CHIEDI

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| LOKI POV

IL MATTINO seguente fu un trauma. Sentivo solo la testa pulsarmi continuamente, avevo ricordi poco chiari della sera prima, tranne quelle parole che biasciai prima di lasciarmi andare fra le sue braccia. Tutto quello era lucido, limpido e vero.

Non sapevo che ore fossero, ma sapevo che lei non era accanto a me. Pensai che forse si pentisse ancora o che ci fosse qualcosa di sbagliato... Ancora. Ancora e ancora.

"Buongiorno, brutto ragazzo," mormorò dalla cucina e, nonostante fosse solo con i vestiti da notte, io la trovai sempre meravigliosa. "Come ti senti?" mi chiese, invitandomi a sedermi al tavolo della cucina.

"Uno straccio," risposi con la voce ancora impastata dal sonno; lei rise. Quanto mi mancò la sua risata. "Sei già stata così ubriaca?"

"Anche peggio," borbottò in risposta con una scrollata di spalle. Nel suo volto mi ricordai perché amavo quella città, perché rimasi sulla terra e perché continuai a sorridere... fino alla fine. "Ero disperata, quasi quanto te ieri."

Con quella frase capii che l'argomento non poteva andare oltre, non avrei scoperto così facilmente un suo piccolo tassello, non dopo un tradimento.

"Isabel-"

"Per oggi mangerai quello che ti dico io," mi ordinò, e in risposta alzai le mani in segno di resa. Era una donna, lei vinceva sempre, dal principio. Il sole entrò violentemente nella casa, e io stropicciai gli occhi mentre mandavo giù un sorso d'acqua. "Ieri sera..." cercò di parlare, sapevo dove voleva arrivare.

"Non pensare che io abbia detto quelle cose a causa del mio stato poco lucido," dissi, vedendola in difficoltà nel continuare la frase. "L'ho detto e lo penserò sempre."

La vidi abbassare la testa, come se avesse paura di me e delle mie parole.

"Vorrei," borbottò, "prendere il pezzo della Luna che mi spetta."

La guardai confuso, ma avrei fatto qualsiasi cosa per poter rivedere quel suo meraviglioso sorriso.

"Chiedi, e ti sarà dato," risposi, alzandole il mento con due dita. Lei rimase sempre la creatura più bella che Dio abbia creato. Feci una pausa, poi mi lasciai andare. "Perché mi ami ancora?" sussurrai. Una parte di me non poté fare a meno di chiederglielo.

Isabel sgranò gli occhi; la mia domanda la spiazzò.

"Perché," iniziò con un groppo in gola. "Quando non eri qui, raccontavo alle stelle di te e quanto ti odiassi. Eppure continuavo a fare solo incubi, non riuscivo ad avere pensieri felici. E quando sono con te, nel bene o nel male, mi si stringe il cuore."

Si svuotò completamente, e io mi persi in tutti quei sentimenti.

"Quando sono con te, non mi sento più fatto di caos," borbottai, accarezzandole le guance. "Non so quando ho iniziato ad amarti, so solo che non voglio concludere questo ballo, in silenzio, continuando a danzare e con spensieratezza. Ty napolnil moye serdtse i zastavil yego perepolnit'sya toboy." 'Hai riempito il mio cuore e l'hai fatto traboccare di te'.

| NARRATORE ESTERNO

Se un pittore si fosse trovato a rappresentare il culmine di una passione con un pennello carico di desiderio, Isabel e Loki avrebbero offerto i soggetti ideali.

Il loro bacio, un gioco di labbra che danzavano come petali di rosa mosse dal vento dell'attrazione, era un'opera d'arte in sé.

La dolce pressione delle mani di Isabel sulle spalle di Loki creava un contrasto affascinante con la sua forza virile.

Loki era una sinfonia di sensualità, le sue gambe perfettamente scolpite avvolte da tessuti che sembravano fatti apposta per esaltarne la maestosità.

Vivere o morire?

𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora