𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.

CEDERE

20 giugno

Il mio bel ragazzo, Loki, certe cose sono segni del destino.

Come noi e come questo momento.

Spero che questa lettera non ti raggiunga mai, anche se sono parole d'amore, so che ti causeranno dolore.

Un po' come noi: ci siamo feriti profondamente, ci siamo abbracciati nonostante le ferite aperte, lasciando che il nostro sangue si mescolasse e avvelenasse entrambi.

Tocca il tuo petto con una mano, senti il tuo cuore che batte, vero? Questo significa che devi continuare a vivere, Loki, non nasconderti dietro una maschera che non ti appartiene.

Sono orgogliosa di te, amore mio.

Hai avuto il coraggio di andare avanti nonostante il tuo passato, hai superato i tuoi pregiudizi sulla psicologia e hai chiesto il mio aiuto, contro ogni aspettativa.

Sono orgogliosa di te, sia per il bambino con il cuore spezzato che eri sia per il Dio che puoi diventare.

Continua a scrivere, vedo quanto ti renda felice, scrivi. Insegui i tuoi sogni, ti auguro di vivere in un mondo in cui i tuoi sogni si avvereranno. Si può fare tanto, tutto per amore.

Noi abbiamo fatto troppo, l'impossibile.

Ti chiedo di non ricordarmi come una pugnalata al cuore, pensami solo con pensieri felici.

Non meriti la tristezza e non meriti di morire. Ho sempre negato la mia malattia, ma ora, mentre stringo questa penna, mi rendo conto di quanto mi stia consumando.

La mia luce si sta spegnendo, Loki.
Il mio tempo è ormai esaurito.

Eravamo in equilibrio, perfetti l'uno per l'altra.

Ci siamo sostenuti reciprocamente, tu crollavi e io con te, mi sono immersa nelle tue paure e tu hai fatto lo stesso con me. Quando uno di noi urlava in silenzio, l'altro era l'unico a sentirlo.

Mi ripeto che dovrei smettere di scrivere, forse non avrei nemmeno dovuto cominciare, ma non posso, non riesco. Meriti di sapere quanto ti ami. Ti ho fatto capire che hai un cuore, che non sei cattivo, che non meritavi l'ira di Odino sul tuo corpo, portando tutte quelle cicatrici.

Siamo stati sempre imprevedibili, dolorosi, unici, invidiabili.

Sappiamo entrambi che eravamo la migliore forma di amore che il mondo potrà mai vedere, nessuno sarà come noi. Starai forse trattenendo le lacrime, o forse no, non posso saperlo; ma non farlo, il destino ha scelto anche questo per noi, amore mio. Sfogati quanto, come e quando vuoi.

Avevo pensato a molte cose da fare, nel caso ti avessero permesso di rimanere a New York, visitare l'Europa, ballare fino a quando i piedi non ti avrebbero implorato di smettere, dimostrare a tutti la tua bontà e vedere il mare.

Ma il mio vero desiderio l'hai espresso non appena mi hai sorriso, mi hai fatto toccare le stelle, mi hai portato lassù dove nessun altro aveva mai portato, ed è stato tutto perfetto.

Thor diceva che ti avevo cambiato, ma io sono convinta che sia il contrario: mi hai portato con te in un mondo nuovo, fatto di passione, sorrisi, morti e amore.

Hai preso le mie mani e mi hai mostrato un nuovo mondo.

Loki, ti ho lasciato la mia anima, è nel tuo cuore, sarà sempre tua.

Abbiamo riso così tanto da farci male ai muscoli del viso, ma abbiamo estratto le nostre risate migliori. Ho scelto te, per sempre, sei, eri e sarai la mia stella preferita.

Parla di noi, di come litigavamo per le cose più piccole, di come ci stringevamo così forte da farci male, di come ci inseguivamo, di come ci amavamo.

Non raccontare a tutti come è finita, perché non è finita.

Noi non siamo fatti per finire, siamo fatti per resistere fino alla fine.

Continua a sorridere, mostra a tutti quanto tu sia bello, mio bel ragazzo.

Pubblica quel libro, tutti hanno bisogno di leggere l'opera d'arte che nascondi e odi. Non odiare la tua creazione, non quando è così bella come te, sei la creatura più bella che io abbia mai visto, sei la cosa migliore che mi sia capitata in questa vita e sarai il mio unico vero amore, krasivyy mal'chik, s krasivymi glazmi.

Non lasciare che la favola dell'antieroe finisca a metà, vero?

Eravamo una nota stonata.
Ci siamo inciampati su di essa, ci siamo pestati i piedi e siamo caduti, ma a noi andava bene così.

Noi siamo sempre stati in grado di amarci in quella che per tutti era follia pura.

Sorridi, sorridi sempre un po' più di quanto pensi, sei il miglior peccato che i cieli abbiano mai creato.

Sei il bagliore di Luna che entra nelle stanze di notte e illumina gli animi nascosti, sei tutte le ferite ricucite, sei tutto l'amore che avevo da dare, sei come un giglio: maestoso e puro, continua a fiorire, Loki, anche nel cemento, so che sei in grado di farlo.

Ti amerò anche dopo, fino alla fine.

Per sempre tua,
Bella.

| LOKI POV

La lettera giunse al termine, e io collassai a terra come una marionetta senza fili. Le ginocchia si piegarono, cedendo al peso dell'angoscia, mentre la mia bocca si spalancò in un silenzio soffocante. Il mio cuore, una volta saldo come una fortezza, sembrava ora un vulcano in eruzione, con frammenti ardenti di dolore e disperazione che si diffondevano dentro di me come lava incandescente.

James si accovacciò accanto a me e mi abbracciò, ma il nostro dolore era così immenso che sembrava annullare ogni conforto. Le lacrime ci inondarono gli occhi, eppure sapevamo che dovevamo cercare di sostenere l'uno l'altro in questo abisso di tristezza.

I miei occhi, ormai arrossati e gonfi, stringevano la lettera con una presa disperata, cercando risposte che sembravano svanire nel vuoto. Ma non c'erano risposte a questa tragedia. Come poteva accadere proprio a noi, Isabel? Il nostro piccolo mondo, un tempo tanto promettente, era ora in frantumi.

Le ore passavano, ma io avevo perso completamente il senso del tempo. Mi lasciai cadere a terra, come se la forza avesse abbandonato il mio corpo esausto. Il soffitto sopra di me sembrava distante, e ancora non riuscivo a comprendere appieno la portata di questa tragedia. Forse non l'avrei mai fatto.

Il mondo appariva come un luogo crudele e insensibile, ma Isabel era riuscita a renderlo luminoso, unico, e ora sembrava avvolto in un'oscurità incolmabile. Quando Bucky mi consegnò quella lettera, non avrei mai immaginato che al suo interno ci fossero parole così oscure, parole di morte. Bastarono le prime due parole per gettarmi nell'abisso della realtà più crudele.

La sera precedente avevamo condiviso momenti di gioia, suonando insieme come due giovani innamorati, ridendo, scherzando. Sembrava che tutto andasse per il meglio. E fra tutte le mie lacrime dolorose, chiusi gli occhi sperando di risvegliarmi ancora con te al mio fianco, nella nostra piccola bolla di felicità.

Il mio cuore, una volta così saldo e fiero, sembrò esplodere con una violenza inaudita nel petto, eppure continuò a battere, nonostante il dolore lancinante. Era come se avessi perso l'aria, come se mi stessi soffocando lentamente, in un mondo che ora sembrava privo di senso. Dove era il mio ossigeno? Dove eri tu, Isabel?

I miei occhi, stanchi e ormai opachi, erano privi di ogni emozione, come se una parte di me si fosse spenta insieme a te. Ero sfinito, scarico di ogni energia, devastato dal peso dell'assenza. Il dolore psicologico mi travolse, e l'umanità che tu avevi costruito in me si sgretolò davanti ai miei occhi, lasciandomi vuoto e solo.

Ti amerò, Isabel, anche oltre il tuo ultimo battito, anche oltre la fine stessa del mito che ci aveva unito.