𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.

SANGUE

| LOKI POV

Chi mi etichettava come assassino, mi insultava.

Ero un genio omicida, che commetteva degli errori banali, ma rimanevo un gradino sopra a tutti.

Non mi preoccupavo di causare dolore o mutilare.

Uccidevo tutti, odiavo i prigionieri.

"Ho sbagliato."

"Non era questa la domanda, non girarci intorno, codardo."

Chiusi gli occhi e sospirai. Il tempo sembrò fermarsi, ma tu rimanesti dinanzi a me, immobile, senza paura.

"Sì, è stato soddisfacente," ammisi. Sbagliai, ma il mio principio giusto.

Con loro, uccisi anche una parte di me, una parte che sembrava arrugginita e nascosta da secoli.

Avrei fatto di tutto per te, Isabel, avrei cambiato tutto pur di renderti felice, di alleggerire le tue giornate e la tua vita.

Si vive e si muore una volta sola.

"E dopo?"

Il dopo mi procurava un certo senso di terrore. Passavo le ore a schematizzare tutto, ma avevo dimenticato quelli che erano dei pezzi fondamentali.

Ricordai la notte in cui feci cadere William...sospettavi già di me.

"Continuavo, continuo e continuerò a non sentirmi in colpa." Ti vidi annotare tutto sul tuo quaderno, le dita strette attorno alla penna, gli occhi fissi sull'inchiostro nero che scorreva sulla carta, e il piede che batteva freneticamente sul pavimento. "Io l'ho fatto per aiutarti a ritrovare te stessa."

Chiudesti il quaderno con decisione, le labbra evitando ancora il mio sguardo.

"Io so chi sei, Loki. Se tu sei il mostro che dici - e dicono - che sei, allora io sono la tua casa." Ci fu una breve pausa, poi riprendesti a parlare. "Io ti ho nutrito, ti ho ridato la vita...e tu la togli agli altri, senza pietà. Quanta rabbia si nasconde in te, Loki?"

Mi sentii come se avessi il fuoco nelle mani, come se avessi la forza di ridurre tutto in cenere.

Ero corrotto e incompleto.

Chiusi gli occhi e le mie mani iniziano a tremare.

"Isabel," dico con voce così tesa che trema, "l'unica cosa che faccio è uccidere."

Finalmente ti alzasti, creando un contatto fisico tra noi dopo tanto tempo.

Sentii il tocco tra le nostre mani, alzai lo sguardo e ti vidi mentre i miei occhi erano gonfi di lacrime.

"No, non è così. Questa è solo una delle tue tante bugie. Tu, Loki, mi hai salvato."

Impossibile.

"Questo è ciò che realmente sei: vittima di un sentimento, vittima del tuo passato, e io..."

Prima che tu potessi finire la frase, iniziasti a tossire.

Non ebbi nemmeno il tempo di replicare, quando la porta del bagno si chiuse di fronte a me con un tonfo sordo, come se il mondo si fosse improvvisamente contratto e mi avesse lasciato da solo nell'oscurità.

"Isabel?" Chiamai il tuo nome, ma non ricevetti alcuna risposta. Il cuore mi martellava nel petto mentre cercavo disperatamente di aprire quella porta. Sentivo il panico salire in me mentre immaginavo il peggio, e l'agonia cresceva secondo dopo secondo. "Isabel."

Ritentai di aprire la porta con calma, ma era inutile.

Erano passati solo pochi istanti, ma la tua sofferenza sembrava eterna.