesse avuto il siero nelle vene ora si lamenterebbe dal dolore.

"Ho quasi finito."

Isabel proferì le sue parole con un tono alto, desiderando che tutti gli Avengers nell'altra stanza potessero sentirla. Dalla sala principale giunse un urlo di gioia, mentre Thor si unì al coro festoso, lasciando Isabel da sola nelle ultime preparazioni.

Gli hamburger erano pronti, doveva solo portarli nell'altra stanza. Estrasse il suo telefono e lo usò come specchio per assicurarsi che il suo aspetto fosse impeccabile. Nel riflesso, intravide una figura alta e mascolina, i riccioli neri luccicavano e un sorriso seducente adornava il volto di Loki.

"So che mi trovi affascinante," mormorò Loki con un tono sicuro di sé.

"Sei un grandissimo arrogante," ribatté Isabel, emettendo un sospiro fastidioso e arrotolando gli occhi. Tuttavia, non appena si voltò completamente, si ritrovò con la figura del Semi-Dio già a pochi passi da lei.

Loki le prese i fianchi con forza e la sollevò con grazia, posandola delicatamente sul tavolo della cucina. I loro volti si trovarono nuovamente allineati, e un sorriso seducente si dipinse sulle labbra di Isabel.

Si avvicinò lentamente a Loki, le mani di lui si aggrapparono al ripiano, inclinò la testa verso sinistra e cancellò l'ultima distanza tra loro.

"Dovremmo andare di là," sussurrò lei quasi soffocando dalla passione.

"Andare?" Loki posò la sua bocca sulla gola di Isabel, sfiorandola delicatamente con le labbra. "Dove vuoi che vada? Qui?" Sussurrò contro la sua pelle, succhiando dolcemente la sua carne candida.

"Loki..." Un formicolio percorse l'intero corpo di Isabel, il tempo sembrò fermarsi quando le mani di Loki le strinsero i fianchi. Poi, all'improvviso, si allontanò, lasciandole un segno rosso sulla pelle. Isabel poteva solo vedere il sorriso fiero che si dipinse sul suo viso scolpito. Quel viso che la lasciava sempre vulnerabile.

Isabel, ancora sotto l'influsso di quella passione travolgente, portò il vassoio con gli hamburger nella sala, cercando di nascondere l'emozione che le aveva appena scosso l'anima.

"E Pepper dov'è?" chiese una donna che lavorava per lo SHIELD, Maria Hill.

"Non c'è questa sera. Pepper si può definire una donna troppo impegnata per questo. È lei che porta avanti la società," Stark prolungò la sua risposta, e le sue labbra si allinearono in una sottile linea.

"E invece Jane?" chiese cambiando soggetto, riferendosi a Thor.

"Jane è l'astronoma più famosa del mondo, quindi deve spostarsi spesso e volentieri," rispose Thor con un gran sorriso. Loki scivolò sulla sedia al suo fianco e gli diede una pacca sulla spalla.

"Non preoccuparti, nessuno sa che vi siete lasciati." Tutti scoppiarono a ridere di questa inaspettata battuta, creando un allegro trambusto nella stanza.

Mentre tutti iniziarono a parlare di varie cose, Isabel sorseggiò il suo drink e prese un morso del suo panino. Tutto sembrava andare così bene, e il suo cuore si scaldò. Conosceva gli Avengers da molto tempo, ma non come conosceva Loki, nonostante il loro rapporto più intimo fosse iniziato solo recentemente.

Loki iniziò a parlare, finalmente aprì un po' il suo cuore al gruppo, faceva battute e scherzava, nonostante alcuni di loro nutrissero ancora astio nei suoi confronti.

"Com'è possibile che tu oggi sia spaventosamente simpatico? Qualcuno ha per caso stregato il cuore impossibile del Dio degli Inganni, cambiandolo?" chiese Stark. Loki emise una risatina nervosa.

"Non credo nella stregoneria," replicò semplicemente, guardando Isabel per un attimo. Nessuno l'aveva mai guardata così, con purezza, verità e sicurezza.

Isabel avrebbe aiutato Loki ad amare, lo avrebbe curato con tutto l'amore che meritava. Nella sua storia, anche i lupi potevano amare, e lei gli avrebbe insegnato ogni piccolo passo per farlo. Loki temeva il caos che l'amore poteva portare nei cuori più realisti e razionali, come un bambino aveva paura del buio.

𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora