| ISABEL POV
LA VITA scorse via pian piano dal mio corpo, mi sentii terribilmente stanca, percepii il bisogno di dormire, chiudere gli occhi e aspettare il giorno successivo. Respirare divenne per me fin troppo complicato, ma sorrisi non appena mi ricordai quelle sue parole per me: 'Quando ti dico che ti amo, non intendo che ti amo più di quello che fai tu. Io mi sono innamorato di te non appena baciai le tue cicatrici e tu le mie.'
Nonostante il peso del mio corpo, la mia anima divenne libera e leggera. E, troppo stanca per vivere, mi lasciai andare in quel mondo sconosciuto a chiunque fosse ancora in vita. Iniziò per noi un ballo silenzioso, non ci saremmo più pestati i piedi, Loki...o almeno: non in questo mondo, magari in un altro noi stiamo ancora ballando, magari lo facciamo da quella sera natalizia.
Ti ricordi? Fino alla fine, amore mio.
I tuoi occhi emanavano tristezza da tutti i pori, ma io, io li amavo.
Moy sladkiy grekh, 'Mio dolce peccato.'
Quattro mesi dopo.
| BUCKY POV
Non potevo aspettarmi due cose dalla vita: che Isabel prendesse il cognome di Loki e che ci lasciasse così presto.
Quando la vidi ogni giorno in ospedale pensai che fosse abbastanza forte da rimettersi in piedi, da ricominciare a respirare e vivere normalmente, ma la cura fu troppo sperimentale e poco concreta per lei.
Isabel era quel lato di me opposto, eppure troppo simile.
Era una sorella, con un sorriso indimenticabile e coraggio da vendere. Ripensai a quanto la nostra vita fosse stata ingiusta, a quanto bruciammo delle piccole ma fondamentali tappe, e forse dovevamo davvero ripetere la nostra vita come se fossimo appena nati.
"James, sei il migliore peggiore amico che io abbia."
Questa era la frase che diceva sempre dopo una litigata, uno scontro per una delle cose più banali: ma non riuscimmo mai a staccarci.
Un'amica, una sorella, l'unica persona in grado di farmi sorridere anche nei peggiori momenti...Ricordo come disse di essere esausta, stanca, disse che voleva dormire. Ma quando feci per lasciare l'ospedale definitivamente, vidi dei dottori correre all'interno della sua stanza: la numero 317.
Il petto era fermo, i medici parlarono in modo frenetico, i meno esperti si muovevano con agitazione mentre altri cercavano di risvegliarla, ma era troppo tardi.
Una lacrima mi rigò il volto mentre la mia espressione rimase ferma, non poteva essere vero.
Lei non poteva morire così, il suo cuore non poteva fermarsi con questa semplicità.
Ma non appena mi dissero che lei ci lasciò per sempre, piansi senza fermarmi. Le mani fra i capelli, le urla che volevano lasciare uscire dalla mia bocca, le lasciai soffocare nel cuore.
Fu un terribile colpo, soprattutto perché non sapevo come dirlo a tutti: per messaggio lo ritenevo da codardi, ma dal vivo io non avrei retto il colpo. Ma sapevo che era l'unica soluzione; non appena Stark aprì la porta, il mio cuore tremò.
Bastò che io aprissi la bocca, che mostrassi gli occhi lucidi, gonfi e rossi per far capire cosa dovevo dire.
Nessuno disse una parola, solo iniziammo a lasciarci andare uno dopo l'altro, anche se non tutti piansero tipo Bruce e Stark...
Fra le dita strinsi la lettera che mi lasciò in caso di morte, lei sapeva e non voleva dirlo a nessuno per paura di diventare 'Isabel, quella che deve morire' e non pie 'Bella, quella piena di vita'.
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𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.
RomansaLeggere i TW prima di iniziare! In un mondo dilaniato dal caos e causato dal malvagio Loki, la trama si snoda tra due opposti destinati a intrecciare le loro vite in modo inaspettato. Nick Fury, al servizio dello SHIELD, abbraccia un rischioso proge...