GIOCO

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| ISABEL POV

AMARE fino all'ultimo pennello di colore. Avevo giurato a me stessa di non concedere più il mio cuore, ma poi ho infranto quella promessa. Mi sono gettata nell'abisso oscuro e insaziabile che era Loki, convinta che ne sarei uscita sfregiata e macchiata.

Quando qualcuno mi chiedeva: "Perché proprio lui, tra tutti?", avrei voluto rispondere elencando ogni dettaglio che trovavo in Loki: i suoi occhi, come diamanti puri e luminosi, capaci di catturare l'anima e strapparla via, con un tocco di dolcezza riservato a pochi; la sua pelle pallida e fredda come il ghiaccio; e il modo in cui riusciva a trascinarmi in ogni sua follia. L'ho attratto a me, iniziando a muovermi lentamente avanti e indietro con lui, con una danza che sembrava una tela vivente dipinta con pennellate lente e appassionate.

Sentii la sua testa appoggiata tra l'incavo del mio collo e la mia spalla mentre ballavamo fino a far diventare i nostri piedi dolenti.

Volevo ubriacarmi di quella danza, non avrei mai avuto abbastanza. Continuammo a muoverci seguendo il ritmo della musica, sussurrando le parole delle canzoni che passavano per la radio e che conoscevamo a memoria.

Tutto intorno a noi scomparve, cancellato da un silenzio avvolgente.

Non sentivamo più nessun giudizio negativo, sembrava di vivere in un sogno, e quel momento era la prova tangibile che nessuno di noi era fatto di ghiaccio, nemmeno Loki, il figlio di Laufey.

"Ti piace ballare?" gli chiesi, mentre continuavamo a muoverci in perfetta armonia.

"Sì," rispose sussurrando, il suo tono quasi simile a un ronzio. "Se lo faccio con te, potrebbe diventare una delle mie cose preferite."

| NARRATORE ESTERNO

Nessuna parola fu scambiata durante il ritorno, poiché i loro sguardi esprimevano tutto ciò di cui avevano bisogno.

Solo quando Isabel aprì la porta, Loki decise di rompere il silenzio.

"Posso sentire la tua ansia da qui. Che cosa succede?" chiese con la sensibilità di un artista che coglie la tensione nell'aria prima che ogni pennellata tocchi la tela.

Isabel sospirò e si abbandonò al letto, nascondendo il turbamento dietro un'apparente calma, come un attore che interpreta una parte.

"Per quanto ami l'inverno, odio i suoi colpi di freddo," disse, usando una metafora per descrivere la crescente preoccupazione.

Loki emise un piccolo sussulto e si unì a lei sul letto dopo essersi cambiato, avvicinandosi come un complice nell'arte dell'inganno. Isabel posò la testa sul suo petto, come chi si abbandona alla bellezza di una scultura in marmo.

"Non ho ancora mandato il rapporto," ammise con gli occhi chiusi, cercando rifugio nell'oscurità delle sue parole.

"Me lo farai mai leggere?" chiese Loki con una nota di speranza nella voce, come un collezionista appassionato desideroso di ammirare un'opera d'arte rara.

"No, non posso. Sai come funzionano le cose nella politica lavorativa, e poi il rapporto non è ancora completo," rispose Isabel con un sospiro, come un artista che si rende conto che il suo capolavoro non è ancora finito.

Isabel sapeva che non poteva menzionare apertamente il suo amore per Loki, non poteva dire che lui era tutto tranne che una minaccia, non poteva confessare di volerlo liberare. O almeno non poteva farlo in modo così diretto. Ma cercare di farlo era un primo passo.

"Cosa devi scrivere?" chiese Loki, passando le dita tra i capelli di Isabel, come un pittore che cerca di dare forma a un'opera d'arte complessa.

"Devo valutare il tuo progresso, esprimere la mia opinione su di te, descrivere come procede il tuo percorso di guarigione. Tutte cose estremamente noiose," rispose Isabel. Loki sapeva che non poteva rispondere a queste domande in modo semplice, poiché nella sua mente risuonavano voci che lo accusavano di essere un pluriomicida, un assassino plurale che aveva superato l'etichetta di assassino da secoli.

𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora