| NARRATORE ESTERNO
LOKI era circondato da un profondo senso di dispiacere, ma non era diretto a se stesso.
Era rivolto a Isabel, l'unica persona che aveva osato entrare così profondamente nella sua vita, il cui dolore ora lo faceva sentire impotente.
Pronunciò quelle scuse in un sussurro, ripetendole come un mantra, un'invocazione disperata. "Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace tanto."
Isabel giaceva tra le sue braccia, e Loki cercava di cullarla, come se potesse proteggerla da un mondo che sembrava volerla annientare. Sentiva i suoi singhiozzi leggeri, e odiava quel suono, ma allo stesso tempo, amava Isabel con una passione inestimabile. I suoi occhi erano colmi di lacrime, e l'osservava come se fosse l'ultima speranza rimasta, anche se odiava anche quell'atteggiamento di debolezza, o forse lo amava ancora di più.
Una mano di Loki si diresse lungo la schiena di Isabel, carezzandola lentamente, cercando di lenire la sua sofferenza.
Le lacrime di Isabel bagnarono la sua maglia, ma non gli importava; avrebbe fatto qualsiasi cosa per alleviare il suo dolore, anche bere le sue lacrime se avesse aiutato.
Isabel si morse il labbro, fissandolo con occhi pieni di lotta, cercando di respirare regolarmente.
I suoi polmoni sembravano muoversi autonomamente, ma Loki sapeva che il suo corpo era sottoposto a un'agonia silenziosa. "Devi respirare lentamente, Isabel," le sussurrò, "o finirai per andare in iper ventilazione."
"Sto bene, sto bene," rispose Isabel, cercando di convincersi, ma Loki sapeva che non era vero.
Non stava davvero bene, e lo sapevano entrambi. Poteva piangere sulle spalle di chiunque, eppure aveva scelto di farlo sulle sue.
Non era cattiva, era solo destinata a pochi. E Loki rientrava fra loro.
Isabel si alzò, scusandosi appena, e versò un bicchiere di vodka. Iniziò a parlare del desiderio di avere uno psicologo, e poi si ricordò della paura che la gente aveva di lei.
Loki non aveva paura di lei, e lo sapeva. Non poteva temere una farfalla.
Loro erano l'amore, un amore che faceva rumore mentre il mondo dormiva. Un amore folle, cieco. Isabel gli aveva insegnato ad amare, e Loki l'aveva insegnata ad amare se stessa. Portava con sé i suoi peccati e le sue ferite, ma Isabel era riuscita a trasformarli in qualcosa di diverso, in qualcosa di prezioso.
Doveva tenerla al sicuro, doveva proteggerla, perché loro erano l'amore, e l'amore era tutto ciò che contava.
Quando si è avvolti nell'inarrestabile vortice dell'amore, il mondo assume una dimensione completamente nuova, dove ogni dettaglio sembra amplificato: l'odore del caffè invade le narici con una fragranza avvolgente, il suono della pioggia diventa un rituale rilassante, e ogni cosa nel mondo sembra pulsare con una vitalità intensificata.
Isabel aveva compreso chiaramente che fare i conti con il suo passato era una necessità imprescindibile per dare forma e ordine al suo presente. Era conscia che questa impresa non sarebbe stata priva di sfide, specialmente considerando che Liam aveva una conoscenza approfondita dei suoi punti deboli e poteva sfruttarli astutamente per minarne la stabilità.
"È tardi, dovremmo riposare," disse Isabel mentre si distendeva sul letto, con Loki già presente accanto a lei.
Si accoccolò sul suo petto, trovando un senso di pace e ristoro tra quelle braccia poderose, che avrebbero affrontato qualsiasi pericolo pur di garantirle la felicità.
Eppure, Loki si sentiva intrinsecamente pericoloso.
Poteva percepire il richiamo della morte aleggiare su di sé come una maledizione persistente.
STAI LEGGENDO
𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.
RomanceLeggere i TW prima di iniziare! In un mondo dilaniato dal caos e causato dal malvagio Loki, la trama si snoda tra due opposti destinati a intrecciare le loro vite in modo inaspettato. Nick Fury, al servizio dello SHIELD, abbraccia un rischioso proge...