ODIO

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ISABEL attraversava i viali di New York con determinazione, ogni passo evocando sguardi impregnati di odio e tristezza.

Era come se ogni suo movimento richiamasse il peso del passato, gli eredi di coloro che avevano lottato contro l'orrore nazista o erano caduti vittime di spietate violenze la osservavano con occhi carichi di rancore.

Finalmente giunse alla soglia di casa, e un urlo strozzato giunse alle sue orecchie.

In un anno, l'edificio era rimasto per lo più deserto, ad eccezione di lei e Liam.

Perché, si chiese, doveva essere proprio Liam a urlare? Senza esitazione, si arrampicò veloce per le scale, stringendosi con forza alla ringhiera, e notò la porta del proprio appartamento spalancata. Estrasse dal suo borsone il taeser e si avvicinò con passi furtivi e silenziosi.

Liam finalmente si liberò dalla stretta ferrea e feroce di Loki e si rialzò, pronunciando parole che rimasero impresse nella mente di Isabel: "Immagino che dovrò andare avanti."

Il giovane fissò il Dio dell'Inganno dritto negli occhi, sfidandolo apertamente, ignorando del tutto i potenziali rischi che questa audacia comportava.

"È una parassita, non una ragazza. Colpirà anche te prima o poi."

Le parole di Liam immobilizzarono Isabel.

Una gelida paura la travolse. Tuttavia, non appena si ritrovò alle spalle di Liam, una determinazione inaspettata si impossessò di lei.

Con un colpo fulmineo alla testa, lo fece crollare nuovamente al suolo. Isabel era incapace di comprendere da dove provenisse tutto questo odio che Liam sembrava riversare su di lei. Nell'iride dei suoi occhi, vide per la prima volta un debole bagliore di lucidità, una sorta di sfida alla stessa esistenza.

"Vuoi davvero uccidermi, Isabel?" chiese Liam, osservando il taeser puntato minacciosamente alla sua tempia.

Isabel serrò le labbra e deglutì con forza, sentendo il suo cuore battere in modo convulso.

Se ci fosse stato un modo, Loki avrebbe fatto lo stesso, perché Liam rappresentava un ostacolo significativo: la sua presenza impediva a Isabel di amare appieno, imprigionando il suo cuore.

"Isabel, posa l'arma," mormorò Loki con un tono sommesso. Isabel fissò il sorriso distorto di Liam e provò solo compassione nei suoi confronti.

"Hai ragione, sono io l'impostore," ammise Liam con voce ferma, un briciolo di sarcasmo nel tono. Poi si rialzò e spostò il taeser con l'indice e il medio, abbassando lo sguardo per sfuggire allo sguardo inquisitorio di Loki e a quello vendicativo di Isabel.

| LOKI POV

Vidi la tua rabbia nei confronti di Liam, e quella furia era un fiume in piena che potevo percepire sulla mia stessa pelle.

Ero presente, e sapevo che tu avevi assolutamente ragione.

In quel momento, ho davvero compreso cosa significa essere te, Isabel. Eravamo in un punto in cui l'odio ti aveva presa in una morsa inspiegabile.

Ogni volta che urlavi contro Liam, sembravi un vortice di rabbia, e il tuo grido era una dichiarazione di potere.

Volevo tanto aiutarti a superare questa situazione, ma comprendevo anche che finché non avresti scoperto da sola il motivo di tanto astio nei suoi confronti, non avresti accettato nessuno al tuo fianco. Neanche me.

Questo era un circolo vizioso che non mostrava alcun segno di cedimento.

Sembrava un loop infinito che ci avvolgeva, senza fine.

Era terribile, Isabel, e la cosa peggiore era che, mentre tu eri completamente assorbita nel riversare tutta la tua rabbia su di lui, sembravi non vedermi più. Eravamo distanti, e il tuo comportamento era brusco.

Liam doveva arrendersi in questa battaglia, e tu avevi il diritto di vincere, perché eri una donna, e ogni donna merita di trionfare. Sempre.

Ero lì per sostenerti in questa tua lotta, consapevole del tuo femminismo e dell'importanza di far valere il tuo diritto a essere rispettata e ascoltata.

Dal mio punto di vista, ho raccontato molte bugie.

Dall'alba al tramonto, le parole si spandevano nell'aria come foglie portate dal vento, eppure, tra tutte quelle menzogne, mi domandavo se in qualche angolo nascosto potesse celarsi una briciola di verità.

Forse, tra le mie parole vuote, avrei potuto trovare una verità nascosta che si nascondeva in me. Ma questa è una speranza vana, tanto per Liam quanto per me.

Forse Liam avrebbe potuto avere la fortuna di ricevere il dono della vita. Oppure sarei stato io il fortunato.

La verità è che Liam non era mai stato davvero sé stesso, e tu, Isabel, lo sapevi.

Hai sperimentato la sua trasformazione sulla tua pelle, ma non hai potuto accettare il cambiamento radicale che aveva subito. In fin dei conti, lui aveva solo tolto la sua maschera, mostrando il suo vero io.

Sì, Isabel, ho visto come ti desiderava ancora, ho percepito il desiderio nei suoi occhi. Volevo picchiarlo nel momento in cui ha abbassato lo sguardo sul tuo petto, ma mi sono trattenuto.

La questione era tra voi due, io ero solo uno spettatore in più.

Liam ha cercato di gettare accuse pesanti su di te, cercando di colpevolizzarti. "Sei solo un'assassina," ha detto, "hai ucciso persone innocenti, e non hai nemmeno chiesto scusa." Ma eri in uno stato di incoscienza, amore mio, non eri tu a desiderare quelle azioni.

Questo era ciò che voleva dirlo, ma sapevo che, se avessi concesso voce ai miei pensieri, avrei strappato la sua bocca con le mie mani.

Liam era assetato di vendetta, e lo capivo.

Conoscevo bene quell'istinto, ma non poteva giustificare gli abusi che aveva inflitto a una donna. Non esisteva un modo per trasformare uno stupro in qualcosa di giusto.

Io volevo solo eliminare tutto il dolore dalla tua vita, Isabel, proprio come hai fatto tu con me.

Liam rappresentava una spina nel tuo fianco che ti faceva sanguinare troppo.

"Meriti una morte dolorosa, Liam," hai mormorato con un sorriso distorto.

Ti ho visto, arrabbiata eppure incredibilmente forte. Le tue mani, normalmente così gentili, lo hanno afferrato per la maglia e lo hanno gettato via quanto più lontano possibile. Questa forza era data dal siero che scorreva nelle tue vene, rendendoti eccezionalmente potente.

"Adoro quando sorridi," ho sussurrato, avvicinandomi a te. Con due dita ho sfiorato la tua schiena, sentendo la tua pelle reagire al mio tocco. "In realtà, mi eccita tanto quanto, ma non è proprio questo il punto."

𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora