27. Ballo di primavera

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Avanzò scalzo per la stanza con passi frenetici.

"Dov'è? L'avevo appoggiato qua." Continuò a ripetere.

Aprì le ante dell'armadio e i cassetti.

Trovò finalmente quello che stava cercando, lo guardò per qualche minuto, poi si tolse la maglietta, rimanendo a petto nudo, prese la stoffa dei nuovi vestiti e se l'infilò.

Osservò tutto allo specchio: jeans neri strappati con catenina che pendeva dalla tasca e che si attaccava alla cintura di cuoio grigio scuro, maglietta grande, arancione e le maniche arrivavano fino ai gomiti, con sotto delle retine aderenti, infine scarpe ad anfibio alte.

"Niente male." Commentò.

"In maglietta a metà marzo... Morirò di freddo."

Finì di prepararsi, mettendosi dell'ombretto marrone sulla doppia palpebra e vicino all'occhio, schiarì tutto con dell'illuminante e applicò del blush sulle guance.

"Pronto."

Si affrettò a scendere le scale e a raggiungere la porta d'ingresso.

Uscì di casa e si avviò a piedi verso la scuola.

Quando arrivò il parcheggio, i corridoi e l'atrio centrale erano pieni di cartelli che indicavano la sala da ballo.

Seguì la direzione delle frecce, attraversando buona parte dell'istituto e si ritrovò fuori, davanti a un'ampia tettoia, circondata da alberi. Sentì della musica e si avvicinò.

Il luogo era decorato da cima a fondo da luci led colorate, lanterne cinesi e fiori origami rosa. Davanti all'ampia pista si ergeva un palco di dimensioni ridotte e in fondo c'era un tavolino, ornato in motivo floreale, con sopra bevande e snack.

Al suo arrivo, quasi tutti i ragazzi smisero di fare quello che stavano facendo e molte ragazze sussurrarono tra di loro.

"Ma quello è Yang Jungwon?" Si chiedevano.

"Ma sì è proprio lui!" Rispondevano le amiche.

Mentre avanzava sempre di più, poté sentire chiaramente i commenti dei presenti.

"È irriconoscibile."

"Non sembra nemmeno un professore."

"È così carino."

"È davvero affascinante! Non trovate?" Seguito da sospiri e da degli entusiastici "sì".

Lui si sentì a disagio, non seppe fare altro che lanciare sorrisini timidi a destra e a sinistra.

"Ma che ci faccio qui? Che imbarazzo!" Pensò.

Delle vocine acute e squillanti catturarono la sua attenzione, sembravano quasi squittii.

"Ma avete visto che bono abbiamo qui? Peccato che sia già fidanzato! Con un altro ragazzo, per giunta." Esclamò una.

"Ma tutti i fighi della scuola sono così, che sfortuna!" Le rispose un'amica.

"Avete saputo che hanno rotto?"

Tutto il gruppetto granò gli occhi.

"Non lo sapevate?! Hanno litigato. Se devo essere sincera, un bad boy come Jay non poteva stare con uno come lui, per quello ci sono io."

"Confermo, che accoppiata orribile! Wonie dovrebbe stare con me piuttosto." Ribattè un altro membro del pollaio.

"Te cosa ne pensi, Soyeon?"

La ragazza girò la testa, non le stava minimamente ascoltando, odiava i pattegolezzi. Si girò tra le dita una ciocca dei suoi capelli biondi e mormorò:

Make you MINE- JaywonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora